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Mia moglie è una bestia

Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film

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La recensione su Mia moglie è una bestia

di giurista81
5 stelle

Pellicola rivista a distanza di venti anni su CINE 34. Il duo Castellano & Pipolo, dopo aver lavorato con Celentano e Pozzetto, provano a lanciare Massimo Boldi protagonista assoluto. L'attore milanese, già da anni in auge nel cinema comico italiano con moltissimi ruoli di supporto o di spalla, ha l'intero film sulle spalle. Castellano & Pipolo, come sempre, scrivono e mettono in scena un copione che poi dirigono a turno. Qua si guarda ai precedenti Bingo Bongo (1982) di Festa Campanile e a Mia Moglie è una Strega (1980) degli stessi due autori. I due si autocitano, regalano omaggi che non possono sfuggire ai grandi fan del comico all'italiana degli anni ottanta. La sequenza con Eva Grimaldi che cammina nel centro di Milano, ad ammirare le vetrine dove sono in mostra capi firmati, rimanda a quella medesima di Finnicella (la bella e brava Eleonora Giorgi) nel precedente film del duo. Entrambe vestite con indumenti che all'apparenza sembrerebbro stracci (in realtà sono di rilevante valore storico) rubano capi finendo poi, per vie traverse, vestite in nel medesimo modo (completo rosso). Se nel film della Giorgi si assisteva al ritorno dal mondo dell'oltre tomba di una strega (per intercessione diabolica) qua si verifica il risveglio da un ghiacciaio di una donna troglodita. Se la Giorgi era casta nel mostrarsi, la Grimaldi mette in mostra tutte le traiettorie da pista di F1 la cui federazione di competenza è nota a tutti. Appare persino in nudo integrale, anche se si rivela più sexy nel finale, con un caschetto e un décolléte da urlo, quando dice di lavorare per Vogue e per Boldi sale sopra i tettini delle auto incastrate nel traffico milanese (e poi uno dice che con la simpatia non si rimorchia chi è rimasto vittima di un incastro). Proprio come Finnicella, Huc si innamorerà del protagonista e farà di tutto per far saltare la relazione sentimentale che lo stesso ha con la classica rompipalle burocratica.

Ecco che allora entra in gioco il film di Campanile (palesemente citato nella scena della gabbia con gli scienziati che offrono cibo alla presunta donna delle caverne, dico presunta perché i qui pro quo non si contano). Boldi, suo malgrado, diviene l'uomo dei sogni della donna, sebbene i canoni estetici tra i due siano totalmente squilibrati in favore della sconosciuta. L'uomo ligio e fedele all'impegno preso, braccato dalla giovane, cercherà, a fronte di mille danni (la donna si comporta come un animale selvatico), di civilizzarla insegnandole l'italiano sempre ben attento a farle capire che tra di loro non potrà che esserci amicizia. Il film procede con una serie di ribaltamenti della situazione e continui fraintendimenti, con Boldi che ricalca i suoi precedenti personaggi, ma senza scivolare nella volgarità. Accompagnato con la "stimabile" Valeria D'Obici, che noi ricordiamo in versione atomic reporter nel "post-atomico" di Castellari Fuga dal Bronx oltre che nel film La Polizia ha le Mani Legate, finirà per essere vittima di una serie di incomprensioni, finendo tacciato per matto e deriso da quanti ritengano infondate le sue puntuali descrizioni. Così interverranno vigili urbani, colonnelli, dottori, inferimieri, ma anche scienziati perché l'idea che ci sia in circolazione una donna proveniente dalla glaciazione, indizi alla mano, non appare poi così tanto remota.

Comicità leggera, eppure non volgare. Un classico film alla Castellano & Pipolo che sa intrattenere e divertire, ottenendo un buon incasso a poco costo investito. Eva Grimaldi, reduce dal felliniano Intervista, è simpatica e ben calata nel personaggio, offrendo una delle sue migliori performance. Tra l'altro, proprio in riferimento al film Mia Moglie è una Strega, ironia del caso, interpreterà l'anno seguente il ruolo di una strega (nel film La Maschera del Demonio di Lamberto Bava) che viene riportata a nuova vita dopo essersi scongelata da un ghiacciaio in piena montagna. Quando si dicono gli scherzi del destino...

Certo, rispetto ai precedenti film con Celentano e Pozzetto è inferiore, ma non crolla. Sufficienti le musiche di Bruno Zambrini, storico compositore e autore monumentale delle musiche di molti successi portati alla notorietà dalla voce di Gianni Morandi e Patty Pravo, oltre che produttore dei Cugini di Campagna. Sempre un piacere vedere questi film che mi ricordano sempre l'infanzia.

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