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Blow Out

Regia di Brian De Palma vedi scheda film

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La recensione su Blow Out

di maso
10 stelle

Uno dei miei film preferiti di sempre che molto spesso viene marchiato come un thriller, in realtà sotto la pelle d'oca si nasconde una storia d'amore tragica e romantica, l'incontro di due solitudini in una situazione pericolosa più grande delle complicate esistenze dei due dolcissimi personaggi generati dalla superlativa prova in tandem di Travolta e della Allen nel periodo di boom professionale delle loro carriere: la spontaneità dei loro sorrisi nella sequenza in cui per la prima volta riescono a parlarsi nella stanza di ospedale ha per me un valore artistico indescrivibile, è l'espressione assolutamente naturale del sentimento e l'attrazione che sboccia fra due sconosciuti che stanno scoprendo di provare qualcosa reciprocamente, con la giusta scelta dei primi piani di De Palma e la perfetta entrata del meraviglioso light motiv di Pino Donaggio prende vita un unico emozionante sostantivo chiamato cinema che mi fa accapponare la pelle quando può dirsi tale e mi fa odiare a morte gente come James Cameron che pensa di poter creare tali sensazioni svaligiando il deposito di zio Paperone e produrre filmacci ad emozioni 0 e mi astengo nel citarne altri perché la lista è lunga e piena di tromboni prezzolati.

La sequenza appena citata è però soltanto un anello brillantissimo di quello scrigno di gioielli che è "Blow Out", in primo luogo il titolo ci da molti spunti di riflessione, è immediata l'assonanza con il capolavoro di Antonioni "Blow Up" che qui come in quel caso descriveva l'azione fondamentale del protagonista nell'intreccio narrativo: nel film del maestro ferrarese Thomas è un fotografo che attraverso l'ingrandimento, il blow up di alcune sue istantanee, scopre un omicidio avviando il meccanismo della storia, in questo film il protagonista è un montatore di tracce audio che mentre registra dei suoni nella notte cattura nel suo nastro il sonoro di un incidente che integrato ad alcune fotografie evidenzia una esplosione sospetta, blow out appunto, che lo porterà a voler indagare su questo fattaccio che puzza come un uovo marcio visto che all'interno dell'auto c'era un pezzo grosso candidato alla presidenza oltre alla ragazza che è riuscito miracolosamente a salvare.                                           

De Palma sposta poi l'attenzione verso il thriller classico sviluppando una sceneggiatura elaboratissima in cui c'è spazio per dare sfoggio ad una parata di tecniche di ripresa virtuosistiche ma mai eccessive o alla ricerca dell'effetto fine a se stesso, sempre al servizio della storia, allo scopo di renderla più appetitosa per le coronarie dello spettatore: la falsa partenza in stile “Halloween” dell’inizio non sta li perché De Palma vuole farci vedere che sa girare una soggettiva o prenderci per il naso ma ha un valore narrativo importante che riemergerà per darci un'ultima emozione nel finale, la ricostruzione filmica e sonora dell’incidente ha una fondamentale valenza nello sviluppo della trama ma ci da anche l’occasione per poter osservare il lavoro di un filmaker come è lo stesso De Palma che con questa sequenza fa anche un omaggio alla nouvelle vague che mi ha sempre colpito proprio perché in alcune opere vuole mostrare il come attraverso il film stesso ma senza scollarsi dalla storia, il flashback sul passato del protagonista che ha causato la morte di un collega poliziotto per un errore di valutazione e non trova pace con la propria coscienza è un mini thriller nel thriller ma ha comunque un rimando in avanti nella trama principale, lo stile di ripresa avvolgente immancabile nell’ansiogeno climax che ha un brusco taglio su una figura solitaria in una giornata fredda e nevosa colorata solo dai tasti del piano di Pino Donaggio, capace di descrivere uno stato d’animo in pochi attimi ed un'unica inquadratura.

“Blow out” è una delle opere più emozionanti e significative nella carriera di De Palma e completa egregiamente un trittico di film strettamente collegati che hanno il tema centrale dell’apparenza e l’impossibilità di dimostrarla senza un supporto tecnico, infatti oltre al già citato “Blow up” non si può non menzionare “The Conversation” di Coppola in cui il protagonista è un intercettatore professionista che scopre una macchinazione montando una registrazione e dato che John Travolta per dimostrare ciò che ha scoperto compone immagini e suoni potremmo anche dire che “Blow out” è la summa di questi due film.

La colonna sonora

Straziante tema principale di Pino Donaggio che ogni tanto eseguo con la mia chitarra classica, appropriatissimo in tutte le scene in cui viene inserito che sono molto diverse

Brian De Palma

Regia strepitosa che consolida il suo stile inimitabile

John Travolta

Bravissimo e in grande forma fisica

Nancy Allen

Molto brava ad esprimere la vulnerabilità del suo personaggio

John Lithgow

A suo agio in un ruolo che ha ricoperto per metà della sua carriera

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