Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Collage di episodi ambientati nell'Italia di fine anni '40 e primi anni '50. Il livello medio dei singoli spezzoni non è un granché nonostante il cast di lusso. Salvano la baracca i due episodi con De Sica, in particolare “Don Corradino” nel quale ha il grande Eduardo come spalla.
Alessandro Blasetti, regista che aveva fondato le proprie fortune negli anni '30 su un cinema gradito, graditissimo al regime fascista, riuscì comunque nel dopoguerra a riciclarsi proponendo film più adatti al nuovo modo di fare cinema che andava prendendo piede in Italia. Nel 1952 aveva dato vita ad un collage di episodi intitolato “Altri tempi” nel quale portava in scena esemplari di vita quotidiana del passato. Due anni più tardi torna a riproporre la medesima formula in questo “Tempi nostri (Zibaldone N.2)” nel quale, lo dice già il titolo, le storie sono ambientate nel presente o comunque in un passato recentissimo (vedasi la Roma appena liberata con tanto di carri armati americani nelle strade). Di lì a poco l'idea di raccogliere diversi minifilm assemblandoli insieme in un unico lungometraggio diventerà d'altronde pane quotidiano dalle parti di Cinecittà, con spezzoni spesso nemmeno tutti diretti da uno stesso regista. In questo “Tempi nostri” in ogni caso, il tono dei vari racconti è parecchio eterogeneo (non che ciò sia necessariamnte un male, anzi) e il livello medio di questi non è sfortunatamente un granché, diciamolo subito. Forse solo i due con De Sica meritano davvero di essere visti, in particolare l'ultimo, “Don Corradino”, nel quale questi duetta alla grande con Eduardo De Filippo. L'episodio con Totò e Sophia Loren è invece assolutamente nullo, oltre che cortissimo, e vien da pensare ad una qualche imposizione da parte della produzione per poter così usare il popolarissimo volto del principe della risata nella locandina promozionale.
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