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Film blu

Regia di Krzysztof Kieslowski vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Film blu

di vox18
10 stelle

Film blu è un film del 1993 diretto dal regista polacco Krzysztof Kieslowski. Primo film della trilogia dei colori, che si ispira ai colori della bandiera francese e agli ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza che essa rappresenta. Questa prima opera ha come tema fondamentale la libertà come anelito verso qualcosa che desideriamo ma che ci viene costantemente negato. Non una libertà in senso astratto ma nel senso più concreto di tale termine, quello che si materializza tutti i giorni nelle nostre scelte e che determina l'andamento della nostra vita.

 

Protagonista del film è Julie, una giovane donna che rimane coivolta in un incidente d'auto in cui perdono la vita suo marito Patrice e sua figlia Anna. La tragedia sconvogle la vita della donna che, distrutta dal dolore, decide di tagliare qualsiasi legame con la sua vita prima dell'incidente allontanandosi da tutto e da tutti. Comincia così un faticoso tentativo di ricominciare una nuova vita nella speranza di poter liberarsi dal peso insostenibile del suo dolore. A fare da leitmotiv all'intera pellicola è il colore blu, simbolo della libertà, che compare in diversi punti lungo tutta la durata del film. Tale simbolo visivo ha il suo corrispettivo sonoro nella musica. A differenza di altre pellicole, in Film Blu la musica si può a piena ragione considerare come un vero personaggio che fa la sua comparsa nei punti salienti della trama.

 

Il tema composto da Zbigniew Preisner fa il suo ingresso in scena nel momento più critico per Julie, che ha appena assistito al funerale della sua famiglia e cerca di scindere se stessa dal suo dolore per trovare una qualche via di fuga. La scelta di questa musica sinfonica non è però casuale:quello che abbiamo appena sentito è infatti un'opera incompiuta composta dallo stesso marito della protagonista. Si tratta di un frammento della marcia funebre che ha accompagnato il funerale dei suoi cari e che ora si riaffaccia nella sua mente:un lampo blu introduce una potente musica in la minore con i suoi ottoni e i suoi archi in una marcia ritmata che si interrompe solo quando una donna,entrando in scena, interrompe il flusso dei suoi pensieri. Ma quella musica rimane dentro di lei spingendola dall'interno a non dimenticare. La sua risalita dal baratro della disperazione è infatti solo all'inizio e la musica rappresenterà il medium attraverso il quale potrà superare tale momento.

 

Una volta uscita dall'ospedale comincia così un faticoso tentativo di iniziare una nuova vita, ma le cose non sono semplici come si vorrebbe:in ciò la musica svolge una funzione simbolica. Vediamo infatti la protagonista che cerca di portare a termine la sinfonia lasciata incompiuta dal marito, un concerto per l'unificazione dell'Europa, che all'epoca era appena uscita da un periodo buio culminato con la caduta del muro di Berlino nel 1989. Il testo dell'opera riporta dei versetti della lettera di San Paolo apostolo ai Corinti in cui viene esaltato il sentimento d'amore inteso come carità.Questo spartito è il solo legame che le è rimasto con lui e assume un ruolo fondamentale nel percorso di liberazione dal dolore. Il piano che si chiude improvvissamente interrompendo la musica, ci fa però intuire come Julie non sia ancora in grado di sfondare quella barriera che si è creata intorno a lei. Non perchè la sua volontà sia debole, ma per il semplice fatto di essere rimasta sola. Il muro di solitudine che si è costruita per trovare riparo dal dolore le fa gettare nella spazzatura la partitura della sinfonia incompiuta. Sentiamo la musica che si interrompe nel momento stesso in cui viene gettata tra i rifiuti, creando una potente metafora attraverso una sinestesia sul piano acustico che riesce a materializzare concretamente la sinfonia sullo schermo, per poi ditruggerne il suono con la distruzione dello spartito:una perfetta metafora della musica che si fa immagine. In questo campo Kieslowski è stato un maestro che,tramite questi tocchi di regia, si serve della colonna sonora per sfondare una barriera emotiva altrimenti insuperabile, facendoci così entrare direttamente in contatto con l'emotività di Julie.

 

Dopo aver messo in vendita la propria casa, tutti i suoi beni ed essersi trasferita, decide di non voler più avere alcun contatto con le persone che facevano parte della sua vita prima dell'incidente, incluso Olivier,compositore e amico di suo marito che nutre una segreta passione per lei e a cui deciderà di concedersi prima di andarsene definitivamente. Dopo diverso tempo però,Olivier riesce a rintracciarla e i due si incontrano in un bar nel centro di Parigi. Qui avviene qualcosa di incredibilmente misterioso: Julie sente infatti una musica provenire da un artista di strada che le suone in maniera familiare. Dopo essersi avvicinata si accorge che quella msuica che il flautista sta suonando, le ricorda fortemente il concerto per l'unità d'Europa di cui si era disfatta molto tempo fa. Come'è possibile tutto ciò? Incuriosita,chiede all'artista come faccia a conoscere quella musica e lui le risponde dicendo "Invento delle cose. Amo suonare". Il mistero rimane irrisolto, ma quello che ci interessa è che in realtà Julie non ha realmente distrutto la musica che il marito stava componendo, ma solo lo spartito su cui era scritta. E' possibile infatti, che quelle stesse note siano state concepite da un'altra mente in un luogo e in un tempo diverso in quanto le combinazioni tra note, seppur estremamente numerose,non sono infinite.

 

Quello che al regista preme sottolinerare in questa scena attraverso l'uso della musica è come essa possa, in un certo senso, fungere da tramite tra i singoli individui che, anche se in maniera inconsapevole riescono a cogliere uno stesso pensiero universale e a esprimerlo attraverso le note. La musica dunque,come espressione di un pensiero collettivo. Nello svilupparsi della vicenda, faccciamo la conoscenza di diversi personaggi, tra cui una prostituta che vive nello stesso palazzo di Julie, l'amante del marito di cui lei non era nemmeno a conoscenza, la madre di Julie,(che ora vive in una casa di riposo senza nemmeno rendersi conto di quello che le accade intorno)e Antoine ,il ragazzo che ha assistito per primo all'incidente d'auto. Tutti questi personaggi apparentemente slegati l'uno dall'altro sono in realtà fondamentali per portare la nostra protagonista alla risoluzione del suo conflitto interiore. Conflitto che passa anche attraverso la musica. L'arte è infatti il mezzo tramite cui Julie, con l'aiuto del compositore Olivier, porterà a termine l'opera inconpiuta del marito , il concerto per l'unificazione d'Europa. In questo contesto la sinfonia assume infatti un doppio signficato: essa è infatti il simbolo dell'unità d'Europa come unione degli individui e allo stesso tempo simboleggia la risoluzione del conflitto interiore della protagonista e la liberazione dal dolore che porta alla libertà. L'unione di Julie e Olivier, che si uniscono nell'arte e nella vita, è la svolta decisiva che porta alla conclusione del film e al completamento della sinfonia.

 

Solo ora possiamo sentire l'opera al completo con tutti i suoi elementi, dagli archi agli ottoni passando per i cori fino ad arrivare alla voce solista, che sanciscono la conclusione del film accompagnata da un montaggio che ci mostra tutti i personaggi della pellicola,ognuno lontano dall'altro, ma tutti idealmente uniti nella musica.Perchè è questo il senso ultimo dell'opera:l'unione dei singoli individui liberi di compiere le proprie scelte secondo la loro volontà, di cui la musica altro non è se non l'espressione più alta. Non mi resta altro da fare che augurarvi buona visione.

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