Le vite delle "Little Miss Sunshine" di casa nostra e della loro madre: uno sguardo a chi - nella civiltà che sopra a ogni culto celebra quello dell'apparenza - aspira a farla da protagonista. È il documentario di Elisa Amoruso, che è passata da poco alla ribalta per il suo lavoro su Chiara Ferragni, ma che ha alle spalle anche altri lavori e nel cui lavoro è evidente un filo rosso rappresentato da una ricerca sulla femminilità e la contemporaneità.
Con Adam Driver, Annette Bening, Jon Hamm, Ted Levine, Michael C. Hall, Maura Tierney
In streaming su Amazon Prime Video
C'è sempre un uomo a fare da anello debole (o forte) quando un sistema cela al suo interno le proprie malefatte. È stato il caso di Daniel Jones, portaborse di una senatrice del Congresso americano, che con le sue indagini mise in luce gli abusi orrendi messi in atto dal governo americano in seguito all'attacco alle Torri gemelle.
La sua storia viene raccontata qui da Scott Z. Burns ispirandosi ai grandi film che portarono sullo schermo storie analoghe: i grandi thriller a sfondo politico degli anni Settanta come Tutti gli uomini del Presidente, I tre giorni del Condor e Perché un assassinio.
Nel cast Adam Driver, Annette Bening, Jon Hamm, tra gli altri.
La storia dell'Italia raccontata attraverso i film di Francesco Rosi: una manciata di opere che dai primi anni '60, quando uscirono Salvatore Giuliano prima e Le mani sulla città poi, passando agli anni '70 con Il caso Mattei e Lucky Luciano, fino ad arrivare hanno saputo puntare l'obiettivo sui rapporti tra Stato e mafia.
Cetto c'era, c'è stato e, senzadubbiamente, c'è di nuovo. Per la terza volta dopo i film del 2011 e del 2012, quando crollava il castello berlusconiano, torna il personaggio di Antonio Albanese, sempre con Giulio Manfredonia alla regia. Tornano così le sue volgarità, la sua sfacciataggine, il suo confuso senso della cosa pubblica, mentre l'Italia va avanti. O indietro.
Racconta del sud e del passato, il film di Calopresti, ma anche ovviamente del sud e del presente, per chi vuole e sa trovare il filo che li connette. Assistito da un cast di volti noti italiani - da Valeria Bruni Tedeschi a Marcello Fonte, da sergio Rubini a Elisabetta Gregoraci. Il regista calabrese si confronta con la storia della sua terra ambientando la vicenda nel decennio in cui lui stesso è nato - gli anni '50 - e narrando del desiderio di aggrapparsi all'Italia e alla modernità e delle forze che questo desiderio contrastavano (e contrastano).
L'affaire Dreyfus che per dieci anni sul finire dell'800 divise la Francia sulla colpevolezza o meno del capitano Alfred Dreyfus trova un suo nuovo adattamento per il grande schermo (il sesto, contando il cortometraggio muto del 1899 di Georges Méliès). La mano questa volta è di Roman Polanski e il film è stato presentato a Venezia, tra le polemiche, visto che l' "affaire Polanski" non ha mai cessato a sua volta di creare contrapposizioni: è per altro evidente che lo stessa regista alluda a un parallelismo tra la sua vicenda e quella dell'ebreo Dreyfus, ingiustamente condannato, qui interpretato da Garrel e affiancato da Dujardin. Il film ha vinto il Gran premio della giuria.
È un horror il film di Justin Dec che arriva nelle sale e la sua trama ruota intono a un impossibile app che, caricata sul proprio smartphone, annuncia la data e l'ora della morte. La installa, tra gli altri, anche una giovane infermiera: scoprirà di avere solo tre giorni di vita.
Sono ormai quasi quarant'anni che i Depeche Mode "resistono" conservando preso i fan - a dispetto del nome della band che potrebbe tradursi con "moda passeggera" - un rispetto totale. È anche per questo che il documentario di Anton Corbijn alterna con sapienza riprese effettuate nel corso dei due concerti al Waldbühne di Berlino del luglio 2018 a momenti più intimi dei loro fan appartenenti a generazioni e culture diverse.
Riecheggia un po' The Road di McCarthy (e il tremendo ma bel film che ne trasse John Hillcoat, con Mortensen) questo primo lungomentraggio di fiction diretto da Casey Affleck. Tuttavia mentre nel film di Hillcoat, in uno scenario post-apocalittico, c'erano un padre e un figlio, qui si aggiunge una complicazione, perché il figlio diventa figlia, in un mondo dove una pandemia ha spazzato via quasi del tutto la popolazione femminile.
Lui è un drammaturgo e il lavoro lo tiene a New York, lei un'attrice e il lavoro la chiama a Los Angeles. Aggiungete incomprensioni, tensioni, risentimenti, mescolate ed ecco il divorzio. Baumbach parte dalla fine per raccontare di un matrimonio, andando all'indietro per cercare dov'era l'amore che lo legava. I due protagonisti sono Scarlet Johansson e Adam Driver.
Claire è Catherine Deneuve, Marie - sua figlia - è Chiara Mastroianni, che è davvero sua figlia. Ma è solo una "coincidenza" del casting di Julie Bertuccelli, che in questo adattamento di un romanzo di Lynda Rutledge racconta il rapporto tra una madre che si sente arrivata al suo capoliena esistenziale e una figlia riservando un posto speciale agli oggetti e alle memorie che essi incarnano.
È un weekend dominato dal film di animazione Frozen 2 quello che ci attende: il musical animato ha infatti invaso le sale italiane occupando oltre 900 schermi. Uscito ieri, ha già dimostrato la…
In una settimana che vede calare il numero di uscite è il film sportivo/storico Le Mans 66 - La grande sfida quello che si aggiudica la pole position nella lista dei film con più sale:…
Esce nelle sale Parasite, il film che ha vinto la Palma d'Oro a Cannes 2019 e che ha realizzato incassi straordinari in molte nazioni. Si arricchisce così il piatto presentato da un weekend con il consueto…
Ce n'è per tutti questa settimana: dal cinema d'autore premiato a Cannes sino al nuovo Terminator, passando per film italiani che aspirano a migliorare le prestazioni annuali, sin qui modeste, dei titoli girati…
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