C’è qualcosa di affascinante in questo The Flash, film monstre in gestazione da quasi un decennio che si è trovato anche, nel frattempo, a chiudere (con il prossimo Aquaman e il regno perduto) il vecchio DC Extended Universe, oltretutto continuamente rimaneggiato (e si vede) lungo gli ultimi due-tre anni da un Andy Muschietti (It) paziente come Giobbe e tormentato pure dalle vicende giudiziarie di Ezra Miller nel ruolo del supereroe velocista del titolo.
Come pure c’è qualcosa di perversamente buffo nel fatto che tutto il bailamme del film ruoti attorno a una scatola di pelati nel carrello di un supermercato. Paradossi del cinecomix contemporaneo, in bilico tra l’assurdamente grande (apocalissi spaziotemporali, universi in collisione) e l’infinitamente piccolo (affetti domestici, nevrosi quotidiane). Ma qui, con flagrante evidenza, anche corpo a corpo schizofrenico (come quello tra i due Flash in scena) tra la grandeur à la Zack Snyder del vecchio DC Universe al cinema, ormai in liquidazione, e la via di fuga tentata verso un ricalco più o meno ispirato del miglior Marvel Cinematic Universe. Infatti, a Spider-Man fa un po’ pensare Barry Allen/Flash che corre indietro nel tempo per evitare la morte della madre, scivolando però in un altro mondo parallelo, dove c’è già un altro lui più giovane e naïf (e dove Ritorno al futuro ha avuto per protagonista Eric Stoltz e non Michael J. Fox...), ma non c’è la Justice League a contrastare le armate del dittatore kryptoniano Zod (Shannon, anonimo).
L’effetto déjà-vu è voluto, perché qui si ricade, alla lettera, dentro L’uomo d’acciaio del 2013, quando Snyder impazzava nei film Warner-DC, con quella CGI pesantissima che si accampa nell’ultimo terzo di The Flash. Forse, in Flash in corsa per cambiare il passato dovremmo leggere l’impossibile desiderio di cambiare quel che è stato il DC Universe al cinema finora. Magari appigliandosi ad altre vie non percorse fino in fondo, come quella del Batman di Michael Keaton (e di Burton, ma del regista non c’è nulla, salvo il refrain di Danny Elfman) che sopravvive in quest’altro mondo, vecchio relitto solitario e disilluso, però ancora pronto a “fare il pazzo”. A lui tocca spiegare il concetto di multiverso che, quando stuzzicato, finisce per cambiare in avanti e anche indietro, servendosi di un piatto di spaghetti scotti con il ragù, una delle cose migliori del film e, per inciso, uno di quei piccoli gag, tra l’inside joke e il fan service, che s’insinuano benefici qua e là.
Però, The Flash resta comunque un gran casino, tanti/troppi film in uno, innescato dal dramma personale di Barry, ma poi fatto sbracare in ogni direzione possibile, tra tre Batman tre (Affleck, Keaton e il terzo nell’epilogo), i due Barry in continuo (e un po’ stucchevole) battibecco, un’occhiata finale confusa a mille altre versioni alternative del pantheon DC. E dire che l’incipit con Barry in caffetteria a Central City in attesa di una colazione che non arriva mai, costretto a scapicollarsi nel mentre come Flash a Gotham per un salvataggio impossibile di neonati (e un cane) e un team-up con Batman, partiva con il piede giusto. Ma era solo un flash.
Il film
The Flash
Fantasy - USA 2023 - durata 144’
Titolo originale: The Flash
Regia: Andy Muschietti
Con Ezra Miller, Ron Livingston, Temuera Morrison, Michael Keaton, Kiersey Clemons, Antje Traue
Al cinema: Uscita in Italia il 15/06/2023
in TV: 13/12/2024 - Sky Cinema Action - Ore 14.25
in streaming: su Now TV Apple TV Sky Go Rakuten TV Microsoft Store Amazon Video Timvision
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