Piccolo outing. Wanda Sykes ha pochi anni in meno di mia mamma. Ora: mia mamma è una persona di un’eccezionalità fuori scala ed è pure molto divertente, soprattutto se vi piacciono i sottogeneri della saggezza spiccia contadina (cornucopia di storie buffe) e del gossip parrocchiale; ma pensare che, in un universo parallelo, lei e Wanda Sykes avrebbero potuto condividere l’oratorio e anche un paio d’anni di scuola superiore mi manda in brodo di giuggiole – oltre a farmi venire voglia di vedere la serie tv che ne avrebbero sicuramente tratto – perché la comica americana è probabilmente la 60enne più ganza e con la mente più spalancata che abbia mai visto esibirsi su un palco. Chiariamoci: mamma non sfigura per niente (nonostante tutti gli anni di catechismo) e sulla scala del vecchiodimmerda, fra il fondo del barile Vittoriofeltri e Wanda Sykes si piazza decisamente più vicina a quest’ultima. Tutto questo per dire che vedere Sykes esibirsi dopo aver acquisito una certa consapevolezza sul suo contesto e sulla sua storia personale (ci torneremo) ridona un sacco di profumo alla sua generazione, impestata da certe paginate di Libero che signora mia gliele raccomando giusto per incartare un mazzo di rafflesie. Ma soprattutto, ecco, per quanto mi possa sforzare proprio non riesco a immaginare mamma che racconta storielle sui Pollock di piscio nei bagni pubblici femminili o che fa una tirata sui maschietti che piagnucolano perché hanno il pisello storto ma non hanno nemmeno una vaga idea di che incubo sia la menopausa.

locandina
Wanda Sykes: I'm an Entertainer (2023) locandina

I’m an Entertainer – titolo apparentemente banale ma che invece si inserisce nello spettacolo in maniera piuttosto brillante – è il quinto speciale comico della veterana Sykes, il secondo distribuito da Netflix. Non male per una ragazza che è partita eterosessuale, laureata in marketing e impiegata alla National Security Agency come specialista di approvvigionamenti. E che poi a 23 anni è salita per la prima volta su un palco di stand-up, ha intuito di essere una dragonessa, dopo cinque anni ha mollato il tempo indeterminato al Dipartimento della difesa e ha cominciato a guadagnarsi una meritata fama aprendo gli spettacoli di Chris Rock, che nel ‘97 (dopo dieci anni di gavetta) l’ha voluta al suo fianco in tv come autrice e membro del cast per il suo talk show (il Chris Rock Show). Da lì in poi la carriera della comica originaria della Virginia rurale decolla anche come attrice caratterista – Quel mostro di suocera, Curb Your Enthusiasm, La complicata vita di Christine, il suo talk show The Wanda Sykes Show, Black-ish, il ruolo di presentatrice alla White House Correspondents’ Dinner – e nel 2008, fresca quarantacinquenne, fa coming out urbe et orbi riuscendo finalmente a vivere senza impedimenti la sua natura di donna lesbica, fino ad allora tarpata dallo stigma dell’ambiente in cui è cresciuta e dalle pressioni che l’hanno fatta sentire in obbligo di restare sposata a un uomo per sette anni. Beh. Ho letto brevi resoconti di vita molto più noiosi di quello di Sykes.

E infatti è quella biografia lì, così piena di succo e significato, a fare da solido scheletro per lo spettacolo di una comica che, ricordiamolo, in passato era riuscita a dare un nome e una personalità alla ciambella di grasso addominale che la menopausa le ha regalato – per la cronaca: si chiama Esther e non va d’accordo con i pantacollant. La rappresentazione plastica di questa impostazione è il bit in cui Sykes racconta di aver iscritto i figli a una scuola pubblica che fa dell’inclusività una delle sue missioni e si è detta: “Cacchio, pensa se avessero mandato me in una scuola del genere. Mi sarei evitata un sacco di cazzi superflui. Non avevo bisogno di tutti quei cazzi. E per perdere la verginità, all’ultimo anno di scuola superiore, mi sono scelta il ragazzo più basso e con le mani più piccole perché non mi interessava il pasto completo. Ma anche se il sesso con i ragazzi non mi diceva niente, ho continuato a farlo (finché non ho avuto abbastanza soldi per andare in terapia) perché loro sembravano intrattenersi; e il mio lavoro è quello di intrattenere (I’m an Entertainer).

Che poi in realtà, a ripensarci bene, non è mica così vero le nostre mamme di tutti i giorni non c’entrano niente con la persona comica di Wanda Sykes. La sua energia senza troppi fronzoli risuona con i “non mi raccontare cazzate”, i “non fare lo gnorri che a me non sfugge niente” e il pragmatismo del buonsenso che io associo a una mamma che ha troppe cose importanti da fare, lavoro due figli casa da sistemare cena da preparare, e non ha di certo tempo da perdere con sciocchezze che potrebbero risolversi in cinque minuti usando un po’ di sale in zucca. Tipo il razzismo, l’antiscientismo e il fascismo. Disinnescando la stupidità di certe posizioni con una battuta – “I bianchi sarebbero i peggiori schiavi di sempre. ‘Oh, oggi non riesco a lavorare, ho il tunnel carpale che fa i capricci. Vorrei parlare con un responsabile’” – e proseguendo oltre.

I’m an Entertainer è uno dei migliori speciali comici in circolazione per imparare qualcosa in più sul razzismo sistemico, sul concetto di privilegio bianco e su come smontare l’ignorante impalcatura retorica e ideologica che li sostiene – qualora fosse ancora necessario ed è ancora necessario perdio siamo nel 2023 questa cosa totalmente illogica che il razzismo continua a esistere è un insulto al buonsenso. E per favore non siate Vittoriofeltri, non fate quelli che mostrano disinteresse e/o scherno dicendo che la faccenda non è pertinente dal momento che l’Italia non è un paese razzista, perché A) è benaltrismo e il benaltrismo è l’arma retorica di quelli a cui puzza il fiato 2) secondo me non è nemmeno troppo vero e la dimostrazione sta proprio nel fatto che si insista con pervicacia a ripetere che non è così e 3) approfondire lo stato della cultura di un paese riuscendo anche a riderci su è un privilegio che non capita proprio tutti i giorni. Quella di Sykes è una stand-up presentata nella sua forma più classica e semplice, che però riesce a non essere né datata né banale. Anzi, finisce per essere di un’efficacia invidiabile.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

Lo speciale

locandina Wanda Sykes: I'm an Entertainer

Wanda Sykes: I'm an Entertainer

Stand-up Comedy - USA 2023 - durata 60’

Titolo originale: Wanda Sykes: I'm an Entertainer

Regia: Linda Mendoza

Con Wanda Sykes

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