Coraggio, Marvel

Hit-Monkey si insinua nel canone MCU - di soppiatto, dall’entrata sul retro riservata ai pochi progetti Marvel Television sopravvissuti alla fusione con Disney - e il primo pensiero, per restare in tema, è: What If...? E se l’universo narrativo condotto da Kevin Feige avesse meno timore nel lasciare spazio a prodotti seriali più originali e rischiosi come questo, invece di puntare solo sull’usato sicuro e banale come quello di Hawkeye o, appunto, What If…?

In quell’universo parallelo proseguirebbero Jessica Jones, Luke Cage, Daredevil e Legion (nessuno sente la mancanza di Iron Fist), mentre Hit-Monkey - o M.O.D.O.K., altra ottima animazione trattata come la figlia di un dio minore - non verrebbe visto come il rimasuglio di un trasloco (negli Usa è uscito su Hulu nel novembre 2021).

Le premesse della serie sono le stesse del fumetto da cui è tratto: un assassino prezzolato tradito dai suoi committenti si rifugia sulle montagne del Giappone, in una fonte termale occupata da una tribù di macachi. Il fuggitivo viene scovato e massacrato, e con lui tutte le scimmie. Si salva solo un esemplare, che raccoglie un’arma ed elimina il commando.

Qui la serie va per la sua (più che valida) strada, mettendo al fianco del protagonista giapponese il fantasma dell’assassino che lo ha iniziato alla violenza - un Jason Sudeikis in piena modalità Deadpool, non a caso l’antagonista cartaceo di Hit-Monkey - e che gli farà da dubbio mentore nella scalata alla vendetta definitiva, intrecciata al destino politico del paese. Ne esce il buddy movie, con un tocco di whodunit, più folle e stiloso degli ultimi tempi, sospinto da una colonna sonora degna di Cowboy Bebop.

Pubblicato su Film Tv n° 04/2022

La serie