L’incipit di Carrie - Lo sguardo di Satana, bello e terribile, meraviglioso e cattivissimo, è un concentrato (e un’anticipazione) del virtuosismo barocco di De Palma, che deflagra nella scena del ballo. Prima di arrivare alla scena d’apertura, spostiamoci un momento nella dimensione extradiegetica, a caccia di un altro inizio, l’origine del film: la troveremo in un cestino dei rifiuti.

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Carrie, di Stephen King

Tra le cose da buttare via languiva l’idea, abbandonata dal giovane aspirante scrittore che l’aveva partorita, della storia di una ragazza che con le prime mestruazioni scopre di avere poteri telecinetici. L’idea, per fortuna, viene recuperata e prende la forma di un romanzo, pubblicato nel 1974: è la prima fatica di Stephen King, salvata dal provvidenziale (e lungimirante) intervento della moglie Tabitha. Questo paperback finisce poi nelle mani di un regista impegnato a muovere i suoi passi tra sperimentazioni cinefile, che decide di portarlo sullo schermo: nel 1976, due anni dopo, esce al cinema il film che consacra Brian De Palma al grande pubblico con un ottimo risultato al box office.

locandina
Carrie. Lo sguardo di Satana (1976) locandina

Carrie comincia con un’inquadratura dall’alto su un gruppo di liceali in divisa che giocano a pallavolo. Con un unico lento movimento senza stacchi, la mdp scende verso il basso, puntando su una ragazza in particolare, isolandola dalle altre: rispetto alle coetanee, si muove goffamente, è timorosa, e quando la palla le arriva vicino non riesce a prenderla e fa perdere un punto alla sua squadra.

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Carrie

Il fischio dell’insegnante segna la fine dell’incontro, le ragazze si dirigono verso gli spogliatoi, passando accanto alla loser, insultandola, mentre la camera rimane fissa su di lei: è Carrie White - scopriremo a breve -, vittima designata sia a scuola, dove si scatena la cattiveria senza filtri delle compagne, sia a casa, in cui dilaga il fanatismo religioso della madre.

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Carrie

Stacco: una carrellata laterale svela l’interno dello spogliatoio femminile, come se un occhio indiscreto osservasse di nascosto quel luogo privato, con un gusto per il voyeurismo così caro a De Palma. In slow motion vediamo le ragazze seminude o nude mentre si cambiano e scherzano fra loro, e una musica soave (di Pino Donaggio) ricrea un atmosfera evanescente, quasi fosse la fantasia di quell’occhio che spia.

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Carrie

La mdp continua intanto la sua lenta e sensuale esplorazione e, ancora senza stacchi di montaggio, raggiunge le docce, dove, in mezzo al vapore, Carrie si sta lavando. Attraverso alcuni dettagli, indugia sul suo corpo - le mani, il viso, i seni, la pancia, le gambe -, fino a quando lungo la coscia non scorre del sangue. La musica si interrompe, dettaglio sugli occhi di Carrie (che punteggiano tutto il film, qui seminascosti, ma via via sempre più ingombranti e minacciosi, fino a diventare occhi che uccidono) e sulla sua mano insanguinata.

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Carrie

Fine della fantasia, il viso di Carrie si distorce in una maschera d’orrore, la ragazza chiede aiuto alle compagne, che per tutta risposta le tirano addosso assorbenti e la prendono in giro senza pietà, poi terrorizzata arretra fino all’angolo della doccia, si lascia scivolare, inerme, per terra (quasi una variazione sul tema “scena della doccia di Psyco”, peraltro già citata, in chiave gustosamente parodica, nel precedente Il fantasma del palcoscenico).

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Carrie

I primi quattro minuti di Carrie sono l’inizio della fine: è lì che s’innesca la terribile origin story della protagonista, un po’ eroina un po’ villain, quella che porta alla catastrofe finale, dove, insieme alla furia vendicativa di Carrie, esplode, in un congegno perfettamente orchestrato tra zoomate rapide e split screen, anche tutto il virtuosismo di De Palma. Che trova la sua origine qui, nella sequenza iniziale, con i brevi pianisequenza, i ralenti, i dettagli, mentre la rabbia sopita di Carrie si accende con il menarca insieme a un immenso e devastante potere.

Autore

Giulia Bona

Giulia Bona è nata a Voghera e ha studiato a Milano, dove si è laureata in Lettere moderne e Studi cinematografici con una tesi su Agnès Varda e il riciclaggio creativo. Riempiva quaderni di storie e pensieri, dava inchiostro alla sua penna sul giornalino della scuola, ora scrive per Film Tv. Ama leggere, i sentieri di montagna, la focaccia e sorride quando vede un cane.

Il film

locandina Carrie. Lo sguardo di Satana

Carrie. Lo sguardo di Satana

Horror - USA 1976 - durata 95’

Titolo originale: Carrie

Regia: Brian De Palma

Con Sissy Spacek, William Katt, Piper Laurie, Amy Irving, John Travolta, Nancy Allen

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