Momenti psicomagici

Quante vite in una. Quelle dello psicomago Alejandro Jodorowsky. Nato in Cile, arrivato in Francia a 23 anni, fondatore a Parigi del movimento artistico Panique insieme a Topor e Arrabal e a lungo stretto collaboratore di Marcel Marceau, il più grande mimo del mondo. Sempre mantenendo un pizzico di identità sudamericana, come dimostrano i suoi film, dove la psichedelia si mescola al realismo magico.

El Topo (1970, in spagnolo significa “la talpa”) è un western simil-spaghetti scritto diretto interpretato e tutto (musiche, scenografie, costumi) dal cileno, storia di un pistolero che sfida i quattro migliori killer del deserto, viene tradito e finisce a condividere un nascondiglio sotterraneo in mezzo a reietti d’ogni sorta tra i quali una nana con la quale vive una strana storia d’amore. Ipertrofico, lisergico, mistico, meraviglioso, con dialoghi a volte didascalici altre surreali, è un film che vive di una visionarietà allora inedita, della quale si innamorarono in tanti, da qui il successo nei circuiti cinematografici underground di mezzo mondo. Se non l’avete mai visto dovete: è un’esperienza. Lo trovate sul canale RaroVideo di The Film Club.

Insieme all’altro titolo di culto di Jodorowsky, La montagna sacra (1973), altro casino da un punto di vista narrativo, storia di un poveraccio invitato da un alchimista a un viaggio iniziatico. Il misticismo caro allo psicomago (ovviamente qui nei panni dell’alchimista) può sembrare forse un po’ datato ma l’energia della visione è tuttora contagiosa. Altro film che ne ha influenzati mille.

È invece più una chicca Il paese incantato noto anche con il titolo originale Fando y Lis, disponibile sempre su RaroVideo a partire da febbraio. Esordio alla regia di Jodorowsky, da una pièce di Arrabal, storia di due marginali in cerca del paese dell’immortalità in verità in viaggio tra macerie e miserie. Tutto surreale, ovviamente.

Alejandro Jodorowsky su The Film Club