Associata a Park Chan-wook, l’espressione idiomatica “Ritorno alle origini” ha bisogno di una certa contestualizzazione. Per il pubblico occidentale – escluso quello del Far East Film Festival, che già nel 2001 proiettava Joint Security Area – le origini di Park risalgono al 2004, quando l’autore coreano vinceva il Grand Prix Speciale della Giuria di Cannes grazie a Old Boy, assurgendo dal giorno alla notte al trono di fenomeno cinefilo, titolo che non ha mai abbandonato neanche quando le pressioni esterne lo hanno spinto a esordire in maniera claudicante a Hollywood (con Stoker) – proprio lui, che è uno dei registi meno hollywoodiani in circolazione.

Locandina
Old Boy (2003) Locandina

Le vere origini cinematografiche di Park, però, vanno più indietro rispetto a Old Boy – e anche a Mr. Vendetta, il primo capitolo della trilogia proseguita da Old Boy e Lady Vendetta, prontamente recuperato dalle distribuzioni europee dopo il successo ottenuto dal regista coreano a Cannes. Non risalgono nemmeno ai due lungometraggi d’esordio realizzati negli anni ‘90, gli insipidi e immaturi Moon is the Sun’s Dream (1992) e Trio (1997), né al clamoroso cortometraggio (Judgment, 1999, visibile in rete) che ha segnato la svolta decisiva nel suo modo di fare cinema.

locandina
Decision to Leave (2021) locandina

Quando scriviamo che Decision to Leave – l’ultima, immensa fatica dell’autore coreano, distribuita in sala da Lucky Red a partire dal 2 febbraio – è un ritorno alle origini, intendiamo dire che riporta Park Chan-wook proprio ai tempi in cui, studente di filosofia nella Seul degli anni ‘80, scopriva l’amore per il cinema grazie a Hitchcock e La donna che visse due volte, decideva di fondare un club (la Film Gang) e cominciava a pubblicare articoli, saggi e recensioni per darsi modo di affinare il suo sguardo critico. Perché per pensare di poter creare qualcosa di nuovo, molto spesso è prima necessario avere un’esatta comprensione di quello che c’è già.

Park Hae-Il, Tang Wei
Decision to Leave (2021) Park Hae-Il, Tang Wei

E una volta dimostrato di essere in grado di creare qualcosa di nuovo, è quasi naturale voler tornare alle origini per provare di saper trattare altrettanto bene quel tipo di materiale narrativo. Quindi Park sceglie finalmente di esplorare l’omaggio a e il confronto con Hitchcock, l’autore che lo ha ispirato in gioventù e lo ha convinto a mollare la filosofia e gli studi accademici per darsi al cinema; e lo affronta a viso aperto, senza paura, innervando con la propria sensibilità estetica e cinematografica gli archetipi del poliziesco melodrammatico resi perfetti da Hitchcock, rivoltandoli come un calzino ma rispettandone la forma e la sintassi. Decision to Leave è la storia di un brillante e insonne detective della polizia di Busan, travolto e frantumato dallo tsunami dei suoi sentimenti come conseguenza dell’indagine su un complesso caso di omicidio, che vede come principale sospettata una bellissima e misteriosa donna cinese.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per FilmTv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.

Il film

locandina Decision to Leave

Decision to Leave

Giallo - Corea del Sud 2021 - durata 138’

Titolo originale: Decision to Leave

Regia: Chan-wook Park

Con Tang Wei, Go Kyung-pyo, Park Hae-Il, Lee Jung-Hyun, Yong-woo Park

Al cinema: Uscita in Italia il 02/02/2023

in streaming: su Apple TV Amazon Video Sky Go Rakuten TV Now TV Chili