Lontani (fortunatamente) i tempi in cui Steno (Stefano Vanzina) era considerato al massimo un “cottimista” della regia e, quando andava bene, un artigiano del cinema popolare più o meno ispirato. Ci hanno aperto gli occhi sul suo eclettismo e sulla sua poliedricità innanzitutto il prezioso diario Sotto le stelle del ’44 (pubblicato da Sellerio nel 1993, di recente riproposto da Bulzoni) e poi la mostra a lui dedicata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma nel 2017, Steno. L’arte di far ridere.

" data-credits=
Steno

Si è scoperto così in Steno un protagonista a tutto tondo della cultura e della società italiane del secolo scorso, dai tanti, insospettati talenti (vignettista e scrittore satirico per il “Marc’Aurelio”, recensore cinematografico nel secondo dopoguerra, autore di testi teatrali e di canzoni), prossimo alle effervescenze geniali di un Longanesi o di un Flaiano, compagno di avventure di penne brillanti come quelle di Marcello Marchesi e di Vittorio Metz e testimone arguto della storia del paese dai tempi del fascismo fino agli anni ’80.

" data-credits=
Steno

Tutto questo ha permesso di conoscere meglio anche lo Steno cineasta, oltre i luoghi comuni, riscoprendone, fin dai tempi del sodalizio, prima in sceneggiatura e poi in regia, con Mario Monicelli, il fiuto di talent scout (da Sordi a Pozzetto e Abatantuono), l’abilità nella commedia e nel cinema comico (da Guardie e ladri a Totò a colori, da Un americano a Roma a Febbre da cavallo, da La patata bollente ai Piedone con Bud Spencer), e pure anche fuori di essa (l’avventuroso Gli amori di Giacomo Casanova, tra i film italiani più censurati di sempre, il prototipo del poliziesco nostrano La polizia ringrazia), la capacità di raccontare i cambiamenti della società italiana in diretta lungo oltre 70 film da regista (e più di 100 da sceneggiatore).

" data-credits=
Steno

Un buon modo per conoscerlo meglio è, giovedì 1° dicembre alle 21 al Cinemino a Milano, il doc. Steno, regia di Raffaele Rago, scritto con Nicola Manuppelli, che dà un ritratto a 360° del piccolo grande Steno, ripercorrendone la vita e la carriera, attraverso le parole di chi l’ha conosciuto bene (dal figlio Enrico a Claudio Amendola, da Diego Abatantuono a Lino Banfi, da Giuseppe Tornatore a Marco Risi), le sequenze dei suoi film più amati, immagini inedite e di repertorio. Ne parlerà con il regista, il co-sceneggiatore e l’autore delle musiche Claudio Sanfilippo il nostro Rocco Moccagatta.