Nell’ombra del killer: Il film thriller di Rai Premium

Nell’ombra del killer, il film proposto da Rai Premium l’11 dicembre, è un thriller televisivo che cammina sul confine tra soap e suspense, portando in scena una storia di manipolazione e violenza che si insinua nel cuore della vita domestica. Ambientato in una luminosa località costiera, il tv movie segue Grace (interpretata da Allison McAtee), una donna appena divorziata che cerca di ricostruire la propria vita mentre si barcamena tra la gestione di un ristorante, una nuova relazione e il difficile rapporto con l’ex marito. Ma è l’arrivo di una coinquilina apparentemente premurosa, Lilith (Samantha Cope), a scatenare una spirale di eventi che trasforma la normalità in incubo.

Una storia di invasione e manipolazione

Il film di Rai Premium Nell’ombra del killer si apre con una sequenza shock: una donna uccisa con una siringa al collo e affogata in piscina. È una scena che resta sospesa, come un avvertimento. Poi si entra nella vita di Grace, che sta cercando di voltare pagina dopo il divorzio. La vediamo immersa nella routine diurna del ristorante e in una relazione focosa con Alex (Andrew Spach), il giovane bartender che lavora per lei. La figlia adolescente Charlie (Aubrey Stevens) è distante e difficile, mentre l’ex marito James (Damon Carney) continua a essere una presenza instabile.

Grace, turbata da un’aggressione notturna, accetta il consiglio delle amiche e cerca una coinquilina. Entra così in scena Lilith: carismatica, misteriosa, con un’aria sofisticata e una battuta pronta (“Un Martini, freddo come il mio cuore”). Lilith si inserisce nella vita di Grace con astuzia: aiuta con la casa, partecipa alla riorganizzazione del ristorante e si mostra sempre disponibile. Ma dietro questa efficienza si nasconde un piano. Poco alla volta, Lilith isola Grace, semina zizzania tra lei e sua figlia, elimina le amiche scomode e prende il controllo della situazione.

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Una trappola costruita sui legami

I personaggi del film di Rai Premium Nell’ombra del killer si muovono in una rete di relazioni ambigue. Grace è la protagonista emotiva: fragile ma determinata, desiderosa di pace e affetto. La sua ingenuità si rivela il punto debole che Lilith sfrutta per manipolarla. Lilith, invece, è l’antagonista più efficace del film: affascinante, calcolatrice, guidata da un passato oscuro che giustifica ma non assolve le sue azioni. Il film lascia intendere che abbia subito abbandoni e traumi, e il racconto della sua adolescenza in affido, culminata in una relazione problematica con il fratello adottivo, apre uno squarcio sulle sue motivazioni.

Alex, il giovane fidanzato, inizialmente sembra una spalla romantica, ma si rivela complice del piano di Lilith. Il colpo di scena sul loro legame familiare è uno dei momenti chiave del film. Charlie, la figlia, è un’altra vittima della manipolazione, mentre James, l’ex marito, compie un percorso di redenzione che lo riporta al fianco della famiglia nel momento cruciale. Le figure di contorno (le amiche Kristin e Jaclyn) sono lo specchio delle reazioni della comunità: diffidenza, curiosità, paura.

Fiducia, controllo, identità

Il film di Rai Premium Nell’ombra del killer gioca con il tema della fiducia: chi lasciamo entrare nella nostra vita e con quali conseguenze? Lilith rappresenta la minaccia che si mimetizza con gentilezza, l’estraneo che conquista lo spazio personale solo per distruggerlo dall’interno. L’invasione domestica è metafora di un altro tipo di violenza: quella psicologica, silenziosa, che mina le certezze giorno dopo giorno.

Altro tema rilevante è il controllo su persone, spazi ed emozioni. Lilith non vuole solo abitare la casa di Grace, vuole possederla: nel senso affettivo, logistico, persino legale. Ogni gesto, ogni parola è calcolato per disarmare chi ha di fronte. La costruzione della sua identità, dal nome scelto all’invenzione del passato, si inserisce nel discorso più ampio sulla manipolazione della verità.

Il tv movie, però, inciampa su un passaggio delicato: suggerisce che l’orientamento sessuale di Lilith sia una conseguenza traumatica, un elemento narrativo usato per accentuare la sua devianza. È un espediente problematico, datato, che rischia di rafforzare stereotipi dannosi.

Il finale spiegato

La tensione esplode nella parte finale del film di Rai Premium Nell’ombra del killer. Charlie viene rinchiusa nel sauna da Lilith, che intende eliminarla assieme a James, attirato con l’inganno a casa. Mentre Lilith registra tutto con il suo telefono, Grace e Alex tornano per il compleanno e trovano l’orrore. Il confronto culmina in una rissa furiosa, durante la quale la verità viene a galla: Alex è il fratello adottivo di Lilith, e tutto è stato orchestrato fin dall’inizio.

Grace riesce a salvare la figlia, James chiama la polizia, ma Lilith e Alex riescono a fuggire. Il film si chiude con un epilogo inquietante: Jaclyn e Alex, sopravvissuti e illesi, si preparano a raggirare una nuova vittima. La minaccia non è stata eliminata, solo spostata.

La maschera resta

Nell’ombra del killer non è solo un thriller su una coinquilina folle. È un racconto sul confine sottile tra intimità e pericolo, su quanto può essere fragile il nostro senso di sicurezza. Le case, i legami, le routine: tutto può essere usato contro di noi, se abbassiamo la guardia. Il film esagera? Forse. Ma il suo messaggio è chiaro: i veri predatori non urlano né corrono. Sorridono, aiutano, si offrono volontari. E solo quando è troppo tardi ci accorgiamo di averli lasciati entrare.

Filmografia