Feste col ladro: Un Natale in giallo nel film di Rai Premium

Il Natale in televisione è spesso sinonimo di atmosfere ovattate, lucine intermittenti e lieti fine prevedibili ma il film Feste col ladro (targato Ion Tv) su Rai Premium la sera del 1° dicembre tenta una via alternativa: quella del mistero. Unisce lo spirito natalizio a una trama investigativa, mescolando il tono leggero dei tv movie di stagione con dinamiche da poliziesco soft.

Il risultato è un esperimento a metà strada tra comfort movie e racconto d’indagine, dove la protagonista – una detective in erba con più cuore che esperienza – si trova invischiata in una serie di furti natalizi dietro cui sembra nascondersi niente meno che… Babbo Natale.

Una città addobbata, una serie di furti, un’indagine natalizia

La protagonista del film di Rai Premium Feste col ladro, Lana Lawton (Michelle Borth), torna nella sua cittadina natale per le festività con il morale sotto i tacchi: la carriera da investigatrice privata, da lei tanto agognata, sembra non decollare. Ma l’occasione per riscattarsi arriva sotto forma di una serie di furti misteriosi avvenuti nel quartiere, con un sospetto d’eccezione: il Santa Claus di zona.

Tra piste false, indizi dispersi e una popolazione che alterna entusiasmo natalizio a diffidenza crescente, Lana si allea – con qualche riluttanza – con il detective Nick (Jarrid Masse), il cui approccio professionale ma rilassato contrasta con la sua impulsività. L’indagine si complica, ma proprio questo caso assurdo potrebbe rivelarsi l’occasione giusta per dimostrare il suo valore, dentro e fuori dal campo lavorativo.

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Tra cene in famiglia e… Babbo Natale

Michelle Borth costruisce una Lana credibile nel suo equilibrio precario tra ambizione e insicurezza. È una donna che ha fatto della determinazione il suo marchio, ma che si trova, paradossalmente, a dover accettare i propri limiti. Accanto a lei, Jarrid Masse nel ruolo di Nick conferisce al film di Rai Premium Feste col ladro il giusto contrappeso: è disinvolto, competente, mai caricaturale. La dinamica tra i due personaggi regge bene, fatta di piccole frizioni, complicità crescente e rispetto professionale. Da segnalare anche la presenza di Rachel Cerda (Marie), collega di Nick, il cui ruolo è limitato ma ben inserito nei momenti investigativi.

Il giovane Henry, interpretato da Bryson JonSteele, aggiunge una linea narrativa secondaria che si intreccia con il plot principale: è il nipote di Lana, affascinato dalla carriera da detective della zia, al punto da voler risolvere un caso tutto suo (scoprire se il Babbo Natale del quartiere è quello vero). La sua sottotrama non è semplice riempitivo, ma una chiave per esplorare il lato più affettuoso e umano della protagonista, e anche un pretesto per omaggiare i noir classici con ironia e tenerezza.

Non solo regali

Il film di Rai Premium Feste col ladro affronta diversi temi in maniera semplice ma efficace. Il primo è quello dell’identità professionale: Lana è una donna che si definisce attraverso la sua ambizione, ma che si trova costretta a fare i conti con l’idea che forse il sogno di una vita non sia ciò che la renderà davvero felice. Da qui nasce un secondo tema, più sottile: quello dell’accettazione del fallimento come punto di svolta, non come sconfitta. Attraverso un dialogo con la madre (Catherine Smitko), il film lancia un messaggio chiaro: a volte, il percorso alternativo può portare a destinazioni migliori.

Non manca poi una riflessione sull’immaginazione infantile e la necessità di credere: in Babbo Natale, nel mistero, ma soprattutto negli altri. Il contrasto tra la razionalità adulta e la fiducia semplice dei bambini emerge nelle scene tra Lana e Henry, ma anche nel modo in cui la comunità reagisce al sospetto di un ladro travestito da Santa Claus.

Un mistero senza sangue, ma con qualche inciampo

La scelta di ambientare la storia attorno a un furto – invece che a un omicidio, come avviene spesso nei gialli tv – è strategica: permette al film di Rai Premium Feste col ladro di mantenere un tono leggero, coerente con l’atmosfera natalizia. La narrazione dissemina piccoli indizi che tengono viva l’attenzione, e il ritmo (pur con qualche calo) resta abbastanza costante.

Tuttavia, non mancano alcune debolezze: alcune incoerenze nel personaggio di Lana (come la sua improvvisa fede in Babbo Natale, dopo aver detto il contrario) rendono lo sviluppo psicologico meno fluido. Anche il messaggio sul valore del fallimento resta solo parzialmente esplorato, visto che le scelte finali della protagonista sembrano negarlo, più che confermarlo.

Un finale con sorpresa

Nel finale, il mistero viene risolto senza drammi: il ladro non è un criminale da codice penale, ma una figura che agisce per motivi personali, quasi comprensibili. La verità emerge in una scena che bilancia tensione e tenerezza, e che riporta la comunità a un senso di fiducia e coesione.

Ma ciò che colpisce è la decisione di Lana: dopo aver avuto l’occasione di rilanciare la sua carriera da investigatrice, sceglie una via più intima, più domestica. In superficie sembra un ritorno al punto di partenza, ma in realtà è un passo avanti: non ha bisogno di inseguire il successo per sentirsi realizzata. Il vero traguardo, per lei, è stato riscoprire chi è davvero.

Il Natale è (anche) questione di identità

Feste col ladro non reinventa il genere natalizio, ma gli regala una sfumatura diversa. Miscelando commedia leggera, dinamiche familiari e mistero senza crimine, il tv movie trova una sua voce, pur con alcune note stonate. È una storia sulla riscoperta dei propri limiti, sul valore dei sogni (anche quelli che svaniscono), e sull’importanza delle relazioni che ci definiscono.

Nella stagione delle luci artificiali e dei buoni propositi, Feste col ladro suggerisce che a volte basta indagare un po’ più a fondo – negli altri, ma soprattutto in se stessi – per trovare il regalo che non sapevamo di desiderare. Buon Natale, davvero: quella stagione dell’anno è arrivata per tutti!

Filmografia