Nel panorama dei thriller contemporanei, il film Lucida ossessione su Rai Premium la sera del 4 dicembre si inserisce con apparente disinvoltura, ma con una regia e una costruzione narrativa che, dietro la superficie patinata, nascondono una tensione costante e disturbante. Prodotto da Lifetime, racconta la storia di Lydia, una giovane studentessa universitaria che cerca di voltare pagina dopo una relazione tossica. Quello che sembra un nuovo inizio si trasforma presto in un incubo claustrofobico, ambientato tra le mura di un appartamento “intelligente”, gestito da un uomo che usa tecnologia e fascino per ridurre una donna alla totale vulnerabilità.

Caroline Harris
Lucida ossessione (2020) Caroline Harris

Un appartamento chiamato trappola

La trama del film di Rai Premium Lucida ossessione si sviluppa attraverso la lenta e vischiosa discesa di Lydia in una rete di sorveglianza e coercizione, orchestrata da Drew, il suo affascinante padrone di casa. Dopo aver interrotto bruscamente una relazione con l’ex compagno Tim, Lydia si trasferisce in un nuovo appartamento, offerto quasi per caso da Drew, incontrato proprio nel momento di maggiore fragilità.

L’inizio ha il sapore del romanticismo, ma i segnali d’allarme iniziano a suonare presto: Drew ha accesso completo alla casa, legge il diario di Lydia, installa telecamere, si introduce di notte per “riparazioni” mai richieste.


La progressione narrativa, per quanto a tratti poco sottile, riesce a sostenere una tensione crescente, sfruttando la vulnerabilità psicologica della protagonista e la dissonanza tra l’apparente cura di Drew e il suo comportamento invasivo e ossessivo. Le scene si muovono tra normalità quotidiana e improvvisi crolli di sicurezza, con incursioni nel genere horror (bagnate da rose, vetri, vestiti rossi e vasche da bagno) che alimentano l’angoscia.


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Figure in penombra

Lydia è la protagonista sfaccettata del film di Rai Premium Lucida ossessione. Studentessa universitaria di letteratura inglese, appartenente a una minoranza etnica (elemento non secondario in un contesto spesso dominato da volti bianchi), porta con sé una storia di lutti familiari e una fobia per il buio (la nyctofobia ) che diventa chiave tematica e simbolica. Non è una vittima passiva: soffre, si confonde, viene manipolata, ma cerca risposte, si oppone, lotta. La sua evoluzione non è lineare ma reale: ogni passaggio del film la mette di fronte a un nuovo grado di solitudine, finché non trova in sé stessa e nell’amicizia con Kaylee un baricentro.


Drew è l’archetipo dell’uomo affascinante e pericoloso. All’inizio è protettivo, disponibile, capace di empatia. Ma questa maschera cade in modo progressivo. Drew non esplode improvvisamente: il film mostra, passo dopo passo, la sua trasformazione da “principe moderno” a predatore disturbato. L’elemento più inquietante è che il suo comportamento è giustificato da una retorica dell’amore devoto, come se ogni azione (dallo spiare al legare Lydia e vestirla come una bambola) fosse un gesto romantico.


Kaylee, l’amica migliore, è una figura secondaria ma determinante: rappresenta la voce esterna alla spirale tossica, quella che Lydia cerca di seguire ma da cui si allontana quando cade nella trappola. Il suo intervento finale è cruciale. Tim, l’ex fidanzato, ha una parabola diversa: da figura negativa a possibile ancora di salvezza, finché non viene brutalmente eliminato.

Ignacyo Matynia
Lucida ossessione (2020) Ignacyo Matynia

Tecnologia, controllo, e l’illusione della sicurezza

Uno dei temi portanti del film di Rai Premium Lucida ossessione è il rapporto tra tecnologia e controllo. L’applicazione che permette di gestire l’appartamento con il telefono, presentata all’inizio come una comodità, diventa lo strumento con cui Drew esercita il suo dominio. Lydia, che ha paura del buio, si trova in una casa dove la luce può essere spenta da qualcun altro. La domotica, anziché proteggere, isola. La sorveglianza costante, spacciata per cura, annulla ogni spazio privato. In questo senso il film parla anche della nostra epoca: quella in cui ci fidiamo delle macchine più delle persone, e in cui l’invasione della privacy è spesso mascherata da attenzione o amore.


Un altro aspetto rilevante è la rappresentazione della gaslighting e della manipolazione affettiva. Drew isola Lydia da amici, lavoro e percezione di sé, fino a spingerla a dubitare della propria memoria e lucidità. Ogni gesto è pianificato per renderla dipendente: spegnere la sveglia, cancellare appuntamenti, falsificare messaggi, alterare la realtà. Il tutto avviene con una calma che inquieta più della violenza esplicita.

Il finale spiegato

Il finale del film di Rai Premium Lucida ossessione si lega direttamente alla scena iniziale: una donna morta in una vasca da bagno. In chiusura, Lydia viene portata da Drew proprio in quella vasca, drogata e legata, destinata allo stesso destino. Ma stavolta qualcosa cambia. Lydia riesce a usare il charm notturno (un regalo di Drew, pensato per proteggerla dalla sua paura) per farsi trovare da Kaylee. La luce diventa arma di salvezza, non più simbolo di controllo. Drew viene arrestato, Lydia salvata.


Il cerchio si chiude, ma con una differenza: Lydia ha attraversato il suo incubo e ne è uscita con un’amica accanto, una nuova opportunità lavorativa e, soprattutto, la consapevolezza di ciò che l’ha minacciata. La vasca non è più una tomba. È il punto di svolta.

La paura ha mille volti, ma conosce sempre la via di casa

Lucida ossessione è un thriller che, pur attingendo da dinamiche consolidate del genere care a Lifetime (il vicino inquietante, la ragazza sola, l’appartamento trappola), riesce a raccontare con una certa precisione il meccanismo del controllo relazionale e l’effetto della violenza psicologica. Non cerca l’originalità a tutti i costi, ma lavora con gli strumenti giusti: una protagonista credibile, un antagonista disturbante, una tensione ben calibrata.


Al centro della storia c’è un messaggio chiaro: non serve l’oscurità per avere paura. Basta sapere che qualcuno, nel buio, ti sta guardando.

Autore

Redazione

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Filmografia

locandina Lucida ossessione

Lucida ossessione

Horror - USA 2020 - durata 87’

Titolo originale: My Nightmare Landlord

Regia: Dylan Vox

Con Caroline Harris, Ignacyo Matynia, Sinéad D'arcy, Spencer Belko, Andre Boyer, Willow Hale

in TV: 04/12/2025 - Rai Premium - Ore 21.20