Quando si parla di thriller ambientati in paradisi tropicali, ci si aspetta spiagge da sogno, tensione crescente, e personaggi intrappolati in un Eden che si trasforma in inferno: il film Isolation - Pericolo alle Bahamas, su Cielo il 6 luglio, tenta questa formula, ma ne esce come un ibrido malriuscito tra soap opera pomeridiana e thriller televisivo di serie B. Diretto da Shane Dax Taylor, è un film che cerca di essere tante cose (dramma coniugale, survival thriller, commentario sociale) e fallisce in quasi tutto, salvo offrire qualche scorcio suggestivo di mare e palme.

Una storia vera, una scrittura claudicante
Ispirato (si dice) a eventi reali, il film Cielo Isolation - Pericolo alle Bahamas segue la storia di Creighton (Luke Mably) e Lydia (Tricia Helfer), una coppia in crisi che tenta di risanare il matrimonio con una fuga romantica su un’isola remota delle Bahamas. Quello che doveva essere un rifugio si trasforma presto in un incubo: un gruppo di moderni pirati, tra cui Max (Dominic Purcell) e Nina (Marie Avgeropoulos), prende di mira i due con l’intenzione di rubare le loro identità, e forse anche le loro vite.
C’è un elemento potenzialmente potente qui: la paranoia crescente, l’isolamento geografico, la perdita di controllo in un ambiente apparentemente idilliaco. Ma il film sembra sabotarsi da solo, dimenticando di costruire logica e tensione. Scene fondamentali, come la fuga da uno sciame di squali o l’infiltrazione silenziosa su una barca, vengono semplicemente ignorate dallo script. Non spiegate, non mostrate. Sparite.
Il risultato è una narrazione incoerente, dove la suspense si affloscia e lo spettatore resta più confuso che coinvolto.
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Cliché ambulanti con qualche eccezione
La Lydia del film Cielo Isolation - Pericolo alle Bahamas è il perfetto esempio di come non scrivere un personaggio femminile in un thriller: passiva, sempre in crisi di fiato, cade a terra ogni volta che qualcosa va storto. Tricia Helfer, attrice capace, cerca di infondere umanità al ruolo, ma il copione non le dà alcuna chance di emergere. Creighton, suo marito, è il classico uomo in cerca di redenzione, ma la sua goffaggine emotiva fa più ridere che empatizzare.
A salvare (in parte) la baracca sono Dominic Purcell, che sembra divertirsi nel ruolo di villain a metà tra un cartone animato e un biker da fiera, e soprattutto Stephen Lang, che appare per soli cinque minuti ma riesce comunque a imporsi come figura misteriosa e credibile. Peccato che il marketing lo spacci come protagonista: puro specchietto per le allodole.

Temi (mancati) e messaggi (inesistenti)
Il film Cielo Isolation - Pericolo alle Bahamas avrebbe potuto essere un racconto sul fallimento della fiducia, sulla vulnerabilità dell’identità digitale in un mondo connesso anche nei luoghi più remoti. Invece, ogni potenziale sottotesto viene annacquato da una scrittura pigra e una regia senza mordente. Il titolo suggerisce una riflessione sull’isolamento (emotivo, geografico, relazionale) ma niente viene realmente approfondito.
Anche i pochi tentativi di critica sociale (l’idea di pirati moderni che rubano identità, la fragilità delle relazioni in tempi post-moderni) sono solo accennati, mai sviluppati. Invece di affrontare le implicazioni morali o psicologiche delle azioni dei suoi personaggi, il film si rifugia nella banalità delle svolte da fiction tv.
Sole, sabbia e... montaggi ripetitivi
Shane Dax Taylor dirige il film Cielo Isolation - Pericolo alle Bahamas con il freno a mano tirato. L’atmosfera esotica delle Bahamas è sprecata in inquadrature ripetitive: si contano almeno cinque montaggi con la stessa musica di sottofondo e immagini dell’isola. Un escamotage probabilmente pensato per allungare il minutaggio. Non bastasse, errori di continuità e comparse che guardano in camera fanno sembrare il lungometraggiopiù un saggio scolastico che un prodotto professionale.
Nonostante tutto, Isolation - Pericolo alle Bahamas riesce ad avere un finale dignitoso. Quando finalmente i nodi vengono al pettine, la tensione sale e ci si ricorda, per un attimo, che si sta guardando un thriller. Il problema è che per arrivarci bisogna superare un’ora di torpore narrativo, recitazione svogliata (eccezioni a parte) e una colonna sonora che gira in loop.
Più che un thriller adrenalinico, è un’operazione tiepida che lascia lo spettatore sospeso in un limbo tra noia e perplessità. Ha i presupposti per diventare un cult trash, ma manca di personalità, di coraggio, e di un’identità chiara.
Filmografia
Isolation - Pericolo alle Bahamas
Azione - USA 2015 - durata 86’
Titolo originale: Isolation
Regia: Shane Dax Taylor
Con Dominic Purcell, Luke Mably, Marie Avgeropoulos, Claudia Church, Chelsea Edmundson, Tricia Helfer
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