Volveréis, cioè “ritornerete”. Volveréis, cioè “tornare”. Volver, cioè “vedrete”. Vedrete, ritornerete insieme. Tre parole in una sola, come suggerisce una grafica alla Godard che compare a metà di questo film dello spagnolo Jonás Trueba, una delle commedie sentimentali più intelligenti degli ultimi anni. A poter tornare insieme (e prima ancora a decidere di lasciarsi) sono Ale e Álex, lei regista e lui attore di Madrid, che dopo 15 anni stanno per mettere fine al loro rapporto. L’hanno deciso insieme, s’affrettano a dire a tutti quelli cui comunicano la notizia, ad amici e colleghi, alla madre di lui e al fratello e al padre filosofo di lei, rubando a quest’ultimo l’idea di organizzare una festa per celebrare la fine della relazione: «Perché quando ci si sposa non si sa se durerà per sempre, mentre quando ci si separa si decide di farlo perché si vuole che le cose vadano meglio».

Jonás Trueba
Volveréis - Una storia d'amore quasi classica (2024) Jonás Trueba

Semplice da dire e pure da fare, visto che Ale e Álex cercano insieme l’appartamento dove uno dei due si trasferirà, discutono su dove fare la festa e parlano anche troppo della loro decisione. O almeno così sembra, visto che quello che si vede non è la loro storia, ma il modo in cui uno dei due l’ha raccontata, e dunque la vicenda “reale” potrebbe andare diversamente... A un certo punto Ale fa visita al set di Dieci Capodanni di Sorogoyen e qui l’attore Francesco Carril le dice che nessuno sa come la serie andrà a finire, perché il finale non è ancora stato scritto. «Stai scherzando?», gli chiede lei. Subito dopo lui le dà dei tarocchi ispirati a Bergman, 62 carte con l’immagine di un film e una parola a indicare passato, presente o futuro. Quando Ale li guarderà con Álex usciranno: memoria (passato), orizzontale (presente), elevarsi (futuro). E quando, ancora, Ale mostra ai colleghi il suo film, uno le dice di non capire se è circolare o lineare: «Un film circolare si concentra sul discorso, uno lilineare sulla ricerca e l’incertezza».

Itsaso Arana, Vito Sanz
Volveréis - Una storia d'amore quasi classica (2024) Itsaso Arana, Vito Sanz

Volveréis è entrambe le cose, del resto, perché è due film sovrapposti e forse opposti (il titolo internazionale è The Other Way Around, cioè “il contrario”): uno che si sta vedendo e che è circolare (parla di sé stesso, del proprio discorso, come il modello per eccellenza del «cinema verità» Cronaca di un’estate di Jean Rouch, citato esplicitamente) e l’altro che mostra la vita dei protagonisti ed è perciò lineare e incerto. È anche un film ripetitivo, visto che Ale e Álex dicono sempre le stesse cose: ma in fondo è l’amore stesso a essere ripetitivo, come ha scritto Kierkegaard in un libro, La ripetizione, che il padre di Ale presta alla figlia insieme a Alla ricerca della felicità di Stanley Cavell, suggerendo così che Volveréis sia anche una commedia del rimatrimonio. Nel cinema classico, però, la felicità stava oltre le immagini, nello spazio buio che apparteneva agli spettatori. Nella nostra era ancora postmoderna, invece, la luce del film e il buio dell’immaginazione stanno sullo stesso piano. E la fine già scritta e quella imprevista si danno il cambio, affermandosi e annullandosi a vicenda. Come Ale e Alex. Anzi, Alex.

Autore

Roberto Manassero

Roberto Manassero lavora come selezionatore al Torino Film Festival, è capo-redattore del sito www.cineforum.it e collaboratore delle riviste Film Tv e Doppiozero. Ha scritto un libro su P.T. Anderson, uno su Hitchcock e uno sul melodramma hollywoodiano. Tra i curatori del programma del Circolo dei lettori di Novara, tiene lezioni di cinema in scuole, musei e associazioni cultura.

Il film

locandina Volveréis - Una storia d'amore quasi classica

Volveréis - Una storia d'amore quasi classica

Commedia - Spagna 2024 - durata 114’

Titolo originale: Volveréis

Regia: Jonás Trueba

Con Itsaso Arana, Vito Sanz, Fernando Trueba, Jon Viar, Andrés Gertrúdix

Al cinema: Uscita in Italia il 12/06/2025