Nelle acque torbide della serie The Waterfront, su Netflix dal 19 giugno, non galleggia solo il pesce. Galleggia il potere, la colpa, l’ambizione. Galleggia la verità, in bilico tra il riscatto e la rovina. E affonda tutto il resto.
Con il suo nuovo dramma familiare in otto episodi, Kevin Williamson (Scream, Dawson’s Creek, The Vampire Diaries) cambia ancora pelle: niente maschere, streghe o liceali, questa volta ci porta nel cuore pulsante di una dinastia della pesca in disfacimento. E lo fa con l’urgenza e la crudezza di chi questa storia l’ha vissuta davvero.

Una dinastia sull’orlo del collasso
A Havenport, la fittizia cittadina costiera della Carolina del Nord in cui è ambientata la serie Netflix The Waterfront, la famiglia Buckley ha dominato per decenni ogni centimetro di banchina e ogni tavolo apparecchiato con frutti di mare. Ora il loro impero è in bilico. Il patriarca Harlan Buckley (un feroce e vulnerabile Holt McCallany) si sta riprendendo da due infarti. Al comando restano la moglie Belle (Maria Bello, glaciale ma umana) e il figlio Cane (Jake Weary), determinati ma impreparati a reggere il peso del collasso.
Nel tentativo disperato di salvare l’azienda di famiglia, Belle e Cane si spingono sempre più oltre il lecito fino ad accettare una proposta impensabile: usare la flotta per far entrare droga in città. “Quando il mare si alza, o nuoti o affoghi”, sembra suggerire ogni loro scelta.
Nel frattempo, Bree (Melissa Benoist), la figlia dei Buckley, combatte i suoi demoni: tossicodipendente in riabilitazione, ha perso la custodia del figlio Diller (Brady Hepner), e cerca di rientrare in una famiglia che non ha più posto per lei. Ma è proprio in quel vuoto che la serie affonda il coltello: i legami familiari come zavorre e ancora di salvezza allo stesso tempo.
L’umano troppo umano
I personaggi della serie Netflix The Waterfront hanno ognuno proprie contraddizioni e fragilità che li rende profondamente umani. Al centro della narrazione c’è Harlan Buckley, interpretato da Holt McCallany, il patriarca della famiglia che ha costruito l’impero ittico insieme al padre. Nonostante due infarti, Harlan non ha abbandonato le sue abitudini e il suo stile di vita, lasciando temporaneamente la gestione dell’azienda alla moglie Belle e al figlio Cane.
Belle, impersonata da Maria Bello, è una donna complessa che, nel tentativo disperato di salvare la famiglia, prende decisioni discutibili nella gestione della pescheria.
Cane Buckley, interpretato da Jake Weary, è l’unico figlio maschio di Harlan. Il suo rapporto con il padre è complicato: cerca costantemente di ottenere la sua approvazione, ma si trova intrappolato in un ruolo che non ha scelto. Sposato con Peyton (Danielle Campbell) e padre di una bambina, Cane è attratto dal denaro che l’azienda di famiglia gli garantisce, anche se rappresenta una consolazione per la vita che ha ottenuto invece di quella che desiderava.
La figlia Bree, interpretata da Melissa Benoist, è un’ex responsabile delle finanze della pescheria che ha visto la sua vita andare in frantumi a causa dell’abuso di alcol. Ora, sobria, lotta per ricostruire il rapporto con il figlio Diller (Brady Hepner), di cui ha perso la custodia. Diller, adolescente disilluso, idolatra il nonno Harlan e nutre risentimento verso la madre, rappresentando il peso delle colpe generazionali.
Shawn Wilson, interpretato da Rafael L. Silva, è un barista che lavora per i Buckley e nasconde un segreto che potrebbe distruggere la famiglia. Jenna Tate (Humberly González), una giornalista tornata nella sua città natale per prendersi cura del padre malato, si ritrova a riaccendere la fiamma con Cane, suo ex fidanzato del liceo. Infine, Peyton Buckley, moglie di Cane, è una donna del Sud che cerca di mantenere la stabilità della famiglia nonostante le tensioni crescenti.

Legami, potere, peccato
La serie Netflix The Waterfront è un ritratto della famiglia americana sotto assedio. Ma non è solo questo. Èanche una riflessione su cosa significhi ereditare il fallimento: economico, morale, affettivo.
Ci sono echi di Ozark, Bloodline e persino Breaking Bad, ma il tono è più crudo, quasi documentaristico. La tensione non nasce solo dai colpi di scena (e ce ne sono parecchi), ma dal fatto che sappiamo che questa storia potrebbe essere vera. Anzi, è vera.
Williamson racconta di essersi ispirato a suo padre: pescatore, poi contrabbandiere per necessità. “Era un brav’uomo”, dice. “Ha fatto qualcosa di sbagliato per poterci sfamare. È finito in prigione. Ma grazie a lui io ho studiato”.
È questo il paradosso della serie: il crimine come gesto d’amore. Il degrado morale come scelta necessaria.
Un’epica del collasso
Girata tra Wilmington e Southport, la serie Netflix The Waterfront sfrutta a pieno l’estetica duale della costa della Carolina del Nord: da un lato le cartoline turistiche, dall’altro i moli arrugginiti, i container, il fango.
Marcos Siega, che dirige i primi due episodi, imposta uno stile nervoso, a volte claustrofobico. Il montaggio stringe sulle emozioni, i dialoghi tagliano come arpioni. I momenti di silenzio, carichi di tensione, dicono più di mille parole.
Il vero miracolo di The Waterfront è che, pur raccontando una storia criminale, non cerca colpevoli né assoluzioni. Si muove nel grigio. E il grigio, qui, è l’unico colore della sopravvivenza. “La famiglia non è una cosa semplice”, dice Harlan in una scena. “È una guerra che combatti con chi ami, contro quello che ti distrugge”.
Ecco, The Waterfront è questo: un campo minato affettivo. Dove ogni passo falso è un’esplosione. E dove, alla fine, nessuno esce indenne.
Filmografia
The Waterfront
Drammatico - USA 2025 - durata 48’
Titolo originale: The Waterfront
Con Holt McCallany, Erica Dunton, Maria Bello, Dave Annable, Jake Weary, Melissa Benoist
in streaming: su Netflix Netflix Basic Ads
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta