Nel panorama fitto dei thriller televisivi americani, il film Il coraggio di Karen in onda su Tv8 il 12 giugno si fa guardare per la sua capacità di rovesciare le aspettative. Non si tratta di una storia di supereroi, né di un dramma sociale lineare. È un film che parte come un’ode al coraggio quotidiano e finisce per diventare un inquietante racconto sulla manipolazione, l’ossessione e la fragilità delle buone intenzioni.

Dall’eroismo alla persecuzione
Karen (Michelle Borth), la protagonista del film di Tv8 Il coraggio di Karen, è una donna comune: vedova, madre, lavoratrice. Una vita che scorre sul filo del sacrificio e della resilienza. Quando salva la vita di un giovane sconosciuto durante una rapina in farmacia, non immagina che quel gesto altruista segnerà l’inizio della sua discesa in un incubo. Jeremy (Mark Rendall), il giovane salvato, si convince che deve sdebitarsi a ogni costo. Ma il debito che sente di dover ripagare si trasforma presto in un’ossessione soffocante.
Karen, ancora segnata dal trauma dell’aggressione, viene lentamente invasa dalla presenza di Jeremy: prima con piccoli gesti premurosi, poi con un controllo sempre più invadente sulla sua vita, sul figlio Max (Noah James Turcotte), e perfino sulle sue relazioni personali e professionali. Ogni sua azione, inizialmente ambigua poi chiaramente disturbata, viene giustificata dal falso alibi del “fare del bene”. Ma quando il confine tra aiuto e persecuzione viene superato, l’incubo prende forma definitiva.
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Ambiguità e verità scomode
Karen (interpretata con sobrietà e determinazione) è il cuore morale del film di Tv8 Il coraggio di Karen. La sua forza non risiede nell’agire eroicamente, ma nel capire con dolore e ritardo che la bontà può essere sfruttata e manipolata. Jeremy, al contrario, è una figura tragicamente ambivalente: apparentemente fragile, poi carismatico, infine predatore. Dietro l’immagine del benefattore tormentato si cela una mente instabile, abilissima nel costruire una rete di bugie, violenze e omicidi per rimanere al centro della vita di Karen.
Sophie (Christina Rosato), la cognata spalla comica e complice, viene lentamente emarginata da Jeremy attraverso sottili sabotaggi. Calvin (Oliver Price), il coinquilino problematico, diventa vittima di un’escalation che il film non risparmia in termini di shock. Max, il figlio, è il fulcro emotivo della narrazione e la chiave della tensione crescente.

Il prezzo della bontà
Il tema centrale del film di Tv8 Il coraggio di Karen è chiaramente espresso nel suo titolo originale, No Good Deed, niente buone azioni. L’assunto è crudo: ogni buona azione può avere conseguenze imprevedibili e pericolose. Il film esplora il concetto di limite, soprattutto per chi tende ad aiutare a tutti i costi. Quando l’altruismo non è accompagnato da lucidità, può diventare una porta aperta all’abuso.
Altri temi ricorrenti sono la manipolazione emotiva, il ruolo della salute mentale e l’assenza di un sistema di supporto efficace. Jeremy è un esempio di quanto possa essere pericoloso l’isolamento psicologico. Il film suggerisce, senza moralismi, che la società non è pronta ad affrontare questi casi e le conseguenze ricadono sulle vittime più prossime.
Il finale spiegato
Nel finale del film di Tv8 Il coraggio di Karen, Karen scopre finalmente l’entità reale del pericolo rappresentato da Jeremy. Ma anche quando prova a troncare i rapporti, Jeremy si reinventa eroe e orchestra un ultimo “salvataggio” inscenando un’aggressione vera con il complice della rapina iniziale. L’idea? Essere di nuovo l’uomo giusto al momento giusto. Ma l’escalation lo travolge: Karen scopre il cadavere del coinquilino e, in una sequenza concitata, riesce a salvare Max saltando da una finestra.
L’ultima scena (Karen e Max in fuga verso una nuova vita) è ironicamente leggera: vedono un’auto in panne e tirano dritto. “Troppo presto”, dice Karen, con un mezzo sorriso. È una battuta che chiude il cerchio con il tono iniziale del film, ma lascia in sospeso un’amara consapevolezza: la gentilezza può essere un’arma a doppio taglio, e imparare a dire no è forse il gesto più coraggioso di tutti.
Il coraggio di Karen è un film che, dietro l’apparente semplicità del canovaccio da tv movie, nasconde una riflessione inquietante sull’ossessione moderna per il controllo mascherato da altruismo. La protagonista diventa l’emblema di una generazione di donne che combattono ogni giorno tra lavoro, maternità, dolore e aspettative. Non è una supereroina e proprio per questo la sua resistenza ha un peso specifico.
Karen non ha scelto di essere un’eroina. Ma ha avuto il coraggio di riconoscere il pericolo dietro l’ossessione mascherata da gratitudine. E ha scelto la cosa più difficile: liberarsene.
Filmografia
Il coraggio di Karen
Thriller - Canada 2020 - durata 90’
Titolo originale: No Good Deed
Regia: Caroline Labrèche
Con Michelle Borth, Mark Rendall, Cristina Rosato, Noah James Turcotte, Darcy Laurie, Oliver Price
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