Rendere omaggio nel titolo a Laura Nyro significa già partire con il piede giusto. E infatti il debutto di Haley Elizabeth Anderson è un piccolo prodigio, che restituisce fiducia nel “newyorkismo” cinefilo e gauchiste che spesso tende a deludere verso l’involuto. Anderson convoglia innumerevoli stili in un solo lungometraggio - Super 8 e 4K, found footage e realismo - ma li padroneggia e incolla la macchina da presa al volto di Kota Johan con esiti sorprendenti. La storia potrebbe anche rappresentare un déjà vu - ragazza talentuosa, ma irriducibile alla regolarità richiesta dal capitalismo, sbrocca dopo sequela di innumerevoli sfighe - ma lo svolgimento, nervoso e schizzato, avvince e convince al punto di far dimenticare i possibili rimandi al passato.

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Tendaberry (2024) scena

E la dichiarazione d’amore verso Coney Island, che transita dalle testimonianze video del folle Nelson Sullivan, è sincera e competente. A tal punto da convincerci a seguire ogni eruzione cutanea sul volto di Kota, carica di energia negativa e alle prese con le molte afflizioni della vita quotidiana, che tende ad accanirsi con chi è povero e di buon cuore, generoso e romantico. La sgangherata esistenza della ragazza dominicana si sfalda quando il suo ragazzo, l’ucraino Yuri, è costretto a tornare in patria, appena prima che divampi la guerra con la Russia. Ma anche il possibile rischio di retorica rappresentato da questo particolare elemento narrativo è gestito da Anderson con sobrietà e sapienti ellissi, perché funzionale al discorso costruito su Kota e sulla sua ossessione indomita per la marginalità a ogni costo. Resistere all’energia centrifuga della protagonista è uno sforzo vano, che porta a seguire la corrente dell’entropia.

Autore

Emanuele Sacchi

Nato nella città delle due discoteche e 106 farmacie, presto smarrito nei meandri del rock e del cinematografo. È ingegnere informatico, benché si finga pensatore umanista. Giornalista e critico cinematografico e musicale, collabora con FilmTvMYmovies.itBlow Up e il dizionario Il Mereghetti. Selezionatore per il Festival dei Popoli di Firenze, cura la sezione Let The Music Play, dedicata al documentario musicale. Ha contribuito a diversi saggi e pubblicazioni sul cinema ed è autore di 50x35mm. Soundtrack Rumorose (Homework, 2016), con Stefano Locati di Il nuovo cinema di Hong Kong. Voci e sguardi oltre l'handover (Bietti, 2014) e con Francesca Monti di Richard Linklater. La deriva del sogno americano (Bietti, 2017). Film: Apocalypse Now (ma non Redux). Album: Forever Changes dei Love (anche per il titolo).

Il film

locandina Tendaberry

Tendaberry

Drammatico - USA 2024 - durata 115’

Titolo originale: Tendaberry

Regia: Haley Elizabeth Anderson

Con Kota Johan, Yuri Pleskun, Stella Tompkins, Erika Kutalia, Malkam Saunds, Andrew Porter

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