Nell’universo sconfinato dei thriller firmati Lifetime, il film Un intruso in casa in onda su Tv8 il 27 maggio si fa notare non tanto per l’originalità della trama quanto per l’abilità con cui orchestra tensione, claustrofobia e paranoia in un ambiente che dovrebbe offrire rifugio e protezione: la casa. Diretto con taglio convenzionale ma efficace, è un puzzle di ansie contemporanee. dalla violazione dello spazio privato al gaslighting relazionale, confezionato in una storia di madri, figlie e mostri dall’apparenza gentile.

Adam Huss
Un intruso in casa (2023) Adam Huss

La casa dei sogni si trasforma in un incubo

All’inizio del film di Tv8 Un intruso in casa, Sara Wilson (Andrea Bogart) si trasferisce insieme alla figlia adolescente Jordyn (Maya Jenson) in una villa suburbana con l’intenzione di lasciarsi alle spalle un passato segnato da una relazione abusiva. La casa, un tempo appartenente a Colin Murray (Adam Huss), ha un passato che si insinua, letteralmente, tra i muri.


Sin dalle prime notti, strani rumori, oggetti spostati e presenze non viste iniziano a minare la serenità della nuova vita. Ma ciò che sembrano semplici inconvenienti domestici si rivela molto più inquietante: qualcuno sta vivendo segretamente nella casa e osservando madre e figlia da passaggi nascosti, spiandole attraverso fori nelle pareti.


Colin, l’ex proprietario, rientra subito nella loro vita in modo apparentemente amichevole, presentandosi come nostalgico e premuroso. Ma l’attaccamento emotivo alla casa si trasforma presto in un’ossessione. Quando Lucy, l’amica di Sara, scopre la verità, viene aggredita e nascosta nelle mura. Nel frattempo, gli indizi aumentano, ma Sara (ancora condizionata dalla manipolazione subita in passato) fatica a distinguere tra percezioni reali e paranoie.


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Tra archetipi e sfumature

Sara, la protagonista del film di Tv8 Un intruso in casa, incarna il trauma e la resilienza. È una donna ferita ma determinata a ricostruire una vita normale. Il suo arco narrativo è classico ma solido: da vittima passiva a madre protettiva e combattiva.


Jordyn è la classica adolescente cinica e ribelle, ma la sua ostilità iniziale cela un acuto senso di osservazione. È lei, non la madre, a captare per prima il pericolo, dimostrando quanto spesso la “drammaticità adolescenziale” venga scambiata per immaturità.


Colin è l’antagonista principale: uomo disturbato, apparentemente innocuo, che incarna il lato più subdolo dell’invasione domestica. È un volto qualunque, un vicino gentile, che si rivela essere un predatore silenzioso.


Kendall (Jamie Bernadette), la vera mente dietro il terrore, rappresenta l’avidità travestita da gentilezza. È lei, infatti, a orchestrare le manipolazioni psicologiche finali per spingere Sara a vendere la casa e ottenere un profitto immobiliare milionario.

Maya Jenson
Un intruso in casa (2023) Maya Jenson

Lo spazio privato, la manipolazione e il trauma

Il film di Tv8 Un intruso in casa si costruisce su una tensione progressiva legata al concetto di spazio violato. La casa, simbolo universale di sicurezza, viene trasformata in un teatro dell’orrore, dove l’invasione non avviene con porte sfondate, ma con occhi nascosti, silenzi manipolati e presenze invisibili. Un intruso in casa riflette sul controllo: fisico, emotivo e psicologico. Il controllo che gli uomini vogliono esercitare sulle donne, sulle case, sui corpi.


Altro tema dominante è il doppio trauma: da un lato quello relazionale con l’ex marito violento che ritorna, dall’altro quello invisibile, silenzioso, del manipolatore che si insinua con finta gentilezza. Il film mostra come il pericolo non sia sempre urlato, ma spesso sussurrato tra le crepe.

Il finale spiegato

Il colpo di scena finale del film di Tv8 Un intruso in casa sposta l’asse della minaccia: non è solo Colin a tormentare Sara e Jordyn, ma Kendall, la vicina agente immobiliare, che ha manipolato l’intera situazione per interesse economico. È lei l’autrice della minaccia più diretta ed è lei che arriva quasi ad uccidere Sara nella scena culminante dentro la piscina.


Questo twist rovescia la percezione dello spettatore e inserisce una critica chiara all’opportunismo predatorio nascosto dietro facciate rispettabili. La minaccia non è solo psicopatica, ma sistemica: dietro c’è una speculazione immobiliare da miliardi.


Jordyn, da figura conflittuale, diventa l’eroina del momento, salvando la madre in extremis. È il punto in cui il film si ricompone attorno all’unità madre-figlia, purificata dal pericolo. Nonostante le violenze subite, le due scelgono di restare nella casa: non per incoscienza, ma per affermare la propria identità, il diritto a occupare e difendere lo spazio che hanno scelto.


Un intruso in casa
si rivela un thriller efficace nella sua semplicità. Rimescola cliché con consapevolezza, costruendo una storia che, seppur prevedibile a tratti, tiene incollati allo schermo grazie a una regia funzionale e a una narrazione che fa leva su paure quotidiane. La vera forza è nel modo in cui tratteggia il senso di minaccia costante, nella rappresentazione della fragilità domestica e nella denuncia di un sistema dove il pericolo si nasconde dietro un sorriso cordiale.


E riesce a distinguersi non tanto per ciò che mostra ma per ciò che suggerisce: che spesso, i veri mostri non vengono dal buio... ma bussano alla porta con la cravatta giusta.

Filmografia

locandina Un intruso in casa

Un intruso in casa

Giallo - USA 2023 - durata 90’

Titolo originale: Home, Not Alone

Regia: Amy Barrett

Con Andrea Bogart, Adam Huss, Maya Jenson, Luke Meissner, Alicia S Mason, Jamie Bernadette