Dopo quattordici anni di silenzio, il franchise di Final Destination torna con un film che alza la posta in gioco: Final Destination - Bloodlines. Non è solo un ritorno alle origini: è un’evoluzione, un’espansione del concetto stesso di destino e morte. Diretto da Adam Stein e Zach Lipovsky, scritto da Guy Busick e Lori Evans Taylor, il film affonda le sue radici nella genealogia del terrore. E lo fa con una consapevolezza rara nel panorama horror contemporaneo.

Il passato non muore mai
Stefani (Kaitlyn Santa Juana), studentessa modello tormentata da un incubo ricorrente, torna a casa per trovare sua nonna Iris e capire cosa si cela dietro le visioni che la perseguitano. Scopre così che la morte, nel film Final Destination - Bloodlines, non è un’entità casuale, ma un’eredità. Non si tratta più di una sfortunata sequenza di eventi: è un disegno genetico. Il destino ha un ordine, e questa volta segue l’albero genealogico.
“Questa volta abbiamo deciso di partire dalla famiglia”, ha dichiarato il regista Adam Stein. “Non si tratta più di amici o sconosciuti. È una famiglia intera che cerca di sopravvivere insieme.” E la differenza si sente: Final Destination - Bloodlines s trasforma il meccanismo narrativo della serie in qualcosa di più intimo, più universale. Madre, figlia, nonna: tre generazioni di donne legate da traumi e segreti, tutte nel mirino della Morte.
Rya Kihlstedt, che interpreta Darlene, la madre di Stefani, lo sintetizza perfettamente: “Se togli tutte le morti, rimane una storia su tre generazioni di donne e sul trauma che si tramandano”.
Una nuova final girl
Kaitlyn Santa Juana interpreta una protagonista in continua evoluzione: “All’inizio è una detective, poi diventa la protettrice della famiglia e infine una sopravvissuta. Non è solo la ragazza che scappa: è una che combatte.” E questo percorso personale, intrecciato a quello collettivo della famiglia, rende il film Final Destination - Bloodlines il più emotivo tra i capitoli della saga.
Il punto di forza del franchise rimane, però, intatto: non c’è un killer da affrontare, perché la Morte è ovunque. “Non c’è un mostro con un coltello. La Morte è nel caos”, ha spiegato Stein. E Lipovsky aggiunge: “Il vero divertimento sta nell’inganno: il pubblico sa che qualcuno morirà, ma non sa quando né come. Possiamo giocare con le aspettative”.

Una morte da brivido
Le famigerate Rube Goldberg deaths sono nel film Final Destination - Bloodlines più elaborate che mai: una catena di eventi che parte da un oggetto innocuo e finisce in una carneficina. Come nella scena del salone di tatuaggi, dove Erik (Richard Harmon) viene sollevato da terra tramite il suo piercing al naso, sopra un fuoco reale.
Uno degli aspetti più impressionanti del lungometraggio è l’uso esteso di effetti pratici. Il ristorante Skyview del 1969, dove si apre il film, è stato costruito a grandezza reale e fatto letteralmente esplodere. La sequenza è girata su nove set diversi, tra cui un pavimento inclinato di 30 gradi, e valorizzata da una parete LED di 30 metri per creare un ambiente immersivo senza precedenti. “Volevamo che il pubblico si sentisse come se stesse cadendo da 500 metri”, ha detto Stein. “E IMAX ci ha dato gli strumenti per farlo”.
Bludworth: l’uomo oltre il mistero
Tony Todd ritorna nel film Final Destination - Bloodlines come Bludworth, l’enigmatico custode del confine tra la vita e la morte. Per la prima volta, però, il film scava nel suo passato. “Ho sempre saputo da dove veniva”, racconta Todd. “Il mio lavoro era dare un senso a chi è e a cosa vuole”. Il suo ritorno non è solo un omaggio ai fan, ma un pezzo fondamentale per comprendere la mitologia della saga.
Il cast, che include anche Teo Briones, Owen Patrick Joyner, Anna Lore e Brec Bassinger, funziona perché si percepisce come una vera famiglia. Lore, che interpreta Julia, lo riassume bene: “Questa volta ti si spezza un po’ il cuore. Più ami la famiglia, più è dura vedere cosa succede”.
E il pubblico, che da 25 anni gioca con l’ansia delle morti improbabili ma plausibili, qui troverà un nuovo motivo per avere paura di cose semplici come un barbecue, un tatuaggio o un ristorante panoramico.
La morte ha una memoria lunga
Final Destination - Bloodlines non si limita a riprendere una formula di successo. La espande, la umanizza, la rende universale. E, in un panorama horror spesso affollato da cliché, riesce a distinguersi con intelligenza, tensione e cuore. È una danza macabra familiare, dove la Morte non si limita a inseguire: segue il sangue.
In sala dal 15 maggio grazie a Warner Bros. Occhi aperti. Sempre.
Filmografia
Final Destination: Bloodlines
Horror - USA 2025 - durata 110’
Titolo originale: Final Destination: Bloodlines
Regia: Zach Lipovsky, Adam B. Stein
Con Kaitlyn Santa Juana, Teo Briones, Richard Harmon, Owen Patrick Joyner, Tony Todd, Brec Bassinger
Al cinema: Uscita in Italia il 15/05/2025
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