Il film Pane al limone con semi di papavero, adattamento del romanzo di Cristina Campos in onda su La5 la sera del 5 maggio, ci porta nella Maiorca rurale per raccontare la storia di due sorelle separate dalla vita e riunite da un’eredità inattesa. Il film, sobrio e intenso, affronta il dolore delle radici spezzate e la forza della riconciliazione, evitando le trappole del melodramma facile.
Nel cinema di Benito Zambrano, al suo quinto lungometraggio, i luoghi sono molto più di uno sfondo: sono custodi di memorie, complici delle trasformazioni interiori. E anche in questo caso Zambrano costruisce un racconto fatto di gesti minimi e verità profonde, affidandosi alla naturalezza delle interpreti e a una regia che scompare per lasciare spazio ai sentimenti.

Donne, ritorni e scelte
Nel film di La5 Pane al limone con semi di papavero, Anna e Marina, sorelle distanti da quattordici anni, si ritrovano a Valldemossa, il loro paese d’infanzia, dopo aver ricevuto in eredità una panetteria da una donna misteriosa. Due vite agli antipodi: Anna non ha mai lasciato l’isola ed è intrappolata in un matrimonio infelice; Marina ha girato il mondo come medico in Africa, tentando di fuggire dai dolori familiari. Attraverso il recupero di una ricetta perduta, il “pane al limone con semi di papavero”, le due donne riscoprono il valore dei legami, mentre vecchi segreti emergono per cambiare il loro futuro.
SCOPRI TUTTI I FILM DA GUARDARE IN TV STASERA
Ritratti di vita, ombre e luci
Anna e Marina, interpretate nel film di La5 Pane al limone con semi di papavero rispettivamente da Eva Martín ed Elia Galera, sono due anime ferite che il tempo ha separato ma mai guarito. La loro complessità emerge in ogni gesto, in ogni esitazione.
Anna è rimasta nella terra d’origine, prigioniera di un matrimonio soffocante con Armando, uomo d’affari fallito e marito prepotente, che incarna un patriarcato tanto strisciante quanto devastante. La sua è una resilienza silenziosa, fatta di rinunce e orgoglio mal riposto. Marina, invece, ha cercato l’altrove: si è costruita una vita da medico nelle ONG africane, ma dietro l’apparente indipendenza si cela il peso di un abbandono mai elaborato.
Accanto a loro si muovono figure secondarie tutt’altro che ornamentali. Marilú Marini dona spessore a Ursula, una straniera trapiantata a Maiorca, testimone discreta di un passato che ancora pulsa sotto la superficie. Claudia Faci, con la ruvida Catalina, incarna la memoria operaia, la lealtà antica. Anche i personaggi più giovani, come Anita (Mariona Pagès), aggiungono strati alla narrazione: Anita è lo specchio del conflitto generazionale, la ribellione che nasce non solo dall’adolescenza, ma dalla percezione delle bugie degli adulti.
In questo universo femminile coeso, gli uomini rimangono satelliti: Mathias (Tommy Schlesser) è il compagno ideale, forse troppo perfetto per non sembrare un’idea più che una persona; Armando, al contrario, è la zavorra di un passato che deve essere superato. Zambrano, consapevolmente, disegna un mondo dove la forza e il cambiamento vengono dalle donne.

Il dolore che impasta la rinascita
Il film di La5 Pane al limone con semi di papavero è un racconto che parla di rinascita, ma prima di tutto di resa dei conti. Il tema della maternità attraversa tutta la storia, non solo come generazione biologica ma come capacità di cura, di scelta consapevole di dare amore. Marina, lavorando in Africa, riscopre la maternità in forme non convenzionali; Anna, prigioniera di ruoli imposti, deve imparare a vedere sua figlia non come una proprietà ma come una persona da accompagnare nella libertà.
Il film riflette anche sulla famiglia come spazio da ridefinire: non più luogo di imposizione, ma possibilità di sostegno autentico. In quest’ottica, la panetteria diventa un simbolo: un luogo dove il passato e il futuro possono incontrarsi senza cancellarsi a vicenda.
Il concetto di libertà, infine, è centrale. Libertà di scegliere chi essere, chi amare, cosa lasciare alle spalle. Zambrano non offre facili soluzioni: ogni scelta ha un prezzo, ogni conquista nasce dalla fatica di guardare in faccia le proprie paure.
Il romanzo di Cristina Campos
Cristina Campos, autrice del romanzo da cui il film di La5 Pane al limone con semi di papavero è tratto, ha partecipato alla sceneggiatura insieme a Zambrano. La trasposizione cinematografica conserva il nucleo emotivo del libro, ma opera scelte narrative precise: elimina alcune sottotrame secondarie e semplifica certi sviluppi, concentrandosi sull’essenziale.
Se il romanzo lasciava più spazio all’introspezione e alle sfumature, il film punta sulla concretezza dei rapporti umani e sulla tensione emotiva immediata. Alcune scelte - come l’aggiunta di riferimenti alla cannabis o alla eutanasia - possono risultare discusse, ma nel complesso l’adattamento mantiene intatta la sincerità dello spirito originale.
Pane al limone con semi di papavero è un film che procede con lentezza, ma sa toccare corde profonde. Racconta storie di donne che si riappropriano del proprio destino, senza proclami, solo scegliendo di non avere più paura. È una celebrazione delle seconde possibilità, del diritto di cambiare vita anche quando sembra troppo tardi. Zambrano firma un’opera sincera, una storia che, nonostante i suoi difetti, profuma di pane caldo, di memoria e di libertà.
Filmografia
Pane al limone con semi di papavero
Drammatico - Spagna, Lussemburgo 2021 - durata 116’
Titolo originale: Pan de limón con semillas de amapola
Regia: Benito Zambrano
Con Elia Galera, Eva Martín, Pere Arquillué, Pep Tosar, Marilu Marini, Tommy Schlesser
in streaming: su Timvision
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta