Dal 1983, a Bellaria(-Igea Marina), cittadina di 20mila anime a pochi chilometri a nord di Rimini, si tiene una manifestazione culturale che in tutte le sue diverse iterazioni e denominazioni – Anteprima per il cinema indipendente italiano, Adriaticocinema, Anteprimaannozero – ha sempre avuto la forza di portare avanti una missione che in pochi hanno il coraggio di intraprendere e di propugnare con la stessa indomabile costanza: offrire una vetrina e un luogo di ritrovo e di scambio per il cinema indipendente, prima solo italiano e oggi anche internazionale. Attenzione però. Si parla di cinema indipendente, ma di quello vero. Non dei simpatici ghiribizzi estetici di Little Miss Sunshine, della filmografia di Wes Anderson, della Hollywood alternativa (ma pur sempre Hollywood) della brava gente di Searchlight Pictures e A24. Si parla di cinema indipendente che nasce da necessità e impulso, dal bisogno di raccontare qualcosa anche senza avere i mezzi produttivi sufficienti per farlo secondo le regole dell’industria; si parla di film che hanno un circuito e un appoggio ridotto, ai quali da più di quattro decenni il Bellaria Film Festival fornisce una passerella, ma anche un porto sicuro di discussione, scambio e opportunità.

Il Bellaria Film Festival, insomma, è un luogo dove le priorità di un universo industrial-culturale all’inseguimento di un consenso facile ed esteso possono essere ribaltate. Una manifestazione dove, come ricorda la direttrice artistica Daniela Persico, si può immaginare un mondo alla rovescia e tornare ai tempi della militanza, imbastendo un programma di film realizzati al 70% da registe donne, che dia spazio ad autori e autrici giovanissimi e che non abbia la minima paura di raccontare l’altro. A proposito di questa 43esima edizione, che si svolgerà dal 7 all’11 maggio, la direttrice afferma che a partire dal magnifico successo di critica e pubblico ottenuto da Vermiglio di Maura Delpero “abbiamo pensato a un festival che connetta diverse generazioni di donne, per creare una maggiore consapevolezza dei flussi della storia, per esplorare sguardi unici e spesso eccentrici rispetto a quelli dominanti, per dare spazio a momenti di riflessione che coinvolgano tutte e tutti riguardo alle barriere ancora esistenti”.

Poche parole per descrivere alla perfezione un programma fitto – 58 film, di cui 38 anteprime italiane – e suddiviso in quattro concorsi: Casa Rossa (internazionale e nazionale), Gabbiano (dedicato alle anteprime assolute) e il sempre interessante Concorso 3 minuti a tema fisso, tramite il quale il Bellaria Film Festival invita cineasti e cineaste a realizzare un cortometraggio apposta per l’occasione, quest’anno concentrandosi sul tema La natura ci guarda. Oltre alle sezioni competitive, la 43esima edizione del festival sfrutta la recente digitalizzazione dell’archivio del cinema indipendente italiano per proporre una retrospettiva intitolata Le avventurose e dedicata alla storia delle registe che hanno popolato la manifestazione nel corso dei decenni: dalle opere militanti di Adriana Monti al cinema sperimentale di Ursula Ferrara, passando per lo sguardo femminista di Emanuela Piovano e alle sensibilità fuori dai canoni di Antonietta De Lillo e Roberta Torre, presenti tutte e tre anche come ospiti di questa edizione.
Il 43° Bellaria Film Festival si terrà in provincia di Rimini dal 7 all’11 maggio. Per maggiori informazioni sul programma delle proiezioni, sui luoghi del festival, sugli incontri organizzati con gli ospiti presenti e sulle modalità di acquisto di biglietti e accrediti rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione www.bellariafilmfestival.org.
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