Nel cinema esistono opere che, pur rivolgendosi a un pubblico giovane, parlano chiaramente anche agli adulti: The Path di Tobias Wiemann, in prima visione su Tv2000 la sera del 26 aprile, è uno di quei film rari che riescono a commuovere, intrattenere e far riflettere senza mai alzare la voce. Una storia di fuga, amicizia e crescita ambientata tra le vette maestose dei Pirenei nel cuore dell’Europa devastata dalla Seconda guerra mondiale, eppure con lo sguardo dritto puntato sull’oggi.

Un sentiero reale, una storia vera
Il film di Tv2000 The Path prende le mosse da fatti storici realmente accaduti. Come molti perseguitati dal nazismo, il giornalista Ludwig e suo figlio Rolf cercano scampo varcando illegalmente la frontiera tra la Francia occupata e la neutrale Spagna. La rotta è quella realmente utilizzata da Lisa Fittko e immortalata nel suo libro La via dei Pirenei, attraverso cui, tra il 1940 e il 1941, passò anche il filosofo Walter Benjamin in un tentativo di fuga tragicamente fallito. Il contesto storico, come ha spiegato il produttore Daniel Ehrenberg, non è un semplice sfondo: “È uno dei capitoli più importanti della storia tedesca e va raccontato con rispetto e autenticità”.
Il film si apre a Marsiglia, nel 1940. Ludwig (Volker Bruch), intellettuale tedesco fuggito per aver scritto contro Hitler, e suo figlio dodicenne Rolf (Julius Weckauf) attendono invano un imbarco per New York. Quando ogni via sembra chiusa, resta solo un’alternativa: attraversare a piedi i Pirenei fino in Spagna. Ad accompagnarli è Núria (Nonna Cardoner), pastorella poco più grande di Rolf. La montagna non è solo ostile per la sua natura selvaggia, ma anche perché disseminata di militari, delatori, confini invisibili ma letali. Quando Ludwig viene arrestato a metà del percorso, Rolf e Núria sono costretti a proseguire da soli, insieme al cane Adi.
A quel punto The Path si trasforma da storia di fuga a racconto di formazione. I due ragazzi, estranei, diversi per cultura e lingua, imparano a fidarsi, a sostenersi, a proteggersi. “La storia di Rolf e Núria non vuole spiegare il ‘perché’ della guerra, ma mostrare la forza incrollabile dei nostri protagonisti. Una forza che solo i bambini hanno: l’istinto per la giustizia e la fede nei miracoli”, spiega il regista Wiemann.
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Rolf e Núria: due anime opposte che si attraggono
Rolf, uno dei due protagonisti del film di Tv2000 The Path, è goffo, paffuto, curioso, con la testa piena di storie. Porta sempre con sé il suo libro preferito, “Il 35 maggio” di Erich Kästner, da cui legge brani a Núria: un racconto in cui il mondo è capovolto, i bambini comandano e gli adulti devono imparare le buone maniere. Núria è l’opposto: concreta, silenziosa, temprata dalla montagna e dalla vita dura. Ma proprio grazie alla fantasia di Rolf, anche lei comincia a immaginare un altrove.
La loro relazione cresce scena dopo scena, tra scontri, risate, ostacoli e momenti di struggente umanità. Non c’è retorica, solo due adolescenti che imparano a sopravvivere, senza rinunciare alla loro umanità. “Volevo raccontare un’avventura che parlasse di speranza, perché la fuga non è storia passata, accade oggi, milioni di volte nel mondo”, ricorda Wiemann.

Un film che parla ai giovani senza edulcorare
The Path, proposto da Tv2000, è un film coraggioso perché riesce a trattare un tema drammatico, la persecuzione e la fuga, con uno stile accessibile ai ragazzi, senza mai edulcorarli. Le immagini sono luminose, vivide, i costumi storici ma dal taglio moderno, i dialoghi serrati. Il montaggio alterna momenti leggeri a scene di tensione. Il regista evita volutamente toni seppia o filtri nostalgici: “Non volevo che il pubblico percepisse il film come qualcosa di distante nel passato. Questa è una storia che potrebbe accadere anche oggi”.
Anche la musica segue questa logica: un mix di partiture classiche e suoni contemporanei accompagna i personaggi e ne sottolinea l’evoluzione emotiva. Ogni protagonista ha un suo tema musicale, che ritorna e cambia a seconda delle circostanze.
In un film così intenso, serve anche respiro. E lo offre il piccolo Jack Russell Adi, che con la sua presenza crea momenti di leggerezza e complicità. Anche lui, in fondo, è un sopravvissuto, e come tutti i personaggi è vulnerabile ma determinato.
Una riflessione sull’Europa, senza proclami
Il film di Tv2000 The Path non è una lezione di storia. Ma, come dice Ehrenberg, “oggi che l’idea europea sembra smarrita, non fa male ricordare che non ci sono più confini e che dovremmo aiutarci gli uni con gli altri”. The Path è anche questo: un richiamo silenzioso alla solidarietà, all’unione, alla memoria. Ma lo fa senza proclami, senza didascalie. Solo nel finale, con una semplice scritta, si collega l’allora all’adesso.
The Path è un film che commuove senza pietismo, diverte senza banalità, racconta senza giudicare. È un’avventura che sa toccare le corde profonde dello spettatore, adulto o bambino che sia. È un invito a non dimenticare, a parlare con i figli e a ricordare che dietro ogni rifugiato c’è una storia, una famiglia, una speranza. Come ha detto lo stesso Wiemann: “Abbiamo la responsabilità di trasmettere alle nuove generazioni quanto sia importante la libertà, la libertà di opinione e la diversità. Ora, prima che sia troppo tardi”.
Con The Path, quel sentiero nella storia diventa un ponte tra le generazioni.
Filmografia
The Path
Drammatico - Germania/Spagna 2022 - durata 99’
Titolo originale: Der Pfad
Regia: Tobias Wiemann
Con Julius Weckauf, Nonna Cardoner, Volker Bruch, David Bredin
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