Nel vasto oceano dei film thriller televisivi di Lifetime, La verità nascosta in onda su Tv8 il 22 aprile si distingue non tanto per la sua originalità, quanto per la sua abilità nel reinterpretare un canovaccio già visto con una forza emotiva centrata sulle relazioni femminili. Diretto da Lindsay Hartley al suo debutto alla regia, il film si muove su binari noti, ma riesce comunque a tenere vivo l’interesse grazie a una protagonista convincente, un’antagonista ambigua e un finale che, pur con qualche lacuna, lascia il segno.

Un’amicizia pericolosa
Karina Harlow (Bree Williamson), la protagonista del film di Tv8 La verità nascosta, ha da poco iniziato una nuova vita in una cittadina di provincia, dove gestisce una boutique per bambini e cerca di adattarsi a una comunità che non la fa sentire completamente accolta. Il marito Ryan (Jason Cermak), affettuoso ma un po’ sordo alle sue insicurezze, è impaziente di mettere su famiglia. Karina però si sente sola, e proprio questo bisogno di connessione la porta a stringere amicizia con Lena Colbert (Heather McComb), cliente riservata e madre di una bambina affascinante, Mallie (Josie M. Parker).
All’inizio, Lena appare come l’amica perfetta: gentile, disponibile, presente. Ma c’è qualcosa di strano nel suo modo iperprotettivo di gestire Mallie. Dopo un tentativo di rapimento sventato da Karina, le stranezze diventano sospetti: Mallie si lascia sfuggire di chiamarsi “Emily” e fa riferimento a una vita passata. Lena, di fronte a ogni domanda, minimizza o cambia argomento. Karina inizia a scavare, scontrandosi con l’indifferenza del marito, la diffidenza delle altre madri e l’ostilità crescente di Lena.
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Donne forti, donne spezzate
Il cuore del film di Tv8 La verità nascosta sono le due protagoniste, Karina e Lena, interpretate con impegno e profondità.
Karina è l’eroina morale della storia: dubbiosa ma tenace, fragile ma coraggiosa. È una donna che, pur combattuta tra il desiderio di non immischiarsi e l’istinto di protezione verso Mallie, sceglie di agire. Bree Williamson le dona una sensibilità autentica, rendendola empatica anche nei momenti in cui rischia di passare per invasiva.
Lena, invece, è un personaggio più sfaccettato. Non è il classico villain da thriller: dietro la sua follia c’è una storia di dolore irrisolto, una maternità negata e una disperazione che ha preso il controllo. Heather McComb riesce nell’impresa difficile di far emergere l’umanità di Lena anche nei momenti più oscuri. Il suo personaggio non è solo una minaccia, ma anche una vittima del proprio passato.
Tra i personaggi secondari, spiccano Ryan, marito affettuoso ma spesso inerte, e la piccola Mallie/Emily, interpretata con naturalezza da Josie M. Parker. La sua relazione con Karina dà vita ad alcuni dei momenti più toccanti del film.

Maternità, perdita, identità
Il film di Tv8 La verità nascosta gioca sul doppio registro della maternità reale e quella “rubata”, esplorando cosa significhi essere madre: è una questione biologica, affettiva o morale? Lena si è convinta di poter riscrivere la realtà prendendosi una bambina per colmare il vuoto della figlia perduta. Karina, invece, si dimostra madre nell’unico senso che conta davvero: proteggendo, ascoltando, scegliendo il bene dell’altro anche a costo di perdere tutto.
Un altro tema chiave è quello dell’identità. Emily è cresciuta con un altro nome, in un’altra casa, con una madre che non era la sua. Il percorso di Karina è anche un’indagine per restituire a questa bambina la verità su sé stessa e, forse, anche una forma di giustizia.
La verità nascosta: Il finale del film spiegato
L’apice del film di Tv8 La verità nascosta arriva quando Lena, messa alle strette, tenta la fuga e affronta Karina in una drammatica resa dei conti. Ma, in un colpo di scena carico di tensione emotiva, non è la forza a risolvere il conflitto, ma la compassione: Karina riesce a disarmare Lena parlando con lei, riconoscendo il suo dolore, ma anche affermando il diritto di Emily a una vita vera.
È qui che il film dà il suo colpo migliore: Lena non è solo una “cattiva”, ma una donna spezzata da un trauma irrisolto. Eppure, proprio quando il film potrebbe approfondire questo tema con una conclusione catartica, si tira indietro. Lena viene neutralizzata, ma il suo destino resta nel vago, lasciando lo spettatore senza una vera chiusura emotiva.
Il finale è comunque dolce-amaro: Emily viene adottata da Karina e Ryan, che ora aspettano un’altra figlia. La famiglia si è ricomposta, ma le cicatrici restano, anche se non tutte vengono mostrate.
La verità nascosta non rappresenta chissà quale novità. La sceneggiatura segue un copione troppo prevedibile e alcuni snodi narrativi appaiono forzati o affrettati. Ma il film riesce comunque a coinvolgere, grazie alla forza delle sue interpreti e alla scelta di non banalizzare le emozioni.
Lindsay Hartley, pur dirigendo un’opera ancora acerba, dimostra di avere un certo occhio per i momenti di intensità emotiva. E se Kate Hanyok, alla sua prima sceneggiatura, ha ancora margini di crescita, ha comunque portato in scena una storia che, tra tante somiglianze con altre opere, riesce a lasciare un’impronta.
In sintesi, La verità nascosta è un thriller psicologico su madri, memorie e misteri, dove l’horror vero non è il sangue, ma il trauma che non guarisce e l’amore che si trasforma in ossessione.
Filmografia
La verità nascosta
Thriller - USA 2020 - durata 82’
Titolo originale: Mommy Is a Murderer
Regia: Lindsay Hartley
Con Bree Williamson, Heather McComb, Jason Cermak, David Kelsey, Josie M. Parker, Rene Aranda
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