In onda su Rai 4 il 21 marzo, La baia del silenzio è un film diretto da Paula van der Oest, tratto dall’omonimo romanzo di Lisa St Aubin de Terán. Girato per la maggior parte a Sestri Levante, in Liguria, il film mescola elementi di thriller psicologico e dramma familiare, sviluppando una narrazione che alterna il mistero alla tensione emotiva. Al centro della storia vi sono segreti, traumi e una ricerca disperata della verità che porta i protagonisti a confrontarsi con il passato e le sue conseguenze.

Il disagio dopo il parto
Will (Claes Bang) e Rosalind (Olga Kurylenko), i protagonisti del film di Rai 4 La baia del silenzio, conducono una vita serena e agiata. Will, un architetto di successo, ha accolto con affetto le due figlie gemelle di Rosalind, avute da una precedente relazione, e la loro famiglia sembra prossima a completarsi con l’arrivo del loro primo figlio insieme.
Tuttavia, la tranquillità della coppia viene improvvisamente sconvolta da un tragico evento: Rosalind subisce una caduta accidentale che la costringe a un parto prematuro. Il neonato, Amadeo, nasce vivo, ma la madre inizia a manifestare un crescente disagio psicologico, sostenendo con insistenza che le sia stato sottratto un secondo bambino, un gemello che nessuno sembra riconoscere come reale.
La situazione degenera rapidamente. Rosalind diventa sempre più instabile e, in un impeto di disperazione, fugge con i tre bambini, lasciando Will sconvolto e confuso. L’uomo si lancia in una ricerca affannosa che lo conduce fino a una casa isolata in Normandia, un tempo appartenuta alla famiglia della moglie. Qui, tra le ombre di un passato rimosso, Will scopre una verità inaspettata e scioccante: Amadeo è morto, e il suo corpo è stato nascosto in una carrozzina. La scoperta segna solo l’inizio di un viaggio attraverso il mistero che avvolge la mente di Rosalind e il suo oscuro passato.
Mentre cerca di mettere insieme i pezzi della vicenda, Will si imbatte in una serie di indizi che puntano a eventi accaduti molti anni prima. Tra questi emergono il ruolo di un fotografo dal passato controverso e il coinvolgimento di Milton (Brian Cox), il patrigno di Rosalind, un uomo di grande influenza e dal comportamento ambiguo. Ciò che inizia come una ricerca della moglie scomparsa si trasforma ben presto in una rivelazione su eventi sepolti, segreti familiari e traumi che non sono mai stati veramente elaborati.
Una donna tormentata
Il film di Rai 4 La baia del silenzio si concentra principalmente sul personaggio di Rosalind, interpretata da Olga Kurylenko. Rosalind è una donna tormentata, la cui stabilità mentale inizia a vacillare dopo il parto, portandola a comportamenti sempre più irrazionali. Il suo dolore e la sua convinzione di essere stata privata di un figlio la spingono in una spirale di paranoia e ansia, che la conduce alla fuga e a una serie di azioni incomprensibili agli occhi di chi la circonda. La sua interpretazione porta sullo schermo un ritratto di fragilità e confusione, che contribuisce a creare un’aura di incertezza e tensione attorno al suo personaggio.
Will, interpretato da Claes Bang, è la controparte razionale della storia. L’uomo cerca disperatamente di trovare una spiegazione logica per il comportamento della moglie e di ricostruire gli eventi che hanno portato alla loro crisi familiare. Il suo viaggio non è solo fisico, alla ricerca della moglie e dei figli, ma anche emotivo, mentre affronta dubbi, paure e la necessità di confrontarsi con realtà che non avrebbe mai immaginato.
A completare il quadro dei personaggi principali c’è Milton, interpretato da Brian Cox. Il patrigno di Rosalind è una figura enigmatica, la cui presenza nella vita della protagonista si rivela più significativa di quanto inizialmente sembri. Uomo potente e manipolatore, Milton nasconde segreti che si intrecciano con la tragedia della famiglia e con il passato di Rosalind, aggiungendo ulteriori strati di complessità alla narrazione.

I traumi del passato
Uno degli elementi centrali del film di Rai 4 La baia del silenzio è il tema del trauma e delle sue ripercussioni sulla psiche umana. Il film esplora il modo in cui eventi irrisolti del passato possono riemergere nel presente e influenzare le azioni e le percezioni dei protagonisti. Rosalind rappresenta un caso emblematico di memoria repressa e di un dolore mai affrontato, che la porta a mettere in discussione la realtà stessa.
Un altro tema ricorrente è quello della verità e della sua natura ambigua. La narrazione gioca con la percezione dello spettatore, presentando una serie di indizi che possono essere interpretati in modi diversi. Il dubbio permea l’intero racconto, mantenendo alta la tensione e spingendo lo spettatore a interrogarsi su ciò che è reale e su ciò che potrebbe essere il frutto della mente di Rosalind.
Dal punto di vista stilistico, il film utilizza colori freddi e un’illuminazione cupa per accentuare il senso di inquietudine e mistero. Le ambientazioni, dalla residenza londinese della coppia alla casa isolata in Normandia, contribuiscono a creare un’atmosfera claustrofobica e carica di tensione. L’uso di flashback e frammenti di memoria spezzata intensifica il senso di disorientamento e contribuisce a costruire il puzzle narrativo che lo spettatore è chiamato a ricomporre.
Il finale spiegato
La baia del silenzio si presenta come un thriller psicologico che si sviluppa su più livelli, intrecciando elementi di mistero, dramma familiare e introspezione psicologica. Attraverso la prospettiva di Will, lo spettatore viene guidato in un viaggio che porta a confrontarsi con il passato e con le sue conseguenze, esplorando le fragilità umane e la sottile linea tra razionalità e follia. Con una narrazione che alterna tensione e momenti di riflessione, il lungometraggio cerca di costruire un racconto avvolto nel dubbio, mantenendo una struttura che si dipana progressivamente fino alla rivelazione finale.
Il finale del film di Rai 4 La baia del silenzio rivela le connessioni tra il trauma passato di Rosalind e gli eventi recenti. Si scopre che il patrigno Milton ha avuto un ruolo centrale nella sua infanzia tormentata, legato a episodi di abuso e alla presenza di un fotografo che ha documentato momenti oscuri della sua vita. La morte di Amadeo, inizialmente circondata da mistero, si rivela non essere un caso di omicidio intenzionale da parte di Rosalind, bensì il risultato di una tragica concatenazione di eventi e della sua instabilità mentale. Will, dopo aver svelato la verità, si trova di fronte alla difficile decisione di proteggere la moglie o di consegnarla alla giustizia.
Il film si chiude con un senso di ambiguità: Rosalind è in uno stato di profonda confusione, incapace di distinguere la realtà dai ricordi frammentati del passato, mentre Will, ormai consapevole delle forze oscure che hanno condizionato la loro vita, deve decidere come affrontare il futuro. Il titolo La baia del silenzio assume quindi un significato simbolico, rappresentando non solo il luogo in cui tutto ha avuto origine, ma anche il silenzio che avvolge i segreti rimasti irrisolti.
Filmografia
La baia del silenzio
Drammatico - Regno Unito 2020 - durata 93’
Titolo originale: The Bay of Silence
Regia: Paula van der Oest
Con Claes Bang, Olga Kurylenko, Brian Cox, Assaad Bouab, Alice Krige, Litiana Biutanaseva
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta