Il film La figlia oscura, debutto alla regia dell’attrice Maggie Gyllenhaal, arriva in prima visione tv su Rai Movie il 13 marzo. Si tratta di un’opera che avvolge lo spettatore in un intricato labirinto di sentimenti e ricordi, svelando le molteplici sfaccettature dell’esperienza materna. Basato sull’omonimo romanzo di Elena Ferrante, il lungometraggio si sviluppa come un complesso dramma psicologico, in cui passato e presente si intrecciano in un gioco di specchi che riflette la fragile identità della protagonista, Leda Caruso.

Dakota Johnson
La figlia oscura (2021) Dakota Johnson

Tra vacanza e ossessione

All’apparenza, il film di Rai Movie La figlia oscura si presenta come il racconto di una tranquilla vacanza. Leda (Olivia Colman), una docente universitaria di letteratura italiana, giunge su un’incantevole isola greca per un soggiorno di lavoro e relax. La luce accecante del sole, il suono delle onde e la vegetazione lussureggiante suggeriscono un paradiso estivo, ma sin dalle prime sequenze emergono segni di inquietudine. Un frutto ammuffito nel cesto di benvenuto e una grossa cicala che si insinua nel suo letto diventano presagi di un turbamento più profondo.


L’equilibrio precario della sua solitudine viene infranto dall’arrivo di una rumorosa famiglia greco-americana, dominata dalla giovane madre Nina (Dakota Johnson) e dalla sua figlioletta Elena. Leda osserva con crescente ossessione il rapporto tra le due, in cui riconosce e rivive la propria esperienza materna, segnata da ambivalenza, amore e sofferenza. Quando decide impulsivamente di sottrarre la bambola di Elena, il gesto si trasforma in un catalizzatore emotivo, innescando un viaggio nel suo passato e portando alla luce segreti a lungo sepolti.

Specchi di un’identità frammentata

Leda Caruso, al centro del film di Rai Movie La figlia oscura, è un personaggio complesso e stratificato. Interpretata magistralmente da Olivia Colman, incarna le contraddizioni dell’essere madre: il desiderio di amare e la paura di perdersi nei figli, la tenerezza e la fuga, la dedizione e l’egoismo. Il film alterna presente e passato, mostrandoci la giovane Leda (Jessie Buckley) alle prese con la maternità e la carriera accademica. Tra il senso di colpa e l’aspirazione all’indipendenza, Leda compie scelte che la porteranno a una profonda crisi interiore.


Accanto a lei, Nina, interpretata con intensità da Dakota Johnson, è un riflesso della sua giovinezza. Anche Nina è intrappolata tra l’amore per sua figlia e la frustrazione per le responsabilità che la maternità impone. La loro relazione è fatta di sguardi e silenzi densi di significato, un dialogo muto che parla di solitudini condivise.


Altri personaggi, come il misterioso custode Lyle (Ed Harris) e il giovane bagnino Will (Paul Mescal), arricchiscono la narrazione, offrendo momenti di evasione e riflessione per Leda, ma restando figure marginali rispetto alla centralità del tema materno.

Olivia Colman
La figlia oscura (2021) Olivia Colman

La maternità come gabbia e liberazione

Se c’è un tema che il film di Rai Movie La figlia oscura affronta con spietata lucidità, è la maternità come ambivalenza esistenziale. La società impone alle donne un ideale di madre devota e autosufficiente, ma Leda incarna una verità scomoda: la maternità può essere opprimente, logorante, persino soffocante. Il suo viaggio non è solo geografico, ma interiore: una discesa nei sensi di colpa e nelle ferite mai rimarginate.


Il film è denso di simbolismi. La bambola sottratta diventa un oggetto totemico, il tramite attraverso cui Leda si riappropria del suo passato e, al contempo, si punisce per esso. La frutta marcia e l’invasione degli insetti sono metafore di un disagio latente, un malessere che corrode la superficie perfetta delle cose. Anche il mare, onnipresente, assume un significato ambivalente: è luogo di libertà e rinascita, ma anche di pericolo e dissoluzione.

Un film che interroga lo spettatore

La figlia oscura non offre risposte facili. Maggie Gyllenhaal, con la sua regia attenta e sensibile, non giudica i suoi personaggi, ma lascia che lo spettatore si confronti con le loro contraddizioni. Olivia Colman e Jessie Buckley danno vita a una Leda stratificata e dolorosamente autentica, mentre Dakota Johnson incarna con delicatezza il tormento di una giovane madre in crisi.


Il film è un’opera potente e disturbante, che s’insinua sotto la pelle e costringe a riflettere sulle aspettative imposte alle donne e sulla solitudine che spesso accompagna la maternità. Un esordio registico di straordinaria maturità, capace di trasformare il quotidiano in un racconto ipnotico e inquietante.

Filmografia

locandina La figlia oscura

La figlia oscura

Drammatico - Usa/Gb/Israele/Grecia 2021 - durata 121’

Titolo originale: The Lost Daughter

Regia: Maggie Gyllenhaal

Con Olivia Colman, Dakota Johnson, Jessie Buckley, Peter Sarsgaard, Paul Mescal, Ed Harris

Al cinema: Uscita in Italia il 07/04/2022

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