Viviamo in un mondo a cui si addice un gran numero di apposizioni e descrizioni bizzarre, inquietanti e maccosa?! Eppure, quella che preferisco e che più mi spaventa rimane sempre: viviamo in un mondo in cui se critichi i BTS, un secondo dopo un diciannovenne avrà pubblicato in rete l’indirizzo di casa tua con le istruzioni precise per manomettere l’impianto elettrico e costruire una bomba sporca con le tessere del mahjong. Nei mercati dell’Asia orientale, i meccanismi del divismo che ruotano attorno agli idol del pop e della TV raggiungono un parossismo e uno stress talmente inspiegabili che serve un capolavoro come Perfect Blue per averne una descrizione autoriale vividissima.

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Lovely Runner

Come tutti i k-drama che si rispettino, anche Lovely Runner (inaspettato campione d’ascolti e di tendenza del 2024, disponibile in streaming su Viki) è un sacco di cose tutte insieme. È una commedia romantica fantasy e un melodramma con tutti i crismi, ma è anche una serie che dona profondità sorprendente (e pop) ai rapporti ossessivi che si instaurano fra gli o le idol e i loro fan più sfegatati. Il segreto è piuttosto semplice: basta avere una buona storia da raccontare come si deve, ma soprattutto basta avere la pazienza di trattare i personaggi non come macchiette funzionali (il cantante famoso che fa le bizze e la fanatica che si dichiara follemente innamorata di lui come milioni di altre fanatiche), bensì come esseri umani immersi in contesti ben precisi, con una storia alle spalle che ne costruisce il carattere e dotati di bisogni che, paradossalmente, sconfiggono gli stereotipi attribuiti alle etichette cui dovrebbero appartenere.

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Lovely Runner

Im Sol, per esempio, nel 2022 è la più grande appassionata della celeberrima boy band Eclipse, una di quelle fan che animano i gruppi sui social e hanno la camera che trabocca di feticci e memorabilia. La sua passione, tuttavia, nasce in un momento ben preciso. Nel 2009, infatti, la liceale Im Sol è ricoverata in ospedale a causa di un misterioso incidente che la costringerà sulla sedia a rotelle. Sol sta seriamente e silenziosamente contemplando il suicidio. Di più. Arriva a un centimetro dal provarci. E invece risponde alla telefonata che le cambierà la vita: riceve una chiamata causale dalla boy band di belle speranze Eclipse, che si è formata solo due mesi prima e per farsi promozione sta facendo il giro dei programmi radiofonici fastidiosi che la gente ascolta in coda in tangenziale. A parlarle è il leader carismatico Ryu Seon-jae, bello come il sole, buono come il pane, adeguato in ogni situazione come uno shiba inu addestrato per la corte dell’imperatore.

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Lovely Runner

Immaginate lo shock emotivo di una ragazzina che risponde a una telefonata - livello di fastidio: gioco aperitivo dei villaggi vacanza - mentre è all’apice della sua incazzatura con la vita. Nel percorso di lutto dopo aver perso l’uso delle gambe, è appena appena entrata nella fase della rabbia. E quando la interpellano per una faccenda così insignificante e ridicola come una trasmissione radiofonica che regala scarpe da ginnastica e cyclette, giustamente sbrocca. A calmarla è la sincera retorica da k-pop di Seon-jae – quella del “grazie di esistere, le persone accanto a lei devono essere felicissime di ciò. Dunque, almeno per oggi, continui a vivere e vedrà che un giorno smetterà di piovere e tornerà a fare bello” – banale ma sentita, che la scuote nel profondo e le salva la vita.

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Lovely Runner

Nel 2022 Sol è cambiata. Lavora da casa come montatrice di video, sopporta con il sorriso le mattane della nonna malata di demenza che è regredita allo stato infantile e, anche se non viene assunta dopo un colloquio perché l’ufficio è irto di barriere architettoniche e privo di ascensori, la prende comunque con positività (“non mi hanno preso solo per colpa delle scale, io sono brava”). In questi anni è cresciuta con e si è fatta rincuorare da l’ossessione per Seon-jae e gli Eclipse, che per la prima volta dopo cinque anni si esibiranno di nuovo dal vivo. Sol non era mai riuscita ad andare a un loro concerto ed è in fibrillazione. La vita, però, si mette di mezzo con tutto il suo entusiasmo da bulla con le mani troppo grosse e goffe.

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Lovely Runner

Seon-jae, nel frattempo, arranca. Chiede insistentemente al suo manager di ritirarsi dalle scene, ma a quest’ultimo piacciono troppo i soldi e la popolarità degli Eclipse. Nemmeno gli amichetti della boy band sono troppo entusiasti della scelta, per usare un eufemismo. Seon-jae però è depresso e schiacciato dalla pressione di una solitudine che lo isola da tutto e da tutti. Dopo il concerto, decide di farla finita proprio mentre Sol – che aveva casualmente conosciuto di persona poche ore prima – si sta precipitando da lui. Nel momento in cui viene dichiarato deceduto, il feticcio più importante che ha – un orologio digitale realmente appartenuto a Seon-jae – la trasporta magicamente nel corpo della se stessa diciassettenne, poco prima dell’incidente che le ha cambiato la vita. Il coetaneo Seon-jae, nuotatore di belle speranze fomentato da un padre a cui interessano solo i risultati e non il benessere del figlio, fatalità è iscritto al liceo di fronte al suo. Ora i due hanno la concreta possibilità di rimettere in ordine delle vite che il caso ha sempre calpestato con sadica gioia. Tanto da continuare a mettersi in mezzo, nonostante gli ingenti danni già provocati.

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Lovely Runner

Lovely Runner è tratto da un romanzo pubblicato sul web (Tomorrow’s Best) e per più di tre anni è rimasto in fase progettuale, senza che nessuno si prendesse la briga di realizzare un adattamento già bello che pronto. Prodotta con meno mezzi rispetto agli standard della prima fascia dei k-drama, la serie è partita in sordina e si è conclusa triplicando il numero di spettatori lungo il percorso. Non è difficile immaginare perché. I due attori protagonisti, Byeon Woo-seok e Kim Hye-yoon (Ditto), interpretano personaggi che vanno dai 17 ai 30 anni, dall’abile al diversamente abile, dal suicida all’entusiasta con asterisco e sono credibili in ogni loro iterazione temporale o emotiva. Come ogni melodramma che si rispetti, inoltre, anche Lovely Runner gioca intelligentemente con gli oggetti simbolici che uniscono gli amanti al di là dello spazio e del tempo, e con la potenza di una colonna sonora ultra-pop che in Asia è diventata di culto assoluto.

Autore

Nicola Cupperi

Scrive per Film Tv perché gliel'ha consigliato il dottore. Nel tempo libero fa la scenografia mobile. Il suo spirito guida è un orso grigio con le fattezze di Takeshi Kitano.