Il landman, ma la dicitura corretta sarebbe petroleum landman, è il sovrintendente delle operazioni di estrazione del petrolio negli Stati Uniti e in Canada, una via di mezzo tra un risolutore di problemi alla Ray Donovan e un capocantiere. Era anche l’argomento di un popolare podcast di Christian Wallace, per anni operaio tra i pozzi di petrolio del Texas, che parlava dei problemi di chi si occupa di operazioni e siti strategici per l’economia nordamericana ma anche molto pericolosi. Basta una scintilla... E chi ha visto questa serie scritta da Taylor Sheridan ispirato da Wallace, sa quanto sia vero: una scintilla può fare morti e feriti, può far esplodere un pozzo, e quella simbolica se innescata può creare problemi altrettanto pesanti per esempio con i narcos messicani che vorrebbero attraversare i terreni estrattivi.

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Landman (2024) scena

Sheridan sta riscrivendo la storia del suo paese. Lo fa partendo dalla contemporaneità e poi cerca le cause nel passato, come nella lunga e articolata saga di YellowstoneLandman è un po’ meno corale: non che manchino i personaggi secondari interessanti, come il boss della compagnia interpretato da Jon Hamm e sua moglie Demi Moore, ma tutto poggia sulle spalle di un solo gigante. È Billy Bob Thornton, l’uomo che una volta forse non c’era ma adesso c’è eccome, è tornato a lottare in mezzo a noi dando al profilo di Tommy Norris, il suo landman, un tratto dolente un po’ alla Bogart, stessa fisicità e altrettante sigarette. L’altra figura che emerge è il figlio Cooper, Jacob Lofland, attore sghembo, personaggio vulnerabile innamorato di chi non dovrebbe e con la voglia di affrancarsi da una famiglia disfunzionale. Norris, infatti, ha una figlia e una (ex) moglie sexy che a loro volta funzionano come le scintille di cui sopra, pronte a innescare tempeste ormonali, tarde primavere sessuali (c’entra un ospizio) e tutta una serie di imprevisti.

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Landman (2024) scena

Sheridan, lo sappiamo, non va per il sottile con certe descrizioni, e non difetta in misoginia, ma l’idea iniziale di fare della (ex) moglie una specie di “coro” o contraltare del protagonista solo al cellulare è notevole, benché in effetti dura da mantenere per tutte le dieci puntate. Nel terzo episodio di Landman, Thornton fa una specie di monologo contro l’energia pulita, soprattutto i sistemi per ottenerla - l’impatto ambientale delle pale eoliche, parlando del vento, è comunque micidiale - e chiosa ricordando a tutti che senza il fossile, il petrolio nella fattispecie, non si va da nessuna parte. Il problema è che finirà, e lo scenario sarà cupo per questo, non per il cambiamento climatico. Una serie totalmente acritica nei confronti dell’inquinamento da oro nero e anzi minimizzante, in tono con i tempi devastati e vili che stiamo vivendo e in sintonia con il «drill, baby drill » del 47° presidente degli Stati Uniti. Però è credibile che un personaggio come Norris non solo dica queste cose, ma le pensi. E qui sta la differenza con la galassia della serialità liberal, spesso ipocrita: Sheridan è il paese reale. Non solo il suo.

Autore

Mauro Gervasini

Firma storica di Film Tv, che ha diretto dal 2013 al 2017, è consulente selezionatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia e insegna Forme e linguaggi del cinema di genere all'Università degli studi dell'Insubria. Autore di Cuore e acciaio - Le arti marziali al cinema (2019) e della prima monografia italiana dedicata al polar (Cinema poliziesco francese, 2003), ha pubblicato vari saggi in libri collettivi, in particolare su cinema francese e di genere.

La serie tv

locandina Landman

Landman

Drammatico - USA 2024 - durata 54’

Titolo originale: Landman

Creato da: Taylor Sheridan, Christian Wallace

Con Billy Bob Thornton, Jerry Jones, Dave Bodenbender, Tiffany Smith, Jon Hamm, Taylor Sheridan

in streaming: su Paramount+ Paramount+ Amazon Channel Paramount Plus Apple TV Channel