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Suburra - la serie

3 stagioni - 24 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Suburra - la serie

di microd
7 stelle

Sollima approfondisce la tematica dei giovani che scelgono la via del crimine, la ricerca dell'auto affermazione, la lotta contro le proprie famiglie. Roma è solo uno sfondo, un brusio continuo di macchine e di maestosi palazzi che non ha Re. Ma solo amministratori scaltri che la vendono al miglior offerente.

Un lavoro interessante, non noioso nè scontato. Consigliato, ma senza porsi enormi aspettative. Rispetto al film, la serie analizza con più calma e più approfondimenti le rispettive famiglie dei protagonisti, lasciando in secondo piano scontri sanguinolenti o blizt in stile gomorra. La criminalità romana è apparentemente calma e silente, meno chiassosa, non è interessata solo al commercio della droga che sostenta le attività criminali con un flusso calmo di soldi riciclati, bensì è una criminalità ambiziosa, fanatica, che brama il potere e il successo e si muove fin negli strati più alti della borghesia della città arrivando alle stanze di un Vaticano corrotto: Roma rimane sullo sfondo delle vicende come una foto bellissima e maestosa, una Regina senza Re e venduta ad amministratori scaltri che tentano di guidarla con insuccesso, perchè "Roma non ha capi. Si amministra", ma mentre viene amministrata si ribella, mentre viene venduta come le puttane più belle ai miglior offerenti si scuote, e non lo fa dal fondo degli strati più bassi della società, bensì dalle scrivanie dei ministeri e del comune, perchè non c'è offerente tra loro che possa comandarla con potere assoluto. Roma è di tutti o di nessuno. Roma non ha Re. 

Note ulteriori: buona la recitazione , curata la scenografia e la fotografia. Un lavoro positivo nell'insieme a cui do un sette/otto, solo per una questione di critica, per non sbilanciarmi nè caricare di aspettative chi si accinge a vedere questa serie. Personalmente l'ho preferito a Gomorra. C'è più trama, più intrecci alla Romanzo Criminale, più vicende e approfondimenti sull'universo personale di ognuno dei protagonisti che non sono presentati solo come criminali bensì sono raccontati attentamente, con le crisi, con i loro fallimenti e le loro angosce. 

Attenzione: Spoiler.

L'apertura in stile Borgia non deve far pensare ad un'americanata. La serie si apre con un uomo di chiesa che va a "mignotte" in un lussuolo palazzo dove si consuma un'orgia. I primi minuti rimandano a quella Roma di un tempo: maestosa, eterna, lurida, dove il sacro si mischia alla politica e a festini lontani dalla morale della Chiesa. Nulla è cambiato eppure tutto è diverso.

Sollima di nuovo apre una finestra sulle vicende del crimine italiano, stavolta lo fa attraverso le vite di tre giovani di diverse estrazioni sociali che instaureranno un rapporto di amicizia controverso: Aureliano è di Ostia, figlio di un capo malavitoso che controlla la zona del litorale, Alberto "Spadino" è terzogenito di un clan di ricchi zingari che gestisce lo spaccio di una zona di Roma nord, Gabriele "Lele" è di un quartiere centrale di Roma e figlio di una "guardia". Ciò che lega tre ragazzi che in apparenza non hanno nulla da condividere è la voglia di rivalsa, l'autoaffermazione di se stessi, il distaccamento totale dalla propria famiglia che soffoca le ambizioni di ognuno di loro. Tutti e tre non si sentono accettati e sono animati da una profonda inquietudine.

Aureliano è un ragazzo irruente e pericoloso, sente che il padre lo considera la causa che ha ucciso la moglie che è morta di parto, Spadino vive con sofferenza la propria embrionale omosessualità che non vuole accettare e sa non sarà mai compresa dalla famiglia, oltre alla presenza dei fratelli che lo trattano come fosse l'ultima ruota del carro, Lele invece organizza per terzi festini con droga e prostitute, ma si scontra con la coscienza e con la sua educazione, mantenendo in piedi una relazione clandestina con una donna molto più grande di lui che quasi sostituisce la madre andava via da piccolo. 

Tematica trattata con grande realismo è l'amicizia tra tre ragazzi ancora mentalmente adolescenti, che seguono le loro ambizioni ipotizzando di poterle realizzare insieme. Si salvano l'un l'altro tutti e tre, in circostanze diverse, e questo li rende rispettosi l'uno dell'altro. 

Il ritmo della pellicola in più puntate inizia a farsi ancora più incalzante e interessante alla morte del padre di Aureliano (avvenuta per mano di Lele su ricatto di Samurai).

La morte del malavitoso rende la vita privata di Aureliano instabile e inquieta più di prima,

il giovane di Ostia capisce che è la sorella a prendere il posto a capo della famiglia e degli uomini che la proteggono per via del suo temperamento più calmo e controllato.

Spadino, "zingaro e frocio", scopre e realizza la propria omosessualità nel sentimento di amicizia che lo lega ad Aureliano, con il quale mostra di voler creare un gruppo dimenticandosi che la famiglia non accetterebbe quella società e che ciò che lo spinge a seguire l'amico è più un sentimento che non verrà mai ricambiato, perchè Aureliano "schifa" quelli come lui.

Lele vive con vergogna l’aver spacciato e organizzando festini alle spalle di suo padre, che lavora duramente in polizia e fa molti sacrifici per vederlo laureato. A questo si aggiunge l’angoscia dei ricatti di Samurai, che lo tiene in scacco dopo aver scoperto che Lele spacciava nella sua palestra.

A questo si intrecciano le vicende sentimentali di ognuno di loro: Aureliano si lega ad una prostituta africana, ma vive con soffocamento la presenza morbosa di sua sorella che è molto gelosa di lui e non vuole nessuna donna nella loro famiglia, tanto più se è "negra e puttana”, così come lo stesso Aureliano non vuole l'uomo della sorella tra i piedi, ma solo perchè lo vede una presenza ingombrante e affarista che si intromette negli affari di famiglia. Entrambi i fratelli di Ostia vogliono comandare, ma il trono è uno e  Aureliano intuisce che per prendersi il posto del padre deve eliminare la presenza ingombrante della sorella che pensa più agli affari che alla gloria, ed è disposta a fare società con Samurai.

Spadino è costretto a sposarsi con la figlia di un altro capo clan di zingari e deve accettare la sua presenza molesta al proprio fianco, ma soprattutto deve darle un figlio per far funzionare gli accordi e il matrimonio. La neomoglie intuisce l’omosessualità di Spadino che invece non le risparmia sprezzo e repulsione . 

Alle vicende dei tre si intrecciano nuovi personaggi: Sara (interpretata dalla Gerini), borghese, affarista, revisore dei conti in Vaticano, vuole che l'impresa edile del marito non fallisca ed è disposta a tutto pur di guadagnarci.

Samurai, la macchina che smuove gli eventi di Suburra e che amministra Roma con le mani di altri che ricatta e corrompe, arrivando ai banchi della politica.

Interessante il politico Amedeo e la sua evoluzione, la sua trasformazione dettata dall’acquisto di un nuovo paio di scarpe che quasi simboleggia un nuovo politico: viene presentato come un personaggio inizialmente positivo, un politico ambizioso con la fedina immacolata, che non si è mai fatto corrompere. Ma è proprio ciò che è causa dei suoi insuccessi, perché per governare Roma devi sporcarti le mani. Samurai riesce ad attirarlo nel giro, a comprarsi la sua collaborazione promettendogli il successo in cambio dell'uso delle sue mani su cui estende il suo volere: è lui a decidere su quali fogli debbano o no firmare le mani di Amedeo che si vende alla brama di potere come tutti gli altri, pur sapendo quanto sia sbagliato ciò che sta facendo.

Se per le prime sei puntate l'andamento della narrazione è più frenetico, le ultime puntate chiudono con lentezza le vicende di un'amicizia irrealizzabile e di un sogno di potere non ancora compiuto, perchè Roma non ha Re, ma solo amministratori, e ognuno di loro cerca di prendersi la fetta più grande.

Positivo l'aver inserito per la prima volta un protagonista ( e futuro capo clan) di orientamento omosessuale, annientando i clichè degli standard di questo tipo di serie e conferendo realismo al contesto e una nuova profondità. Già in Gomorra, Sollima aveva presentato un potente dalla dubbia eterosessualità. Tuttavia in Suburra – serie- le tematiche centrali non sono solo quelle della brama di guadagno e di potere, bensì quella dell'amicizia e del tradimento, che iniziano ufficialmente alla vita adulta i tre protagonisti. 

Si chiuderà la serie con molte premesse per le nuova seconda tornata.

La vicenda degli affari sui terreni di Ostia, durata 10 puntate, si chiude con una stretta di mano tra il politico corrotto e cosciente, e il mafioso, alla vigile presenza di Samurai che tutto sa di Roma e tutto controlla, l’uomo che tiene sotto scacco politici e criminali senza sporcarsi troppo le mani.

L' amicizia tra i tre giovani è definitivamente infranta: Lele ha avuto un percorso di crescita in positivo e diventerà poliziotto.

Aureliano e Spadino diventeranno i due nuovi giovani capi clan, e tra i due l’amicizia si conclude in un ultimo confronto nel posto segreto di ritrovo dove si erano riuniti più volte: Aureliano taglia fuori dai giochi Spadino, che ora è consapevole di ciò che è e vuole essere. 

"Per farli felici ti dovrei ammazzà, ma io non c'ho bisogno di ammazzatte pe capì chi so. Ora a casa mia comando io".

"Alla fine comandiamo noi, hai visto?"

Infine una Gerini che non si è arresa ma si muove tra le aule sfarzose del Vaticano alla ricerca della sua rivalsa, riapre i giochi mettendo le basi per la seconda serie. 

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