Espandi menu
cerca
The Young Pope

2 stagioni - 20 episodi vedi scheda serie

Serie TV Recensione

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 166
  • Post 16
  • Recensioni 10872
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su The Young Pope

di mm40
4 stelle

Pio XIII è il primo papa statunitense. Giovane, bello e inesperto, in Vaticano lo si ritiene solamente una pedina facile a manipolarsi. Invece Pio XIII è un personaggio di fortissimo impatto e pieno di contraddizioni.

 

Un monumento a Paolo Sorrentino. Benissimo, non fosse che l'ha girato Paolo Sorrentino stesso: nove ore o poco più, dieci ore o poco meno - dieci episodi della durata di circa 55 minuti ciascuno - nei quali il regista napoletano, fresco di Oscar per La grande bellezza (2013) e prepotentemente lanciato sul mercato internazionale da un'altra accoppiata di pellicole di successo (This must be the place, 2011; Youth, 2015), compie un estremo, spregiudicato esercizio di stile dando prova delle sue ottime capacità dietro la macchina da presa, ma correndo allo stesso tempo il rischio di stereotipizzarsi da sè. Di evidenziare in maniera fin troppo palese i suoi canoni artistici, i tratti caratteristici del suo cinema - perchè, nonostante la destinazione televisiva, The young pope è indubbiamente cinema - e, insomma, di arrivare a un risultato controproducente per la sua facile riconoscibilità e conseguente prevedibilità. Superproduzione, a ogni modo, con cast stellare che vede in prima linea impegnati Jude Law, Silvio Orlando, Diane Keaton, Scott Shepherd, Cecile De France, James Cromwell e Toni Bertorelli, The young pope è il ritratto di un personaggio ambiguo e irrisolto, un Papa giovane eppure conservatore fino ad apparire retrogrado, un uomo profondamente spirituale e al tempo stesso pienamente carnale; in sceneggiatura Sorrentino si è fatto aiutare da Stefano Rulli, Umberto Contarello e Tony Grisoni. Due note negative infastidiscono in modo particolare: lo sgradevole personaggio affidato all'incolpevole Orlando (una macchietta alla Totò o qualcosa del genere: del tutto fuori luogo) e l'abuso delle musiche - tipico del regista - che pescano da un catalogo ampio e variegato (moderne, classiche, rock, pop). Trattandosi di una produzione Sky, Sorrentino ritiene necessario inserire una marchetta clamorosa infilando in una scena una tv che trasmette X-Factor: no comment. 4/10.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati