Din, din, din....
“Non sono contenta di averti alla mia tavola, non mi piaci, non mi sei mai piaciuta.Sei la persona più negativa che conosca, antipatica, egocentrica e fastidiosa.Mi innervosisce la tua voce, il tuo tono, la tua figura...Non mi piaci, vorrei che non fossi mai venuta nella mia famiglia, non mi interessa se stai bene o se stai male, mi metti in imbarazzo quando mi fai i complimenti, quando cerchi di parlarmi non riesco nemmeno a guardarti in faccia.”
Din, din, din...
Sentire il rumore delle posate sui piatti, bere il vino,cercare qualcosa da fare in cucina, chiedersi “perché?”...perché devo subire la presenza di una persona intrusa in casa mia??
Din, din, din...
Natale ipocrita, festa senza senso, che si presta alla falsità, ai sorrisi fasulli, a regali inutili, a presenze indesiderate...ma anche a consolidare fraterne alleanze..
Din,din, din...
“Se ci provi nuovamente a toccarmi, ti arriva un calcio nelle reni!”...soli nella cella-cucina, ci guardiamo complici, beviamo vino fresco, abbiamo lo stesso sguardo e la stessa sofferenza negli occhi: “insieme ce la possiamo fare, stiamo vicini, se ti tocca ancora la distruggo!”
Un abbraccio forte, di nuovo il legame che si fa più forte, sempre di più...e chi non c'è più torna, perché non è mai andato via!
Din, din, din...
“Volevo aggiungere...che sei sempre stata una stronza, ti dobbiamo sopportare perché nessun altro ti sopporta, ti sei ammalata per quanto sei stronza!”....mi siedo, ma poi mi rialzo, nuovamente trovo il coraggio nel vino e nello sguardo di chi mi è sempre stato accanto in questo dolore, i suoi occhi mi fanno dire quello che non ho mai avuto il coraggio di dire, la voglia di difendere come una leonessa difende il suo cucciolo da una iena affamata e parassita: “Chiediti perché nessuno ti vuole stare accanto, chiediti perché non ti ritrovi un solo amico al mondo, chiediti perché non riesci ad avere nessun interesse e hai avuto il potere di levarli anche a chi ne aveva tanti....Chiediti perché nessuno vuole starti accanto...tranne uno, il più “sprovveduto, chiediti perché anche i tuoi figli ti sfuggono...CAZZO, CHIEDITELO!”
Din,din, din...
Il silenzio incombe, eppure si mangia, si beve, le portate continuano ad arrivare sulla tavola, i cibi scandiscono i minuti interminabili di un pranzo che diventa sempre più una tortura.
“Ti ho saziato con quello che ti ho cucinato?” Un sorriso mi affiora sulle labbra...”Bene, ora puoi alzarti e levare il disturbo, e finalmente lasciarci liberi dalla tua presenza...”
Din, din, din...
E' finito il tempo delle ipocrisie...anche questo Natale è finalmente passato!
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