Ma cos'è successo al multisala Mood di Rozzano?
Visitarlo è un'esperienza adeguata se piacciono i film postcatastrofici. Vagando per i corridoi bui ci si può facilmente immaginare di chiamarsi Neville e di veder sbucar fuori un vampiro-zombie da uno dei bagni in eterna manutenzione o da dietro la serranda di un negozio col cartello "prossima apertura" ormai ingiallito dal tempo.
Eppure, il Mood ha poco più di cinque anni. Ha aperto nel 2006: tredici sale combinate con una serie di ristoranti, di quelli da catena (western, sushi, pizza, eccetera). Mood: Movie+Food. Un buon posto per famiglie, facile da raggiungere, subito davanti al centro commerciale Fiordalisto.
Nel 2007 un incendio lo danneggia, ma riapre nel 2008. Nel frattempo, il quartiere commerciale decolla: aprono a fianco del cinema Botanique, Decathlon e Leroy Merlin, il Fiordaliso si ingrandisce, arriva persino un Apple Store. Per il Mood dovrebbe essere il definitivo rilancio.
Ma qualcosa non va. Abbiamo cominciato a rendercene conto tempo fa, col parcheggio sotterraneo: le scale mobili a un certo punto si sono guastate.E ci siamo resi conto che settimana dopo settimana restavano guaste: nessuno le riparava. Poi si è guastato anche l'ascensore, e allora per salire dal parcheggio sono rimaste solo le scale, da fare a piedi. Abbiamo smesso di parcheggiare di sotto.
Nel cinema ci sono due casse, ma una è sempre chiusa. Le sale sono al primo e al secondo piano: una delle due scale mobili per salire ai piani superiori si è guastata parecchio tempo fa. Di recente si è guastata anche l'altra. Ormai da settimane si sale a piedi o in ascensore, in attesa che si guasti anche quello.
Se si vuole andare in bagno bisogna salire al primo piano. Quello del piano terra ora non è più accessibile. "In manutenzione", dice il cartello. Al primo piano c'è poca luce, per metà è al buio. Ci dovrebbero essere due o tre negozi, ma sono chiusi da tempo. Su uno di essi da tempo immemore c'è l'indicazione di "prossima apertura" (scritto in italiano, quanto meno: si sono evitate le ridicole "next opening" che si sono viste spesso al Fiordaliso di fronte). Il bagno c'è, ma è semidistrutto. Non ci sono serrature, gli asciugamani automatici rotti.
Il cinema non è molto migliore. Ormai evitiamo i film nella sala 13, dove spesso è mancato l'audio, o il video, di solito con i trailer e la pubblicità, a volte anche all'inizio del film.
Usciamo. Delle cinque porte a vetri, su quattro c'è il cartello "porta guasta". Eppure la gente affluisce, riempie le sale, compra i biglietti, si accalca per vedere i film appena usciti. Passa velocemente per la testa un pensiero: se i segni del disfacimento sono così evidenti da tutte le parti, in che condizioni saranno i sistemi antincendio, le uscite di sicurezza, i sistemi di emergenza? Meglio non pensarci. Ma difficilmente ci torneremo.
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