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A chi è piaciuto Il mandolino del capitano Corelli?
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Il primo Maggio 1942 le truppe italiane (quella di mio nonno era la 33° Divisione Fanteria “Acqui”) occupano le isole Cefalonia, Corfù e Zante con un organico di 11.000 uomini, secondo il volere (in termini di dominio) dell’Italia fascista. Ricordando che gli Italiani erano alleati con i Tedeschi e contro gli Anglo-americani. La guerra contro i Greci si fece dura, erano assai combattivi e dovettero ritirarsi in Albania. Anche se in difficoltà gli Italiani si difesero bene e con coraggio. E in aiuto a Mussolini intervenne Hitler. Il 23 Aprile 1943 I Greci vennero sconfitti e firmarono la resa. La battaglia di Mussolini fece 14.000 morti, 18.000 feriti e 20.000 tra prigionieri e dispersi. Il 25 Luglio Cade il fascismo e ai soldati Italiani non resta che pensare al ritorno in patria. L’8 Settembre L’Italia firma l’armistizio di Cassibile con gli Inglesi. Non parte subito la guerra contro i Tedeschi, ma la divisione resta senza precisi ordini. Successivamente arriva quello di non fare causa comune ne agli uni ne agli altri, ma di combattere ogni violenza armata. Il 9 Settembre I pochi Tedeschi sull’isola decisero di eseguire l’ordine, arrivatogli direttamente da Hitler, di disarmare gli Italiani. Nel frattempo agli Italiani arrivò da Atene quello di cedere le armi ai Tedeschi. Il generale Gandin cercò di prendere tempo sulle decisioni. Il 10 Settembre I Tedeschi nella piazza a Argostoli annunciarono il disarmo l’indomani. I soldati Italiani, benché di superiorità numerica, avevano paura dei rinforzi e dell’aviazione tedesca. Inoltre avevano il dubbio che il generale Gandin fosse dalla parte dei Tedeschi (era in ottimi rapporti, tanto che aveva una croce di ferro sulla divisa). Il 13 Settembre Ad Argostoli sbarcarono le truppe tedesche. Per gli Italiani era un atto di guerra. Senza ordini superiori venne aperto il fuoco. Per i Tedeschi, gli Italiani, erano ormai dei ribelli e chiesero l’ulteriore resa degli armamenti minacciando l’uso della forza. Gandin ormai doveva prendere una decisione per 10.000 uomini. Il 14 Settembre Gandin chiese l’opinione degli ufficiali e dei suoi soldati e tutti i reparti furono d’accordo nel combattere. Da Brindisi arrivò il radiogramma inequivocabile: i Tedeschi sono da considerare dei nemici. La guerra ebbe inizio. 12.000 uomini della Divisione contro i 2.000 Tedeschi. Ma come detto prima, bisognava considerare i rinforzi e la schiacciante offensiva aerea. Durante la  guerra non fece mai giorno. Era difficile distinguere il giorno e la notte sotto i bombardamenti. Il 15 Settembre I Tedeschi bombardarono e mitragliarono i soldati Italiani sulla costa, i reparti di fanteria e artiglieria e tentarono di prendere Argostoli dal mare. Ma il primo attacco tedesco fallì. Tra il 16 Settembre e il 21 Settembre I Tedeschi ricevettero ulteriori soldati; quattro battaglioni. E continuarono a insistere sulla resa con volantini. Volantini che in sostanza dicevano: ITALIANI DI CEFALONIA! Camerati italiani, ufficiali e soldati! Volete ritornare in patria? Dalle vostre donne, dai vostri bambini, dalle vostre famiglie? Allora perché combattete contro i tedeschi? Disponete le armi! La via della patria vi sarà aperta dai camerati tedeschi. Il 17 Settembre Gli Italiani volevano riconquistare Kardakata (precedentemente ed erroneamente abbandonata da Gandin) e Ankona, ma i caccia-bombardieri (Stuka) fecero grandi danni agli Italiani. Gandin nel frattempo chiese aiuto, ma la risposta da Brindisi fu: impossibile inviare aiuti richiesti. Il 18 Settembre I Tedeschi respinsero due reggimenti Italiani e ne annientarono un intero battaglione. Il 21 Settembre Ci fu l’attacco decisivo. Le truppe Italiane si fecero trovare impreparate sui spostamenti tattici dei nemici. E due battaglioni, che dovevano essere il centro della resistenza Italiana, cedettero con molte perdite. Inizia il massacro. Il 22 Settembre Entrarono ad Argostoli. Gandin alzò la bandiera bianca, ma i Tedeschi non fecero prigionieri e massacrarono chi si arrendeva. Uccisero tutti gli Italiani che riuscirono a trovare; quelli negli ospedali e quelli rifugiati nelle case dei Greci. Vennero portati nelle fosse, nei campi di vigneti, ulivi, fucilati e finiti con il colpo di grazia. Il 24 Settembre 136 ufficiali vennero uccisi alla Casetta Rossa ad Argostoli; compreso il generale Gandin. La fucilazione dei soldati avvenne un po’ dappertutto, ma solo a Cefalonia di quelle dimensioni. Affondarono anche le navi cariche dei nostri soldati sopravvissuti alla strage. Mio nonno riuscì a sopravvivere a tutto questo, nascondendosi per giorni. Senza cibo ne acqua. Era un mitragliere. E rischiò comunque di essere fucilato, se non per l’ordine di grazia di un ufficiale. Non ci sono dati ufficiali, ma si stima 5.000 fucilati e 3.000 morti in mare. I Tedeschi invece stimarono 6.500 fucilati e 1.400 morti in mare. Mio nonno vide i suoi amici morire. Lui si fermò a cercarli nelle fosse, spostando cadaveri ammassati. E li seppellì; Dicendo che se avesse avuto la possibilità di tornare, sarebbe riuscito a portare i loro cari nel luogo in cui li aveva seppelliti. La sua rabbia negli anni successivi veniva dal fatto che nessuno ne parlava. Sulla vicenda “Divisione Acqui” calò il silenzio.

Il film “Il mandolino del capitano Corelli”: A mio padre, come la maggior parte di utenti, non è piaciuto.

 

Il mandolino del capitano Corelli (2001)

di John Madden con Nicolas Cage, Penelope Cruz, John Hurt, Christian Bale

 

Quando mio papà era piccolo, nonno Guido gli raccontava LA STORIA. Storia che lui ha vissuto in prima persona. La seconda guerra mondiale. Più precisamente uno dei più grandi crimini di guerra commesso dai tedeschi, quella che ormai i posteri definiscono “L’eccidio di Cefalonia”. Anche a me sarebbe piaciuto ascoltarla attraverso la sua voce. Ma temo che questo non sarebbe comunque mai stato possibile. Una volta i soldati salvi e rimpatriati veniva abbandonati a loro stessi, non venivano seguiti da psicologi. C’era chi aveva paura di tutto e chi invece non temeva più alcun male. E mio nonno era diventato uno spavaldo. Un ragazzo del paese, il periodo prima della sua scomparsa, lo voleva intervistare per una ricerca. Ma senza risultato, perché mio nonno non riusciva a concludere un discorso senza scoppiare in lacrime. Dati l’anniversario della sua morte (29 anni), il 68° anniversario giusto a settembre della Divisione Acqui e la festa dei nonni appena passata, ho voluto ricordarlo con questo post. Non ho avuto molta fortuna; ne la possibilità di trascorrere del tempo con i miei nonni in generale. Sia i genitori di mio papà che quello di mia mamma sono morti quando ero molto piccola. Il cuore di questo nonno non ha retto, anche a causa dei terribili ricordi che lo tormentavano. Di lui ho solo poche fotografie, in bianco e nero da soldato e ormai anziano con in braccio mia sorella neonata. Ma posso almeno dire che d’aspetto era identico a mio padre. Chissà se gli sarei piaciuta?! Ma sono sicura che lui non sarebbe piaciuto a me! A meno che il fattore vecchiaia e nipotini, non lo avrebbe addolcito. Fin da piccola, mio papà mi raccontava del suo carattere burbero, severo (caratteristiche, da quello che ho capito, di tutti i capi famiglia a quei tempi). Di un uomo dai muscoli scolpiti, che incuteva timore, coraggioso e che pretendeva rispetto. (Non mi sembra di aver preso molto da lui caratterialmente.) Ma anche buono nei confronti di chi amava, uno di quelli che avrebbe fatto di tutto per i suoi amici. Un gran lavoratore, che passava la maggior parte del tempo in mezzo ai campi e nel tempo libero nelle osterie. Che faceva scherzi cattivelli ai suoi figli. Raccontando storie di paura, aimè tramandate. Adorava il suo cane, molto intelligente, che adoperava in ciò che gli riusciva meglio (aveva un’ottima mira), la caccia.

Grazie per la lettura (sperando di non aver commesso troppi errori). Inoltre spero di non avervi annoiato, ma so quanto questo accenno di storia sia importante. Soprattutto per non dimenticare. Ogni tanto parlo di mio nonno con papà, ma temo di chiedere troppo perché diventa sempre triste.

E vi ricordo che questo è il mio primo post, perciò siate magnanimi!! =) Un saluto.

KIRARA88 – Valeria.

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