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A nudo - Cheftony
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Questa volta tocca a me mettere a nudo una piccola, piccolissima parte di me. Ho pensato di non avere quasi niente di interessante da raccontare rispetto ad un sacco di altri utenti, ma ho deciso di provarci e descrivere un po' alla rinfusa alcuni aspetti del rapporto con la mia Lei (la chiamerò così: Lei, come se fosse una storia appartenente a tutti), ispirandomi ad un film che mi ha coinvolto in modo particolare: Eternal Sunshine of the Spotless Mind, tristemente famoso anche come Se mi lasci ti cancello, film del 2004 di Michel Gondry, con gli ottimi Jim Carrey e Kate Winslet come protagonisti e Tom Wilkinson, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst e Elijah Wood come “contorno”.

 

Se mi lasci ti cancello (2004)

di Michel Gondry con Jim Carrey, Kate Winslet, Elijah Wood, Mark Ruffalo, Kirsten Dunst, Tom Wilkinson

 

Brevemente, il film, che oscilla fra dramma, commedia e fantastico, parla dell'amore e della memoria. Joel e Clementine sono stati insieme ma, dopo che si sono lasciati, Clem si è sottoposta ad un trattamento per cancellare i ricordi; Joel viene a saperlo e, incazzatosi, decide di fare lo stesso, per poi pentirsi troppo tardi e accorgersi che non è così facile rimuovere del tutto una storia sentimentale di quella portata affettiva.

 

Premetto che io e Lei non ci siamo mai lasciati per più di una nottata o un paio di giorni. Infatti, ciò che davvero mi ha fatto sentire vicino a Joel e Clem non è la forza del ricordo ma è la burrascosità del loro vivere insieme, fra somiglianze (poche) e differenze (tante). Nonostante la parte centrale del film si barcameni lungo i ricordi di Joel che vanno via via scomparendo e confondendosi durante il trattamento, c'è tempo per capire qualcosa dei due protagonisti, la cui unione non è probabilmente dissimile da quella di molti altri ragazzi; Joel è tranquillo, forse troppo serio, vivace solo a tratti, mentre il mondo gli passa accanto senza che lui se ne accorga. Clem è esuberante, con velleità artistiche, un animo spigliato ma con una mentalità più adulta, che spesso rinfaccia a Joel.

 

Mi sono rivisto in Joel, ho rivisto Lei in Clem.

 

Abbiamo 21 anni entrambi, stiamo insieme da poco più di due anni, ci siamo conosciuti davvero per caso. Tutto è iniziato al massimo dell'allegria e della spensieratezza, col costante pensiero che sarebbe stato un bel passatempo estivo destinato a calare con l'arrivo di responsabilità e impegni; nel giro di poco, però, ci siamo davvero innamorati e il passatempo o cottarella che fosse non era più tale. Quando si fanno dei progetti seri con una persona, quando si comincia a tenerci davvero, si tende ad essere più pignoli, a volere la perfezione da quella persona, rimbeccandola per ogni aspetto del carattere non conforme a quello che invece ci si aspetterebbe; ed è così che io e Lei abbiamo cominciato a brontolarci l'un l'altro, a scoprire che c'erano enormi diversità, concezioni differenti di uno stesso argomento o azione, aspirazioni inconciliabili.

 

Così sono cominciati i frequenti litigi, talvolta talmente plateali da coinvolgere anche le persone vicine, nonostante io abbia sempre voluto risolvere le cose pacificamente, faccia a faccia, con calma.

 

Ma in fondo a voi non voglio/posso raccontare nessun aneddoto preciso, perché uno varrebbe benissimo l'altro. Quello che voglio tentare di spiegarvi è la lezione che credo di aver imparato da questo film e che vorrei riuscire a mettere in pratica. Ci vorrà un po' di preambolo...

 

Torniamo a Eternal Sunshine of the Spotless Mind: Joel e Clem si incontrano di nuovo da perfetti sconosciuti e finiscono, logicamente, con l'innamorarsi di nuovo. Entrambi, però, ricevono un nastro contenente le loro “confessioni” sull'altro registrate dalla ditta che aveva operato il trattamento su di loro, (ri)scoprendo tutti i difetti che avevano riscontrato nella propria metà. Ecco il contenuto dei nastri:

 

Clementine: “E' noioso. E' un motivo sufficiente per cancellare qualcuno? Negli ultimi tempi penso a com'ero prima e come sono adesso ed è come se lui mi avesse cambiata. Sono sempre arrabbiata, non mi piaccio quando sto con lui. Non mi piaccio più! Non sopporto neanche guardarlo, con quel suo sorrisetto fiacco, quell'aria contrita, quell'espressione merdosa da cucciolo ferito.”

 

Joel: “Non è molto istruita. E' intelligente, credo, ma non è istruita. Non posso parlare davvero con lei di un libro, per esempio, lei è più un tipo da rivista. Il suo vocabolario qualche volta lascia a desiderare. Mi è successo anche di trovarmi in difficoltà, in pubblico. […] Io penso che un aspetto veramente seducente di Clementine è la sua capacità di farti uscire dall'ordinario. […] Tutta quella storia dei capelli, ad esempio, è una stronzata.”

 

Ce n'è abbastanza per capire che si sono già conosciuti e che un loro nuovo eventuale rapporto è destinato e finire malamente. Mi è capitato più volte di sentirmi dire: “Ti perdono, ma tanto questa cosa non cambierà mai, le cose fra noi non cambieranno.”

 

Ma...Scena finale, godetevela:

 

Joel: “Non riesco a vedere niente che non mi piaccia in te.”

 

Clem: “Ma lo vedrai, ma lo vedrai! Certo, col tempo lo vedrai e io mi annoierò con te, mi sentirò in trappola perchè è così che mi succede.”

 

Joel: “...Ok.”

 

Ecco il mio messaggio, la lezione: io vorrei che ogni litigio grosso, ogni minaccia di finirla fra me e Lei finisse così. Vorrei, con un semplice ok e una stretta di spalle, darci una nuova opportunità di rivivere comunque tutto da capo, con il male e il bene che ne può derivare. E fiondarmi subito fuori a fare a pallate di neve su una spiaggia, come nel film, o qualsiasi altro gesto, anche di poco conto, che possa avermi dato felicità, che possa avermi fatto sentire veramente un tutt'uno con un'altra persona, che possa avermi fatto capire cos'è l'amore. Con Lei.

 

Post Scriptum: ho fatto vedere il film a Lei. Beffardamente, non si è per niente ritenuta immedesimabile in Clem o nella loro storia. Io e Lei, discordanti in tutto e per tutto...:-)

 

 

 

 

 

CARTA D’IDENTITA’:

 

Nickname: Cheftony

 

Nome: Leonardo

 

Data di nascita: 21/06/1990

 

Professione: Studente

 

Segni particolari: un po' mezza sega (sui 173 centimetri), accenni di buzzino da birraiolo, barba un po' troppo latitante per un 21enne, di tanto in tanto occhialini da vista che mi fanno serio, testa fra le nuvole e sguardo simile. Poco altro...

 

Spaggy: Ah, caro Leonardo. Tu miri dritto al cuore mettendo a segno un colpo ben assestato: ci parli della tua dolce metà, aspetto che ancora non era emerso del tutto nei nostri nudi. Considerando la tua giovane età, ci racconti cos’è per te l’amore? Pur essendo vicini anagraficamente, mi rendo conto che apparteniamo già a due differenti generazioni. Comincia a levarti la maglietta, su… Non dico di sbottonarti perché si potrebbe anche pensar male visto l’argomento…

 

Leonardo: Mi metti in difficoltà già alla prima domanda?! Che intervistatore poco accomodante… ? un argomento tosto per chiunque, ricordo che alla prima prova scritta della maturità il tema sull'amore non lo considerai minimamente. Per me è qualcosa di inspiegabile, è forse il sentimento più grande ma è formato da tante piccolissime cose, gesti, abitudini, che ogni giorno può essere coltivato così come può rovinarsi. “Everybody needs somebody to love”, tanto per citare i Blues Brothers: prima o poi fa piacere poter contare su qualcuno nelle proprie difficoltà e, al contrario, rendere (o almeno tentare di rendere) felice qualcuno che riteniamo speciale.

 

S: Passo indietro invece per ritornare a FilmTv.it. Come sei arrivato fin qui con il tuo set di coltelli Miracle Blade? Cosa ti ha spinto a rimanere rispetto ad altri siti che trovi smanettando in rete?

 

L: Sono arrivato a consultare FilmTV.it su consiglio di mio fratello maggiore e l'ho trovato subito un sito buono e soprattutto molto ordinato. Tu mi chiedi cosa mi abbia spinto a rimanere e io ti rispondo che non ricordo nemmeno cosa mi abbia spinto ad iscrivermi! Mi iscrissi a marzo del 2009 e, dopo aver scritto meno di una decina di possenti miniopinioni-merda, ho abbandonato per qualche mese, non so perché. Scrivevo talmente poco da non provare nemmeno il piacere che provo ora a buttare giù qualche riga e confesso che al tempo ero sicuramente un cinefilo molto meno puntiglioso, appassionato e snob. Poi decisi di rendermi via via più utile agli altri utenti con opinioni un attimino più decenti, migliorate di pari passo con la mia (ancora misera) conoscenza del cinema, e di interagire un po' di più col resto della community. A quel punto, affezionarsi è stato facile...

 

S: Ti confesso una cosa: ho una certa soggezione nei tuoi confronti e il motivo è semplice. Non vorrei dare l’idea dello zio che parla al nipote – capita talvolta che tra utenti che non si sono mai incontrati altrove si crei un rapporto di empatia innato – o che detta percorsi da seguire dall’alto di un’esperienza che di certo non fa la differenza. Così, come ho chiesto agli altri, raccontami qual è il primo film di cui hai un ricordo netto. Con chi l’hai visto e dove? Rivedendolo oggi, è cambiata la tua percezione?

 

L: Noooo, non devi avere soggezione! :-) Parlami tranquillamente...Devo far lavorare la memoria per questa risposta: ricordo che mi spaventai in una scena di The Pagemaster, filmetto fantasy con Macaulay Culkin, ero con i miei genitori al cinema all'aperto e avevo 4-5 anni. Appartengo a un'epoca che ha potuto usufruire di qualsiasi cosa in VHS, soprattutto cartoni animati, quindi, come tutti, sono cresciuto con quelli e mi piaceva molto In viaggio con Pippo. Ma, per quanto riguarda film che proprio mi sono rimasti in testa per giorni un po' più da grandicello, non posso che citare: The Nightmare Before Christmas, La vita è bella, che divenne subito un fenomeno nazionalpopolare e ce lo fecero vedere alle elementari, e anche Johnny Stecchino, il Benigni più gradevole di sempre, senza dimenticare Ovosodo (la mia mamma, evidentemente, poco si preoccupava di farmi vedere in video scurrilità varie e un bel primo piano di una passera...); ma il premio di Bastardo del Secolo lo vince il mio professore di storia e geografia delle scuole medie, già noto negli ambienti locali per aver indirettamente spedito all'ospedale per svenimento un paio di figliole con le visioni dei film che offriva a dei poveri 12-13enni. Ci fece vedere in classe Psyco e Shining: il primo lo adorai, il secondo lo adorai e ne rimasi anche terrorizzato, tanto che, pure nelle successive quattro o cinque visioni che gli ho dedicato, mi ha fatto e mi fa ancora una paura bestia. E quel professore continuava a citare la figura misteriosa dell'uomo vestito da orso che pratica una fellatio ad un vecchino in smoking...Maledetto! ? una scena (brevissima, un lampo di luccicanza di Wendy) che faccio ancora fatica a sostenere... La famosa Lei, invece, ci rise...

 

S: Quando ti approcci alla visione di un film, quali sono quei tre elementi che consideri essenziali per giudicarlo come un ottimo prodotto?

 

L: Difficilmente sono così rigido nei giudizi, tendo ad essere molto aperto e a distinguere fra i vari generi e l'epoca in cui il film è stato fatto. Ad esempio, non potrò mai giudicare buono o ottimo un horror di Mario Bava per la paura suscitata, quanto piuttosto per la fotografia, per gli azzardi un po' visionari; discorso diverso, invece, farei per gli horror moderni, di qualità e gusto minore (salvo poche eccezioni), dai quali cerco spaventi, buone recitazioni e regia e un plot non abusato. Dovendo restringere il tutto a tre soli elementi generali, parlerei di: coinvolgimento, originalità e un finale spiazzante. Adoro Lynch, Cronenberg, Kubrick, Monicelli e tanti altri che credo abbiano quasi sempre rispettato questi tre canoni, che, purtroppo, sono molto restrittivi. Aggiungo che un fattore molto importante è costituito dalle ambizioni del film stesso: la quasi totale assenza di ambizioni di una commediola può renderla salvabile e gradevole, l'eccessiva spocchia rende invece un film immediatamente antipatico.

 

S: Seguendo la scia della domanda precedente, mi elenchi almeno tre film per te sottovalutati e tre invece sopravvalutati? Non temere il confronto con altri, ricordiamo sempre che il cinema essendo arte è prettamente soggettivo…

 

L: Bisognerebbe vedere sottovalutati/sopravvalutati DA CHI: critica, pubblico di massa, pubblico di nicchia? Fa niente, butto lì quello che mi viene.

  • Sottovalutati: Ogni cosa è illuminata; The Truman Show; Il seme della follia. Godono tutti di buona, quando non ottima, considerazione, ma spero che fra qualche anno verrano ritenuti all'unanimità tre dei migliori film degli ultimi 20 anni, forse tre capolavori.

  • Sopravvalutati: Titanic; Nightmare; Manhunter – Frammenti di un omicidio. Film buoni, ma per i quali avevo grandissime aspettative, purtroppo sgonfiatesi...

 

S: 21 anni eppure così cosciente di quanto scrivi in opinioni, eventuali playlist, post e altro materiale che mostri maggiore maturità. Il tuo approccio al cinema è da spettatore appassionato e autodidatta o segui delle linee guida, suggerimenti di amici o suggestioni di altri utenti?

 

L: Davvero dimostro maggiore maturità? Sono piuttosto altri utenti, ancora più giovani di me, a stupirmi... Il mio approccio è un misto dei due sopra: ho apprezzato molto il nuovo strumento di FilmTV “Film” e, consultandolo, mi sono scritto una barcata di titoli da vedere, basandomi sull'alta media voto e sull'interesse per la trama o l'artista in questione. Leggo anche molte opinioni degli utenti che seguo abitualmente sul sito e talvolta scopro titoli sconosciuti e interessanti, per cui direi che mi fido dei pareri di parecchi utenti. Ovviamente, ascolto anche consigli dalle persone vicine, ma mi piace anche essere un filo autodidatta e anticonformista, ignorando i pareri e andando così a recuperare anche film molto particolari o di dubbio valore, come diversi thriller/horror italiani anni '70, oppure, quando mi appassiono ad un regista o ad un attore, mi vado a vedere la sua intera filmografia o i suoi film più rappresentativi. Lo so, è un gran casino...

 

S: Ritorniamo alla vita privata e non è ammessa deviazione. Qual è il tuo grande sogno nel cassetto? Se avessi una sfera magica e potessi osservarti tra dieci anni, che staresti facendo? Dove ti vedi?

 

L: Laurearmi entro 4 anni (o i miei mi spediscono a pedate a lavorare), trovare un lavoro stabile, magari nel settore della ricerca e possibilmente senza dovermi muovere dalla Toscana, dove ho radici e persone care. Ma per una cosa del genere mi converrebbe decisamente andare all'estero... Fra dieci anni avrei 31 anni e per allora mi piacerebbe molto anche avere una casa, tanti gatti e progettare una famiglia, ma, al momento, non la vedo facile...

 

S: Del tuo post mi fa sorridere il post scriptum di chiusura. Insieme alla tua ragazza, avete mai visto un film insieme di cui a fine visione avete avuto una percezione differente?

 

L: Uno?! Quasi tutti! :-) Mi ricordo bene su tutti Videodrome, che io avevo già visto ma che non ha incontrato il suo favore, causando anche il mio irrimediabile risentimento. Ormai so i suoi gusti e certe cose cervellotiche (es: David Lynch), invece di proporgliele, gliele racconto direttamente. Lei è un po' più per il mainstream (Harry Potter, Pirati dei Caraibi), ma sottovalutarla sarebbe sbagliato: le piace il sodalizio Johnny Depp/Tim Burton e da tempo mi propone Colazione da Tiffany. Inoltre, almeno la trilogia de La casa della coppia Raimi/Campbell le è piaciuta.

 

S: Domanda alla Barbara d’Urso, come adoro definirle io. Da quanto tempo vi conoscete e chi dei due si è avvicinato all’altro? Nel vivere la vostra storia, in quale grande film vi vorreste tuffare e quale invece vi risparmiereste?

 

L: Da due anni e mezzo. Frequentavamo lo stesso liceo in classi diverse, ma per quasi tutti quei 5 anni non abbiamo mai saputo chi fosse l'altro; l'avvicinamento, poi, è stato un tira e molla... Parlando per me, credo che Nightmare Before Christmas sarà anche un film d'animazione in stop-motion, ma regala una delle storie d'amore più belle e genuine che abbia visto su uno schermo. Eviterei di tuffarmi in Io e Annie, così zeppo di nevrosi e incomprensioni di coppia da essere insostenibile anche per me!

 

S: Quindi, lei mi sta dicendo che è diventato il protagonista di un film che ha per trama la sua vita. Che genere è? A chi affideresti la regia e, soprattutto, chi e perché interpreterebbe te?

 

L: Genere noiosissimo. C'è veramente poco da destare attenzione, non so chi potrebbe rendere interessante una trasposizione di questo tipo. Mi tocca davvero sottrarmi a questa domanda, Spaggy, mi dispiace. Con qualche anno in più alle spalle, forse, potrei avere le idee più chiare...

 

S: Come vivi invece la community di FilmTv.it? Quali sono i tuoi rapporti con gli utenti? Combriccola di amici con cui condividere ciecamente anche il cestino della spazzatura o maggiore senso critico, anche in presenza di opinioni o posizioni divergenti?

 

L: I miei rapporti sono più che buoni e cerco di mantenere un equilibrio fra la simpatia che provo per alcuni utenti e le confidenze che ne derivano e la semplice lettura dei contributi scritti. Se su uno stesso film ho un'opinione diversa da uno della “combriccola” posso farglielo notare senza timori, perché so che finirà tutto con un consiglio o un “de gustibus...ciao!”, per cui ritengo il mio inserimento nella community abbastanza fortunato. Non ho mai avuto discussioni accese (anche se una mia playlist è stata teatro di un pessimo scontro, forse dovrei eliminarla), tendo ad evitare i problemi, vedo il sito come uno svago e un modo di leggersi l'un l'altro e confrontarsi con un gruppo di persone con cui condivido interessi ed approccio, non come un posto dove mettermi in luce per i battibecchi.

 

S: Mai sentita l’ansia da prestazione prima di scrivere? Qualcuno divide gli utenti in parrucconi e in esperti dell’ultima ora, in base a logiche ancora da capire. Io personalmente credo che il gusto e il senso critico possano appartenere a tutti, anche all’analfabeta che vende patate al mercato. Qual è invece la tua posizione?

 

L: Mi trovi sostanzialmente d'accordo. Proprio ansia da prestazione no, faccio quello che posso, a volte magari mi frena il pensiero che un'opinione possa essere poco originale o utile perché di quel determinato film è già stato detto di tutto e di più, ma non mi preoccupo molto di ricevere lamentele per la mia scarsità di senso critico; non è mica il mio lavoro! Se non mi piace come scrive un utente lo ignoro, non lo prendo per il culo, a parte rare eccezioni costituite da utenti appartenenti alle peggiori categorie: razzisti, incalliti berlusconiani, idioti. Anzi, quando se lo merita, ossia quando scrive un bel po' e s'impegna a dare spiegazioni, ho avuto modo di appoggiare anche il pluri-insultato Chribio1 e scherzare con lui sulla sua fama di stroncatore. Manifestare la propria (presunta) superiorità è stupido e infantile.

 

S: Ti vedo poco su Cinerepublic, come se non avessi le capacità per occupare questo spazio. È dettato dalla mancanza di tempo oppure da motivi che ti hanno spinto all’allontanamento? Come credi che possa essere migliorato questo spazio per renderlo più fruibile a tutti? Pensi che manchi qualcosa o che ci sia persino un po’ troppo per essere un blog collettivo di “non professionisti”?

 

L: Sono effettivamente poco presente su CineRepublic, nonostante legga molti post che vi vengono pubblicati. Oltre alla mancanza di tempo, devo dire che è uno strumento che offre molta libertà di espressione e raggio d'azione a chi lo usa e io tendo a “deragliare” senza delle linee guida. Non mi vengono tante idee e le poche volte che mi vengono, non avendo una specie di schema come invece possiedo per scrivere le opinioni, faccio fatica a svilupparle. Per cui non so dire se gli manchi qualcosa, credo che sia una parte del sito non elitaria come è stato detto, ma adatta a chi riesce a gestire bene gli strumenti a disposizione e io, al momento, riesco a contribuire in modo solo sporadico. Non escludo, prima o poi, di entrare meglio nel meccanismo e negli ultimi tempi, avendo pubblicato un post su Cronenberg e Ghezzi e partecipato a questa rubrica, mi sembra di aver fatto qualche passettino in avanti.

 

S: Altra possibilità nelle tue mani. Puoi vedere il film appena uscito in sala, il classico che non passa da anni in tv, il film scaricato per vie traverse destinato a rimanere per sempre invisibile o il dvd appena comprato. Quale scegli e perché?

 

L: Ne scelgo due senza esitazioni:

  • il classico che non passa da anni in TV, perché è un'occasione per recuperare un'opera a suo tempo importante;

 

  • il film scaricato per vie traverse destinato a rimanere per sempre invisibile. Una ricerca recente ha dimostrato che i download non danneggiano affatto il cinema perché la maggior fruibilità di film altrimenti irreperibili aiuta le persone ad avvicinarsi alla settima arte tramite visioni non convenzionali e io mi trovo d'accordo. Ovviamente un film appena uscito vado a vederlo al cinema, ma preferisco vedere e poi consigliare o meno un film sconosciuto, vecchio o particolare.

 

S: Com’è cresciuto Cheftony? Quali i valori in cui ha sempre creduto e quali invece considera chimere o utopie?

 

L: Sono cresciuto tranquillo in una famiglia normalissima, da cui ho ereditato idee e valori di sinistra, che si stanno trasformando in utopie nel desolante quadro sociale e politico italiano. Ho sempre creduto nell'antirazzismo, nell'uguaglianza, nella correttezza, ma ormai non credo più all'Italia onesta, tesa all'evoluzione e allo sviluppo attraverso finanziamenti alla ricerca, almeno finché avremo Berlusconi e i berlusconiani, questa “sinistra”, il Vaticano. Credo ancora in un'istituzione, Emergency, per la quale prima o poi mi piacerebbe fare qualcosa di concreto. Riassumendo, ogni volta che sento parlare il vignettista Vauro Senesi (pistoiese, peraltro), sento che lui parla anche per bocca mia.

 

S: Se mi lasci ti cancello o se mi lasci mi distruggo?

 

L: Mi (auto)distruggo, nel senso che mi rintano nel mio guscio. Non ho un carattere forte...

 

S: Bei tempi quando avevo la tua età. Ricordo però quanto mi rompesse sentire qualcuno che con tono paternale ripeteva “te l’avevo detto io” quando si commetteva uno sbaglio. Ci racconti l’ultima volta che ti sei sentito dire una frase del genere?

 

L: Non mi viene in mente, quella frase paternale ha assunto fogge sempre diverse fino ad arrivare al toscanissimo ed eloquente “sei una fava!”... E questo me lo sento dire molto spesso...

 

S: Leonardo comincia improvvisamente, quasi per magia, ad avere molto tempo libero. Immaginando che il cinema rientri sempre tra le prerogative principali, come passeresti le tue giornate? Quali i tuoi hobby?

 

L: Ah, quando non riesco a studiare come ora di tempo libero ne ho un'esagerazione! Ho giocato a basket in C2 e in D (lo so, la statura non lo suggerirebbe) e questo sport continuerà a livello amatoriale ad essere il mio svago serale più importante. Oltre a questo, ascolto musica di moltissimi generi e cerco sempre di ampliare; adoro Clash, Pink Floyd, Nirvana, De André, Alice In Chains, Gogol Bordello, Black Sabbath, Led Zeppelin, Rage Against The Machine, REM, Queen, System Of A Down, Ska-P, Soundgarden, Tre Allegri Ragazzi Morti, Doors, Verdena, senza disdegnare incursioni in altri generi e nel demenziale, con Elio E Le Storie Tese, Skiantos, Gli Atroci, il trashissimo Gianni Drudi...

Leggo molto spesso i quotidiani e il mensile satirico livornese Il Vernacoliere, di tanto in tanto vado in bicicletta, faccio delle passeggiate, vado al pub a bere una birretta con qualche amico. Non mi piacciono le discoteche e ballare in generale, cosa che a volte mi esclude dalla vita notturna tipica dei ragazzi della mia età. Ma nel complesso non mi lamento...

 

S: Ultima possibilità da regista: porti in scena un adattamento letterario. Cosa scegli?

 

L: Non sono un grande lettore. Al liceo, quando c'era un compito in classe su un libro da leggere, complice il fatto che si trattasse di autori che detestavo come D'Annunzio e Verga, il mio ingresso in aula era tutto fuorché scontato. Mi piace molto Edgar Allan Poe, ma ci ha già pensato da tempo la Hammer a trasporre quasi tutte le sue opere. Mi piace anche The Waste Land di T.S. Eliot, ma parliamo di una cosa impossibile da adattare. Concludo, dicendo che, ogni volta che leggo un albo (di quelli vecchi) di Dylan Dog, immagino che sarebbe stato davvero divertente un telefilm fedelissimo con puntate di un'ora. Ma Rupert Everett comincia ad essere vecchiotto e il nome di Dylan Dog infangatissimo dal film americano del 2010... 

 

S: Last but not least per me che amo i volti. Vedremo mai Leonardo o quel simpatico cuoco ti rappresenterà in eterno? Pensa che, talpa come sono, credevo fosse una tua foto e ti facevo anche un quarantenne…

 

L: Ahahah! Tutto qui il problema? Ho già messo una mia foto per qualche giorno, ma ho avuto l'impressione che nessuno mi filasse più nemmeno di striscio! Immagino in molti si siano già abituati all'avatar con Chef Tony, ma lancio un plebiscito hic et nunc: se volete, cambio foto per una settimana. Niente primi piani, però...;-)

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