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Google: possiamo fare a meno di te?
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È venuto il momento di raccontarvi una cosa che ci riguarda tutti. E di spiegarvi qualcosa di molto importante sul nostro mestiere, su certi miti e sul padrone della rete: Google. Ma andiamo con ordine.

Tutti voi avrete sentito sicuramente parlare in questi giorni della forza della rete, del potere della rete, dell'importanza di ciò che si fa in rete: perché la rete sfugge al controllo, si muove dal basso e dilaga orizzontalmente, capillarmente. Se ne parla in realtà da sempre, ma in questi giorni - dopo il referendum - se ne è parlato di nuovo e con la forza di un grande esempio anche in Italia. 

 

Ora con un salto logico improvviso consideriamo la scheda su FilmTv di The Tree of Life. Quella scheda ospita: trama e cast, 5 trailer, 32 foto di scena, 65 opinioni argomentate e commentate, 20 playlist altrettanto argomentate, 10 post (che contengono a loro volta altri pensieri, notizie, foto, filmati), 1 recensione firmata. Se mettiamo tutto questo insieme ci facciamo un libro multimediale di cento pagine e più. Quella scheda è per di più il risultato di uno straordinario lavoro, collettivo: rispecchia quindi tanti e diversi punti di vista e offre un valore di approfondimento inestimabile. 

 

Bene. Nuovo salto. Si torna alla rete. Fate questo piccolo esercizio ( e se potete fatelo davvero, anche con altri titoli di attualità): andate su Google e digitate The Tree of Life. Oppure cliccate qui

 

cerca The three of life su Google


Vi appariranno i primi dieci risultati: chi lavora in rete sa che quei dieci risultati sono quelli che contano, in rigoroso ordine decrescente. Quasi tutti infatti quelli che fanno una ricerca su Google cliccano sul primo che gli si offre, qualcuno guarda e sceglie tra i primi tre o quattro, quasi nessuno va alla seconda pagina di risultati per vedere gli altri dieci. Ora guardate con attenzione: sfogliate le pagine di Google e provate a scoprire a che punto appare quella miniera di informazioni che tutti insieme abbiamo depositato sulle pagine di FilmTv.it. Quelli che non sono vicino a un computer li aiuto io: oggi, mentre vi scrivo, la scheda di The Tree of Life su FilmTv.it appare in 61a posizione, la prima cioè della sesta pagina. Irraggiungibile.

 

Sfatiamo subito ora un mito che aleggia da sempre. I risultati che propone Google alle ricerche non sono pagati. Nessuno paga o può pagare per essere in testa. Ci sono dei risultati pagati, ma sono annunci  sempre evidenziati (anche se magari tendono a ingannare): se in testa stanno in un box giallo, sennò sono a destra, nel colonnino. E c'è sempre le scritta "annunci" lì vicino. I risultati che Google propone sono quelli che i robot di Google, sguinzagliati per la rete per leggere e archiviare milioni di siti, propongono come rilevanti per ogni data ricerca in un ordine calcolato sulla base di un algoritmo segretissimo e che tiene conto di moltissimi parametri. 

 

"Be' ok". Direte voi "Non c'è mica solo FilmTv sulla rete. Ci saranno altri siti importanti di cinema, con altre notizie importanti". Sì, ci sono. Ma non ce ne sono 60. E anche quelli che ci sono difficilmente competono con la quantità e la qualità del materiale che abbiamo elencato prima. Io dico che la scheda di FilmTv sul film di Malick dovrebbe essere agli occhi di Google un ottimo posto dove mandare qualcuno che cerca informazioni al riguardo. Quella scheda dovrebbe stare al primo posto: o almeno tra i primi 5 risultati. Invece no. Fatevi un giro e guardate da soli cosa sono quei 60 e più che ci precedono: valutate voi se sono più o meno pertinenti con la ricerca sul titolo del film. E se è corretto che stiano prima di noi: se rappresentano cioè approdi migliori per qualcuno che vuol sapere qualcosa su quel benedetto film.

 

La Palma d'Oro di Cannes naturalmente è solo un esempio. La situazione si ripete per tutti i titoli recenti (stranamente, per qualche motivo che ancora dobbiamo comprendere, Google ci premia invece per i film più vecchi). Quelli recenti però sono quelli effettivamente ricercati: la mole di ricerche che viene fatta "sotto data" quando esce nelle sale un blockbuster è spaventosa e se riuscissimo a "intercettare" queste ricerche raddoppieremmo o triplicheremmo sicuramente i nostri accessi. Che comunque non sono pochi: FilmTv.it è un sito "vero", chi ci conosce ci mette tra i preferiti e abbiamo un'altissima percentuale di visite da persone che vengono direttamente da noi senza esserci "mandate" da Google. 

 

L'altra domanda - naturale e lecita - è: ma allora perché le schede di FilmTv non "piacciono" a Google? Perché quel misterioso algoritmo non premia gli spazi e i saperi (il plurale è voluto) che dedichiamo ai film? Questa è una buona, anzi un'ottima domanda. Che però non ha "una" risposta. Per piacere a Google bisogna attivare una serie di pratiche, di comportamenti, di impostazioni, di trucchi: non basta avere dei buoni contenuti. Bisogna proporli e strutturarli come piacciono ai suoi robot, con l'aggravante che Google non lo dice cosa gli piace, o meglio lo dice ma solo in parte, per non svelare il meccanismo e per evitare che chiunque possa truccare i risultati. Pensate che negli ultimi anni è nata addirittura una "scienza": si chiama SEO, che sta per Search Engine Optimization (ottimizzazione per i motori di ricerca) e alla fine chiunque sia in rete deve un po' farci i conti se vuole dare un minimo' di visibilità al suo lavoro.

 

Anche noi naturalmente cerchiamo di piacere a Google: fino a un certo punto però. Perché cerchiamo anche e soprattutto di piacere agli utenti: paradossalmente le due cose non sempre vanno bene insieme. Ci sono stati momenti selvaggi in cui siti studiati sapientemente per piacere ai robot di Google salivano in cima ai risultati di ricerca senza averne alcun diritto: siti che calpestavano l'utente, proponendogli risultati scarni e mal messi in pagina perché destinati ad altri "lettori" per nulla umani. Questa cosa ci è estranea: noi viviamo grazie ai nostri utenti, viviamo grazie a chi ci legge e ci frequenta e grazie a chi popola il sito di pensieri e contenuti. Saremmo pazzi a non cercare di trattarli bene. E poi speriamo si sia capito: noi amiamo il nostro lavoro, amiamo il cinema e amiamo il sito. Lo vogliamo ricco e bello, certo, e lo vogliamo utile e interessante. E vogliamo che sia un luogo vivo e adatto a tutti coloro che amano il cinema, con le infinite sfumature che ciò significa. Quindi cerchiamo di piacere a Google, ma fino a un certo punto.

 

Però non è assolutamente giusto che vi siano in giro, a spasso per la nazione, tante persone che amano il cinema e che su FilmTv si troverebbero assai bene ma che invece non ci conoscono. E guardate bene: non è gente pigra. Ne incontriamo ogni giorno. Persone che ci chiedono che quando diciamo loro che lavoriamo a un sito di cinema ci dicono: "Ma va? FilmTv? Mai sentito…" E che poi arrivano a visitare il sito,  si appassionano e, quando ci rincontrano, ci ringraziano della dritta.

Non è giusto perché sul nostro sito c'è quello che cercano, perché ci siete voi e c'è il vostro e il nostro lavoro. E la rete dovrebbe premiare i contenuti che nascono dalla rete, grazie alla rete. Non seppellirli. 

 

Non pensiate che stiamo puntando solo ad aver più accessi per guadagnare più soldi dalla pubblicità. È anche così, ovviamente, ma non solo: del resto per noi aver più soldi vuol dire poter fare altre cose insieme a voi e di progetti, credeteci, siamo pieni. Quello che vogliamo, innanzitutto, è che ci venga riconosciuto sulla rete il posto che meritiamo (e qui il "noi" abbraccia davvero tutti quelli che usano e costruiscono, giorno dopo giorno, il sito). Vogliamo che la funzione di servizio che il sito ha salti agli occhi di tutti quelli che cercano informazioni su cinema e tv in rete. 

 

Cosa vi chiediamo allora? Vi chiediamo di aiutarci a far crescere FilmTv.it anche senza Google. Sfidando l'indifferenza dei robot e puntando sulla differenza che fanno le persone. Vi chiediamo di parlare di FilmTv.it ai vostri amici, di consigliarlo, di farne il nome quando vi è possibile. Vi chiediamo di usare gli strumenti virali che la rete ci offre: le mail, i vostri siti o blog, il passaparola virtuale in ogni forma e mezzo. Se avete un account su Facebook fatevi amici della pagina di FilmTv.it su Facebook e frequentatela: noi ci saremo. Diffondete sulle vostre pagine Facebook i contenuti che carichiamo, divulgateli. 

Proviamo a vedere cosa si può fare insieme: lanciamo questa campagna per questi mesi estivi. Man mano vi terremo informati delle iniziative e dei progetti. E vi daremo conto dei risultati. Abbiamo però bisogno di sentirvi, di sapere che siete con noi anche questa volta. Facciamo vedere cosa può fare una massa critica se motivata. 

 

       Database e End User

 

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