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Pareri a caldo: L'ora più buia
di Isin89
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Appena uscito dalla visione di L'Ora più Buia di Joe Wright. Sicuramente ci troviamo di fronte a un bel film coadiuvato da un comparto scenografico-makeuppistico-recitativo tra i migliori degli ultimi anni e una storia, ovvero La Storia, molto interessante e nota anche ai più disattenti e disinteressati in materia. Pur trattandosi di un biopic superiore alla media (specialmente quelli prodotti negli ultimimissimi anni) rimane un prodotto purtroppo ancorato ad un'ottica autoriale (e politica) che tende a far brillare le gesta e le azioni dei soggetti in questione tanto da creare quasi una prepotente empatia tra personaggio e spettatore.

Tengo a precisare che questo è il mio problema con i biopic, genere che non sempre apprezzo proprio per il via del fatto che mal digerisco la volontà di alcuni autori di voler raffigurare i propri personaggi come degli eroi piuttosto che come grandi uomini. Sono pochi quelli che nella storia del cinema sono riusciti a produrre dei biopic assolutamente personali e privi quasi interamente di questo sentimentalismo tipicamente hollywoodiano che io disprezzo, uno su tutti Martin Scorsese.

Parentesi a parte, L'Ora più Buia è un film molto più solido e infarcito meno di inutili retoriche ma conserva sempre, e forse è proprio questa la sua forza, una sottile quanto spessa vena di esaltazione.

 

Aspetti positivi: in primis l'interpretazione di Gary Oldman. Attore da me sempre adorato fin dai tempi di Dracula del 1992 e spesso sottovalutato per via di motivi che purtroppo mi/ci rimangono ignoti. Oldman è sempre stato uno dei migliori attori degli ultimi 30 anni e non serviva di certo questo film o la scontata vittoria ai futuri premi Oscar per capire la sua grandezza. Qui da prova del suo straordinario talento rivestendo i panni di un personaggio per il quale nutre una stima esorbitante. Oltre a lui brillano le interpretazioni di tutti gli altri a partire dalla Thomas fino al meraviglioso Stephen Dillane. Make up da urlo. Oldman, nei suoi tratti caratteristici e nei suoi occhi azzurri, appare quasi irriconoscibile per via di un trucco che di trucco quasi non ha niente. Per non parlare delle scenografie impeccabili della gelida Londra degli anni '40 e della bellissima fotografia in cui spiccano le sequenza buie girate nel parlamento inglese dalla quale filtra una luce luminosissima che illumina il capo di Winston Churchill, luce divina e segno di bene. Oltre a questo, Wright dirige molto bene. Il film ha un ottimo ritmo, un buon montaggio e delle sequenza a effetto giocate su campi e controcampi tra Churchill e i suoi rivali politici oltre che su frequenti e ben assestate carrellate. 

 

Aspetti negativi: Il film non soffre di particolari pecche o problemi legati al comparto tecnico o alla messa in scena. Sotto quel punto di vista è ben fatto e non appare nemmeno retorico e ridondante come altri suoi illustri colleghi. Il vero problema di fondo è probabilmente solo mio e sta nel fatto che faccio fatica ad accettare qualsiasi tipo di discorso propagandistico (anche se è a fin di bene) che miri alla gloria e al valore di un popolo durante un momento così tragico come la guerra. Mi spiego meglio. Sono fermamente convinto che in guerra, qualsiasi guerra si tratti, non esistano buoni o cattivi, giusto o sbagliato, chi ha ragione e chi torto. Credo che le guerre siano sbagliate a prescindere e che qualsiasi discorso di supremazia, difesa, lotta o esaltazione di una nazione che venga fatto per incentivare, migliorare o aumentare il sentimento patriottico sia comunque legato a un'ottica di supremazia sull'altro. Non c'è nulla di glorioso nella guerra né tantomeno nel vincere una guerra. La guerra, come diceva Yoda, non fa nessuno grande nonostante si debbano combattere per difendere il proprio paese. Questo aspetto, che non mi è piaciuto nemmeno nel da me amato alla follia Dunkirk, non riesco mai a digerirlo. Probabilmente se fossi inglese la penserei diversamente e accetterei la cosa senza nemmeno pensarci ma da italiano, e quindi facente parte di un paese che ha perso la guerra o ha fatto solo figure barbine, questo discorso non lo condivido. E probabilmente, se avessimo vinto la guerra starei esultando adesso in quanto avremmo sconfitto il male supremo e staremmo di nuovo dominando il mondo. 

Problema mio che non inficia sull'economia del film che, ripeto, ritengo di elevata.

 

Un bel prodotto, ben interpretato e messo in scena che, quantomeno, farà riscoprire o conoscere il grandissimo Gary Oldman.

 

Voto 7.5

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