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La saga ‘Millennium’ di Stieg Larsson ed il Cinema, connubio felice.
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Corre l’anno 2004 quando, salendo le scale di un palazzo per raggiungere l’ufficio del giornale dove lavorava, il Sig.Stieg Larsson viene colto da infarto. L’impossibilità di utilizzare l’ascensore guasto e la necessità di salire ben sette rampe di scale risultano fatali al povero cinquantenne scrittore e giornalista, abitante a Stoccolma. Gli eredi decidono di far uscire il materiale da lui scritto fino ad allora che consta di 3 romanzi, primi di una saga che doveva comprenderne ben 10. Rimangono ancora inedite circa 200 pagine abbozzate di quello che sarebbe dovuto diventare il quarto capitolo. La saga letteraria uscita postuma in Svezia nel 2005 prende il nome di ‘Millennium’ come il titolo della rivista scandalistica di stampo radicale su cui ruota l’intera narrazione. Grazie al successo che registra in patria verrà tradotta in decine di altre lingue, riscuotendo ovunque un clamoroso successo.

In Italia esce il primo capitolo, con il titolo di ‘Uomini che odiano le donne’ nell’anno 2007, seguito nel 2008 e nel 2009 da: ‘La ragazza che giocava con il fuoco’ e da ‘La regina dei castelli di carta’ editi da Marsilio.

 

   

Questi gialli-thriller ambientati in terra svedese, prevalentemente nella capitale Stoccolma, hanno come tema principale l’abuso sessista dell’uomo sulla donna e gettano un’ombra sinistra sull’opinione diffusa che gli altri paesi hanno sull'ultramoderna, pulita e progressista Svezia.

La protagonista-icona della prevaricazione, perpetrata prevalentemente dal potere (deviato) delle istituzioni e dall’alta finanza, è la giovane Lisbeth Salander che viene descritta come una minuscola ragazza di 150 cm scarsi di altezza, sociopatica che si veste come una dark degli anni 80, dall’infanzia nebulosa ed infelice. Lisbeth appare ricoperta da tatuaggi e da piercing facciali, per vivere fa la hacker, si ciba di ‘waste food’ ed è bisex. L’altro personaggio principale è l’affascinante e attempato giornalista, caporedattore della citata rivista ‘Millennium’, Mikael Blomkvist che all’inizio sembra lottare, come un moderno Don Chisciotte, contro ‘i mulini a vento’: gli squali dell’alta borghesia svedese. Sempre a caccia di scoop: in prevalenza scandali di stampo politico-finanziario.

Opere letterarie che i posteri decreteranno capolavori assoluti, al pari dei gialli di Agatha Christie e di George Simenon.

Materiale ‘succoso’ che non poteva passare inosservato al mondo del Cinema, nonché alla televisione.

La prima trasposizione cinematografica (europea) dell’intera trilogia letteraria comprende tre film distinti, in Italia omonimi ai libri:

 

//www.filmtv.it/film/40180/uomini-che-odiano-le-donne

per la regia di Niels Arden Oplev nel 2009.

 

//www.filmtv.it/film/41003/la-ragazza-che-giocava-con-il-fuoco

e

 

//www.filmtv.it/film/41004/la-regina-dei-castelli-di-carta

per la regia di Daniel Alfredson sempre, ed entrambi, del 2009.

 

Si tratta di un trittico di pellicole prodotte in Svezia che riescono a ricreare splendidamente l’atmosfera e il pathos dell’opera letteraria. Ci regalano meravigliosi scorci di una Stoccolma così iconografica e location perfetta dove ambientare una storia che passa dalla glacialità scandinava al calore e la forza impressa da un intreccio, magari un po’ complesso per la moltitudini di eventi e personaggi che descrive, ma che si risolve magnificamente con lo scorrere delle pagine, ops (?) del film. Valore aggiunto l'interpretazione del personaggio di Lisbeth Salander che calza a pennello sulla portentosa Noomi Rapace. Rappresentazione da allora, e nelle future apparizioni sul grande schermo, dell’eroina moderna: forte oltremisura, nonostante l’apparenza, androgena e carismatica. Da notare che rispetto al personaggio letterale Noomi Rapace risulta decisamente più alta e più attraente, Stieg Larsson la descriveva scarsamente femminile con un seno praticamente piatto ed una altezza che la faceva sembrare quasi affetta da nanismo. Comunque l’attrice svedese, ampliando il proprio numero di piercing, per ragioni di copione, si trasforma nella Lisbeth dell’immaginario collettivo e crea un personaggio ambivalente tra il borderline e il genio dell’informatica, tra il goffo nerd e la vendicativa e feroce pulzella.

Per gli estimatori dell’attrice consiglio, per chi non l’avesse ancora visto il controverso e potente ‘Daisy Diamond’ di Simon Staho del 2007 in cui Noomi Rapace ne è la protagonista.

 

Per la TV bisogna citare che è stata trasmessa in Svezia, nel 2010, la miniserie che riprende il materiale dei tre film sopra citati e dove sono stati aggiunti in fase di montaggio 110 minuti per un totale di 6  puntate da 90 minuti ciascuna. Questa miniserie è stata trasmessa da La 7 in Italia dal 21 Settembre del 2011. Chiaramente deve essere considerata una ‘estensione’ delle tre pellicole uscite al Cinema. Personalmente sono il ‘prodotto’ per immagini scaturito dall’opera di Stieg Larsson che ho amato di più poiché, pur non essendo completamente fedele al narrato letterario, per ovvie ragioni basti pensare che la trilogia letteraria conta circa 2000 pagine di eventi e personaggi descritti nel dettaglio, resta comunque l’opera che più ‘assomiglia’ alla trilogia originale.

 

Anche Hollywood decide di produrre la propria trasposizione riprendendo solamente il primo capitolo e lo fa in ‘pompa magna’ avvalendosi del regista di ‘Seven’, specializzato in thriller, David Fincher che con i mezzi (notevoli) che dispone crea una pellicola decisamente riuscita che definirei allo stesso livello qualitativo di quella svedese e dal medesimo titolo italiano:

//www.filmtv.it/film/45380/millennium-uomini-che-odiano-le-donne

 

In questo caso da apprezzare la scelta del cast: in primis Daniel Craig nei panni del tormentato giornalista Mikael Blomkvist (direi più efficace rispetto dall’omologo attore svedese), il grandioso Stellan Skarsgard e la brava, ma meno dirompente di Noomi Rapace, Rooney Mara nel ruolo di Lisbeth. Per non farsi mancare niente abbiamo nei ruoli dei comprimari la bellissima Robin Wright e Christopher Plummer, per citare i più noti. Niente da dire decisamente una operazione ben curata e riuscita secondo tutti i punti di vista.

 

Curiosità

1) ‘Quello che non uccide’ e ‘L’uomo che inseguiva la sua ombra’ sono il 4° e 5° capitolo della saga letteraria di Millennium per    mano dello scrittore David Lagercrantz che ha ereditato il compito di proseguire la serie. Lagercrantz è famoso in Svezia per essere stato il biografo di Zlatan Ibraimovic.

 

2) Pare che non saranno prodotti negli Usa film ripresi dal 2° e 3° capitolo della saga ma sono in fase di pre-produzione ( fonte  IMDB) le riprese dal  4° capitolo di Millennium cioè ‘Quello che non uccide’.

 

3) Nella trasposizione cinematografica svedese gli attori che interpretano Mikael Blomkvist e Annika Blomkvist Giannini (fratello e sorella nella finzione) hanno lo stesso nome cioè Michael Nyqvist e Annika Hallin.

 

4) L’attore Michael Niqvist, come lo scrittore Stieg Larsson, è scomparso prematuramente. E’ accaduto quest’anno (2017) all’età di 57 anni dopo aver a lungo lottato contro un cancro ai polmoni.

 

5) L’unico attore che compare sia nella versione svedese che quella statunitense è David Dencik che però interpreta ruoli diversi: nella prima è Janne Dahlman nella seconda è Young Morell.

 

 

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