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Nico, 1988: gli ultimi giorni di un'icona - Clip esclusiva
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Nico, 1988 (2017): Clip 1 - Pasta e limoncello

Christa Paffgen, in arte “Nico”.

Nata il 16 ottobre 1938 a Colonia, morta il 18 luglio 1988 a Ibiza.

Trine Dyrholm

Nico, 1988 (2017): Trine Dyrholm

Nico e Christa sono due donne. Due donne che hanno condiviso un unico corpo.

Nico ha vissuto nel corpo della giovane Christa nei primi 35 anni della sua vita. Christa ha vissuto nel corpo devastato di Nico degli ultimi 15 anni.

Nico è stata una delle donne più belle del mondo, fotomodella, attrice, musa ispiratrice per i più importanti artisti degli anni '50 e '60. Bionda, occhi grandi e zigomi alti. Voce profonda, sguardo magnetico, chi l'ha conosciuta l'ha voluta accanto a sé. Il suo nome, la sua voce e la sua immagine sono rimaste cristallizzate per sempre in un anno particolare: il 1966, l'anno della registrazione del primo album dei Velvet Underground: “Velvet Underground & Nico”.

La vita artistica di Nico pare concentrarsi tutto in quell'album, in cui lei canta solo 3 brani scritti dal giovane Lou Reed. Nico diventa la Famme Fatale della canzone e dell'immaginario collettivo di un mondo artistico che sta già scomparendo...in maniera inconsapevole.

Nico si sta apprestando a lasciare il posto a Christa.

Scrollarsi di dosso la Factory di Warhol e i Velvet non è facile, non lo sarà mai. Quei pochi anni condizioneranno la vita di Christa per sempre, rimanendo imprigionata nel personaggio di Nico senza possibilità di riscatto.

Trine Dyrholm

Nico, 1988 (2017): Trine Dyrholm

Christa è differente da Nico: è più cupa, più consapevole di quello che vuole e sicuramente meno bella e più vecchia. Nico ha lasciato dietro di sé un figlio: Ari, un bambino che il padre non ha mai voluto riconoscere e che lei non ha saputo crescere. Sarà Christa molti anni dopo a cercare di recuperare il rapporto con lui. Ari è il vero collante tra Nico e Christa, è lui che ricorda costantemente a Christa chi è stata Nico, non ci sono droghe abbastanza forti e mortali per permetterle di scordare cosa le ha fatto perdere la custodia del figlio molti anni indietro.

Nei 15 anni in cui Nico ha cessato di esistere per lasciare il posto a Christa, ci sono stati dei momenti molto cupi in cui la donna ha toccato il fondo. Non più copertine patinate per lei, poche interviste in cui le viene chiesto di ricordare un passato che la perseguita da più di vent'anni. Concerti in piazze di periferia per pochi fan superstiti. Una band di musicisti senza esperienza che l'accompagna non riesce a valorizzare le capacità dell'artista Christa. La cantante è più sola che mai, chiusa in una corazza spessa ma devastata da una vita di eccessi e droghe pesanti.

Eppure c'è un luogo in cui la personalità di Nico combacia e si incontra con quella di Christa: il palcoscenico. Sul palco l'artista è finalmente la donna completa e l'artista consapevole. Sono momenti preziosi e rari quelli in cui le due personalità convivono contemporaneamente, in cui Christa torna ad essere la bellezza di un tempo e Nico può esprimersi liberamente senza condizionamenti esterni. La musica e le canzoni di Christa sono poesie che arrivano da lontano, che parlano di emozioni profonde, che non si lasciano distrarre dalle apparenze.

Nico ha incrociato e legato a sé le vite di molti artisti importanti, è stato il filo di sutura tra Bob Dylan e Andy Wharol, tra Lou Reed e John Cale, ha tessuto un ricamo lungo venti anni tra i nomi più celebri della musica e del cinema, eppure di questa tela così pregiata non è rimasto che un unico nodo dal quale non si è riuscita a liberare: il figlio Ari. Questo è il nodo intorno al quale Christa ha cucito la sua nuova vita. Recuperare quell'unico nodo irrisolto è stato per lei la motivazione necessaria per risorgere dalle ceneri. Alla sua maniera, in qualche modo c'è riuscita.

Trine Dyrholm

Nico, 1988 (2017): Trine Dyrholm

Durante un luglio caldissimo del 1988, Christa e Ari si trovano insieme a passare qualche giorno di vacanza a Ibiza. La donna si avvia sulla bicicletta lungo il viale che la porta in paese, urla distrattamente al figlio che tornerà a breve, che si vedranno più tardi. Christa cade malamente di bicicletta, batte la testa e dopo poche ore morirà.

Anche in questo caso Christa ha "scelto" di non essere Nico nel morire. Non sarà perciò una prevedibile overdose, o la conseguenza di una notte di bagordi a lasciarci orfani della grande artista, ma una banale e semplice caduta di bicicletta, un comune incidente. Almeno nel morire, Christa lo ha potuto fare alla sua maniera: da sola, senza complicazioni, semplicemente e in modo poco appariscente.

Nico e Ari.

 

La storia di Nico sarà nelle sale cinematografiche dal 12 ottobre, con il film di Susanna Niccharelli "Nico, 1988", che ha vinto come "Miglior film" nella sezione Orizzonti della 74° edizione della Mostra di Venezia, di cui presentiamo in esclusiva una clip. Nel video è possibile ammirare Tryne Dryholm, una sofferta Nico, alle prese con l'italiano Domenico, interpretato da Thomas Trabacchi, e con la scoperta del limoncello.

«Quindi anche la scena italiana dei bucatini con la Coca-Cola e il limoncello si ispira a fatti reali?

Assolutamente sì! A raccontarmi tutto è stato Domenico Petrosino, musicista di Pisa che sul palco si fa chiamare Dome La Murte: di fronte al limoncello da lui offerto, Nico si è aperta a confessioni come mai prima» (da Bella e perduta - Intervista a Susanna Nicchiarelli di Emanuele Sacchi, FilmTv, anno 25, n. 40 del 03/10/2017).

Nico e Ari.

 

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