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Venezia 74°: diario di bordo giorno 1
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Questo è il primo giorno di apertura della Mostra ed io ho dormito veramente poco: letto nuovo e l'emozione per i prossimi giorni mi hanno fatto rigirare più volte e mi sono alzata molto prima del suono della sveglia.

Una colazione con gli amici, 4 chiacchiere prima di mettersi in fila per il primo film di apertura: "Downsizing" di Alexander Payne. Non mi aspettavo niente di che da questo film e quindi non mi sono sorpresa quando alla fine della proiezione mi ha lasciato al quanto indifferente. Una commedia simpatica e divertente nei primi 45 minuti, ma con gli ultimi 45 stiracchiati e dal finale alquanto "banalotto". Purtroppo il regista non sviluppa gli spunti più interessanti che si erano creati nella prima parte, e si accontenta di un risultato finale appena sufficiente.

Matt Damon, Alexander Payne

Downsizing (2017): Matt Damon, Alexander Payne

Il tempo per un caffè e si può incontrare Annette Bening, presidente della giuria, a passeggio con un bel completo color crema e un tacco improponibile per la sottoscritta.

 

La fila per il secondo film che aspetto in gloria: "Nico, 1988" di Susanna Nicchiarelli per la sezione Orizzonti. Ho scritto la recensione quindi non mi dilunghero' qui su cosa penso del film, posso solo dire che per quanto mi riguarda la 74° Mostra del Cinema di Venezia comincia con "Nico, 1988" e ha molte probabilità di rimanere nel mio cuore per molto molto molto tempo.

Se Venezia mi ha insegnato qualcosa in questi anni è che ogni volta "partorisce" un film che per qualche ragione  diventa fondamentale per la mia  crescita, al quale attribuisco valori e proprietà quasi terapeutiche se non addirittura magiche: Nico è uno di quelli.

Trine Dyrholm

Nico, 1988 (2017): Trine Dyrholm

È difficile nascondere la mia emozione agli amici una volta uscita dalla proiezione: occhi lucidi, fazzoletto in mano, bisogno impellente del bagno...ebbene sì è la versione della Maghella commossa che puntualmente si manifesta a Venezia e che per fortuna Spaggy riesce a riportare in sé grazie a battute e canzonette.

Finalmente si mangia, velocemente ovviamente perché il terzo film è alle porte. Eightandhalf è l'inviato di turno per alcune spese (urgenti, ma  che non sto a specificare), ritornerà alla Mostra più tardi, lo ribeccheremo in sala stampa. Intanto con Alan Smithee e Spaggy mi reco alla visione del documentario di William Friedkin: "The devil and father Amorth" fuori concorso. Lo ammetto  mi aspettavo di più da questo documentario che mi appare fragile nella struttura e nella composizione. Il regista del capolavoro "L'esorcista" pare rimasto lui stesso sotto l'incantesimo del suo film e il suo documentario non aggiunge niente di nuovo a quello che ormai tutti conoscono sulla questione "esorcismo", in più mi pare venga raccontato con un linguaggio obsoleto e poco incisivo.

scena

The Devil and Father Amorth (2017): scena

 

Qualche ora di tempo prima del quarto film della giornata ci permette di raggiungere la sala stampa, che per me è quasi un rifugio, una sorta di SPA in cui raccogliere i propri pensieri e trovargli un ordine, al riparo dal sole, dalle chiacchiere e dalla confusione.

L'arrivo del Presidente della Repubblica Mattarella rende gli spostamenti all'interno della Mostra alquanto difficoltosi e tortuosi, rischiamo di rimanere bloccati tra le transenne. Spaggy mi chiede di accompagnarlo ad incontrare la regista Alessandra Pescetta, che lui ha avuto il piacere di intervistare l'anno precedente e che finalmente oggi può conoscere personalmente. Insieme a lei c'è anche l'attore Giovanni Calcagno, sono a Venezia per presentare il cortometraggio "L'ombra della sposa". Persone carine e disponibili a raccontare delle loro esperienze lavorative, sono la parte importante di un cinema indipendente che tante volte mi sono ritrovata a suggerire e proporre su questo sito o con semplice passaparola. Cercherò assolutamente di non farmi sfuggire il loro cortometraggio qui a Venezia.

locandina

L'ombra della sposa (2017): locandina

 

Riusciamo finalmente a superare i varchi di sicurezza e a raggiungere la sala Darsena per la visione del quarto film della giornata di Paul Schrader, in concorso: "First reformed". Film accolto in sala da applausi ad inizio proiezione sulla fiducia, non ha scaturito in me quell'entusiasmo che speravo. Pur trovandolo coraggioso in alcuni punti, non è riuscito nella  conclusione a lasciarmi soddisfatta.

Amanda Seyfried

First Reformed (2017): Amanda Seyfried

 

Ma, parafrasando la celebre frase del Conte Ugolino: "più che il film potè il digiuno", così mi lascio alle spalle Alan, Eightandhalf e Supadany per andarmi a dividere con Spaggy una pizza, che purtroppo ci arriva in ritardo e ci fa mancare il quinto film. Per il mio primo giorno  penso comunque che possa andare bene così.  

Quale ti è piaciuto di più? :

Spaggy : "Nico, 1988"

Maghella : "Nico, 1988", ,

Alan Smithee: "First reformed"

Eightandhalf..: "First reformed "

Supadany  : " Samui song"

 

Quale ti è piaciuto di meno?

Spaggy : "Downsizing"

Maghella : "The devil and father Amorth"

Alan Smithee : "Downsizing"

Eightandhalf : " Downsizing "

Supadany : "Downsizing"

 

 

 

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