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UN PREMIO DA SOGNO.
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PREMIO QUILIANO CINEMA 2017

Il 24 e il 25 giugno prossimi si svolgerà a Quiliano in provincia di Savona, la prima edizione del Premio Quiliano Cinema, ma quello che desideriamo raccontare in questo post è la genesi di una manifestazione, che definire anomala nel panorama italiano è estremamente riduttivo.

Quiliano è un borgo ligure con poche migliaia di anime che con il Cinema non ha mai avuto nulla da spartire. A dirla tutta in questo comune, situato a circa 32 m.s.l.m, c’è una sola sala cinematografica, che vent’anni fa è stata convertita in un bellissimo teatro (ma che poco c’azzecca con il Cinema!). La ex sala, che si trova nella frazione di Valleggia, c’entra molto con la nascita del Premio Quiliano Cinema, perché alcuni dei promotori dell’evento previsto sabato e domenica prossimi, hanno vissuto le loro prime avventure visive, proprio nel cinema parrocchiale che adesso ospita rappresentazioni in prosa ed esibizioni di fine corso. Sul finire degli settanta andare al Cinema era. per gli adolescenti del luogo, l’ambizione della domenica: al mattino alla Messa e al pomeriggio Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, oppure le mirabolanti peripezie di 007 o l’ironia pecoreccia di Trinità. Certo da adulti abbiamo scoperto che in quegli stessi anni venivano sfornati capolavori del tipo Arancia Meccanica o Il Padrino, Amarcord e Manhattan, ma a noi teneri virgulti nati e cresciuti in un borgo remoto “a due passi dal mare”, piaceva e bastava Fantozzi o i cazzotti di Bud Spencer, la giustizia fai da te di Charles Bronson e la “44” di Callaghan. Questi sono stati gli inizi alla Settima Arte di molti e soprattutto di alcuni, tra i quali il sottoscritto, che, salendo le scale furtivamente, andavano in cabina di proiezione a spiare Renzo, l’operatore instancabile. Ricordo come fosse ieri, di quel locale angusto e inaccessibile ai più, l’odore nauseabondo di plastica bruciata e il rumore assordante della Prevost. Per essere più tecnici erano i rocchetti di scorrimento ad emettere un rumore continuo e dirompente i timpani, mentre l’odore acre proveniva dalla pellicola in celluloide, che si surriscaldava nello scorrimento tra i rulli e il passaggio davanti alla lampada di proiezione. Eravamo degli inconsapevoli Totò Cascio, mirabilmente immortalato da Tornatore e senza ombra di dubbio Renzo non era l’Alfredo interpretato da Noiret, ma in alcuni dei ragazzi di allora la magia di quel fascio luminoso misterioso, è rimasta intatta negli anni. Tanto è vero che tre anni fa, dicembre 2014, abbiamo pensato di formare un gruppo di appassionati di Cinema e di chiamarlo Gruppo Cineforum Quei Bravi Ragazzi di Quiliano.

 

                                                                                         

 

La nostra è una attività di divertimento e di scambio di informazioni sui film “mitici” del passato e le pellicole in uscita nelle sale. All’interno del Gruppo convivono le tendenze artistiche più disparate, per ubbidire alla regola antica” che ognuno di noi deve guardare quello che gli piace”, senza tabù o snobismi di sorta. Non ci sono tra di noi “professori” o titolati all’insegnamento cinematografico, bensì “appassionati senza scrupoli”, che hanno come unico desiderio vedere film e parlarne apertamente. Il passo verso il Premio Quiliano Cinema è più breve di quel che si crede. Soprattutto se capita di incontrare sulla propria strada dei professionisti del settore, che amano l’argomento che trattano e si innamorano del progetto che gli presenti. Tutto è nato al Torino Film Festival 2016. Trattoria tipica e menù torinese. Alessandro Boschi, “Steve” Della Casa e Alberto Crespi: i tre ingredienti principali. Il sottoscritto, Mattia e Ivan: il condimento. Il pranzo è servito, anzi la cena per essere più precisi: una stretta di mano in Piazza San Carlo e il progetto è partito. Due serate dedicate al Cinema in un borgo remoto dell’entroterra savonese: un sogno per visionari. Mese dopo mese l’evento è cresciuto, si è arricchito di argomenti e di presenze qualificate. Un pomeriggio di Aprile ci telefona “Steve”: ragazzi potrebbe venire Francesco Amato, che ne pensate?” Che ne pensiamo. Francesco Amato è a parere nostro una delle “migliori promesse realizzate” della regia italiana, autore di documentari e cortometraggi di qualità, ha saputo districarsi tra la commedia giovanile di formazione (Ma che ci faccio qui, 2006) e l’impegno sociale con risvolti sentimentali (Cosimo e Nicole, 2012), fino ad approdare alla comicità impegnata e mai banale, dell’ultima opera ancora nelle sale dal titolo Lasciati Andare.

locandina

Cosimo e Nicole (2012): locandina

Francesco Amato, classe 1978, l’abbiamo arruolato immediatamente per questa nostra pazzia senza mezzi, strutture e risorse economiche e la cosa ancora più inverosimile è che Francesco abbia aderito con entusiasmo! Stentavamo a crederci, noi piccoli appassionati “rurali” avremo la possibilità di discorrere di Cinema con il regista che ha diretto, tra gli altri, Riccardo Scamarcio e il premio Oscar Toni Servillo. Ciliegina sulla Torta, a Francesco Amato, pochi giorni orsono gli hanno conferito il Globo d’Oro “per il film Lasciati Andare, quale miglior commedia italiana dell’anno: non solo gli abbiamo portato fortuna, ma ne potremo parlare con lui direttamente, sabato sera. Ma il progetto-sogno, per essere ancor più incredibile aveva bisogno di un nome mitico e cosa ci combinano inostri amici Boschi Crespi e Della Casa, non solo ci assicurano la loro preziosa presenza per i due giorni onirici, ma anche quella di Maurizio Nichetti, classe 1948. Non occorrono parole per descrivere cosa rappresenti Maurizio Nichetti per il Cinema Italiano e per noi del Gruppo Cineforum, vale per tutto il desiderio di ricerca e la scoperta di una tecnica cinematografica sempre all’avanguardia. Incredibile ma vero, anche il Maestro Nichetti decide di vivere insieme a noi l’avventura domenica 25 giugno, con la presentazione del suo libro”Autobiografia Involontaria” e la riproposizione del capolavoro ”Ratataplan” (1979).

 

                                                                                              

 

Siamo all’oggi. Domani martedì 20 giugno 2017 ci sarà la conferenza stampa ufficiale con la presenza di “Steve” Della Casa (che non finiremo mai di ringraziare per la generosa disponibilità!) e del Maestro Gianni Celano Giannici, illustre ceramista e pittore di fama internazionale, che ha creato e donato il premio artistico (la rielaborazione della “pizza” cinematografica!). Il dado è tratto direbbe qualcuno molto più illustre del sottoscritto, il sogno è alle porte diremo noi. Sabato 24 giugno cominceremo la due giorni con la presentazione del libro documento “Storia d’Italia in 15 film” di Alberto Crespi, un evento nell’evento, un amico tra gli amici. Sul palco, i tre conduttori di Hollywood Party, trasmissione cult di  Radio Rai 3 ci faranno vivere momenti emozionanti di grande Cinema, raccontando aneddoti e descrivendo sequenze filmate che hanno formato la nostra Nazione e non solo.

 

 

 

Va bene, il sipario sta per aprirsi sul Premio Quiliano Cinema 2017 e non sappiamo se avrà il seguito di pubblico che meriterebbe (secondo noi!), non sappiamo se la popolazione locale sarà sensibile alla nostra proposta, ma una cosa la possiamo anticipare e asserire: i sogni si possono realizzare, basta crederci.    

 

Lu Abusivo.                    

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