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Aggregatori, alligatori, sentimenti.
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Quello di questa settimana, a ridosso di un tragico weekend di incassi al botteghino americano, è il secondo attacco compiuto dall'industria cinematografica americana al sito Rotten Tomatoes. Per chi non lo conosce, Rotten Tomatoes è un sito che aggrega i voti della critica (professionista) in forma di pomodori: verdi e marci i voti negativi, rossi e sani quelli positivi. Pietra dello scandalo è stato il trattamento riservato ai due colossi usciti la settimana scorsa: Baywatch e la quinta puntata del franchise dei Caraibi, entrambi presi a pistolettate dalla critica e inderogabilmente macchiati da pomodori marci. Le accuse dell'industria, in soldoni (parola non casuale), sostengono che questo genere di aggregatori danneggia il sistema cinema disincentivando il pubblico. Il bello è che ci troviamo di fronte ad accuse completamente fondate: è assolutamente vero che i pessimi voti ricevuti possono trasformarsi in incassi sotto le aspettative. È la soluzione prospettata che grida vendetta: cancellare le anteprime per la critica. Quindi, in soldoni, il film è brutto, non lo facciamo vedere in anteprima, non si accumulano voti negativi e al weekend di apertura il pubblico, smarrito, andrà a vederlo lo stesso. Prima che il fiume del passaparola negativo abbia fatto il suo corso, i soldoni si saranno già incanalati nelle fauci degli alligatori. Facile, no? L'idea di cogliere l'occasione per migliorare i prodotti non viene neanche presa in considerazione. Probabilmente perché il problema deve essere risolto velocemente, con tutti i soldi che sono già stati investiti in film che si trovano già in fase di postproduzione o addirittura pronti al lancio.

Come ha messo in rilievo un buon numero di critici, infatti, il problema di queste due specifiche pellicole è che si tratta di film "stanchi" e "pigri", poco coinvolgenti, compitini riuscitini che non emozionano, non smuovono, non intrattengono più di tanto, venendo anche meno alla loro principale missione.

Un piccolo caso italiano, invece, offre differenti elementi di riflessione. Il nuovo film della coppia Castellitto Mazzantini, Fortunata, è stato presentato a Cannes ed ha ottenuto, sempre dalla critica, un trattamento decisamente negativo. Eppure il pubblico lo ha gradito, il passaparola ha agito a favore e ha contrastato gli effetti delle recensioni negative. Sarà per la mancanza di un vero aggregatore made in Italy? O perché, con tutti i difetti, si tratta di un prodotto fortemente emotivo? E, come cantano gli Archive, "Feelings are all we have to be sane"?

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