Ed un'altra cerimonia degli Oscar se n'è andata, l'89esima per essere precisi.

E' stata un'edizione memorabile, nel bene e nel male (soprattutto nel male), con premi assolutamente annunciati e altri che invece sono stati delle piccole sorprese, piacevoli o spiacevoli a seconda del caso. Anche se il colpo di scena più grande è il finale, assolutamente il finale.

Un colpo di scena, che però è anche una figura di letame clamorosa, considerando anche che l'Academy ha passato la serata a sfottere Trump perché non sa usare Twitter e poi è successa una cosa del genere. Il più classico dei fail, solo che una cosa del genere agli Oscar non è mai successa e penso che sia l'errore più clamoroso della storia della cerimonia.

Un'edizione che, per quel che riguarda la meritocrazia, è stata sicuramente tra le peggiori. Si è puntato tanto, direi TROPPO sul politically correct e alla fine sono usciti fuori pasticci come la tripla affermazione di Moonlight: miglior sceneggiatura non originale, miglior attore non protagonista e (soprattutto) miglior film.

O altro, come la vittoria di Viola Davis, giusta se si pensa che lei e i resto del cast hanno praticamente retto da soli il poco esaltante Barriere, ma ingiusta per me, nostalgico ammiratore della favolosa Nicole Kidman.

O come la vittoria telefonatissima della statuetta al film straniero di Il cliente di un Fahradi assenteista (in)giustificato, sulla quale però non mi esprimo essendo che mi mancano gli altri candidati, eccetto il buon Land of Mine - Sotto la sabbia.

Anche se la cosa che più mi è rimasta sul groppone è stata la vittoria di Moonlight al miglior film, a discapito di un comunque pluripremiato La La Land. E' una mia opinione, per carità, si può essere d'accordo come in disaccordo, ma se c'è un film che negli ultimi 4-5 anni è andato più vicino al risultato di perfezione quello è proprio la pellicola di Chazelle.

Moonlight secondo me è un film piatto, che sa davvero di già visto. Realizzato bene dal punto di vista visivo e ottimamente recitato, ma che a livello contenutistico più che avvicinarsi alla perfezione di un L.L.L. si avvicina alla ricattatorietà di un incrocio tra 12 anni schiavo e Dallas Buyers Club.

Per quanto riguarda il resto tutto nella norma. Scontate ma giuste le vittorie di Affleck e della Stone (anche se per quest'ultimo caso molti indicavano vincente Natalie Portman per la sua magnifica interpretazione nel pallosetto Jackie, ma giusto premiare Emma).

La La Land si porta a casa ben sei statuette (regia, attrice protagonista, fotografia, scenografia, colonna sonora e canzone) tutti giusti e meritati, e secondo me ce ne stavano bene almeno altre tre: oltre alla già citata nominatio più alta e importante avrei assegnato al film di Chazelle anche le statuette al montaggio e al sonoro (vinte comunque da un ottimo La battaglia di Hacksaw Ridge), mentre giusto dare ad Arrival quella per il montaggio sonoro.

Scontatissima la vittoria di Zootropolis, ma anche qui direi che si tratta di una scelta giustissima oltre che inevitabile.

Ai costumi invece parevano giocarsela Florence e Jackie e invece l'ha spuntata a sorpresa Animali fantastici e dove trovarli. Ci sta.

Gli effetti speciali invece sono andati a Il libro della giungla, con le sue atmosfere selvagge più vere del vero. Personalmente tifavo per Rogue One, ma tutto sommato poteva andare peggio...è andata invece nella maniera peggiore possibile la faccenda sul miglior trucco, con la statuetta vinta da Suicide Squad.

Eppure dovrei essere colmo di patriottica felicità, essendo stato vinto da un team di italiani. Beh va bene, ben venga....poi il film fa cagare, ma ben venga.

E a proposito di italiani, concludo il mio post con la felicità per la mancata vittoria di Fuocoammare al miglior documentario. Un film che non ho apprezzato proprio e per la quale sconfitta sono pienamente soddisfatto, nonostante il solito contentino patriottico all'americana fatto con la vittoria del documentario su O.J.