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Il primo ciak non si scorda mai - La prima volta di Louis Jean Lumière -
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A dicembre, ogni anno, l'umanità si prepara al natale, ormai inteso come isteria collettiva alla ricerca dei doni, dei migliori addobbi per le vetrine dei negozi e per l'albero che sempre più troneggia nelle case, simbolo di benessere e spesso di opulenza, ai piedi del quale collocare regali sempre più costosi.

Il cinema fa la sua parte, costituisce ancora uno dei passatempo più graditi a un pubblico che va dai bambini agli anziani,  tutti vorrebbero vedere un film nei giorni di natale, dai cartoni animati alla fantascienza, la scelta è vasta: storie sentimentali, commedie brillanti, cinepanettoni, qualche horror, ma con timidezza, forse non è il momento migliore...

Ma a Parigi, nel periodo natalizio, sino al 1895 la popolazione non aveva questo passatempo, figuriamoci nel resto del mondo civile.

E a dire il vero, in quel periodo storico di passatempo nel mese di dicembre ce n'erano quanti negli altri mesi dell'anno.

Eppure, il 28 dicembre 1985 qualcosa cambiò le abitudini del popolo parigino. Con un abile passaparola, si sparse la voce che presso il "Salon Indien" (che altro non era se non il sotterraneo del Grand Cafè sul Boulevard des Capucines, non lontano dall' Opéra), si sarebbero proiettate delle immagini su un lenzuolo bianco. Costo del biglietto di ingresso un franco. La gente sapeva che i fratelli Lumière avevano "inventato" il cinèmatographe,  e lo avevano brevettato, dopo averlo presentato il 10 giugno al Congresso della Società fotografica,  a Lione, e successivamente in un'aula della Sorbonne a Parigi, e a Bruxelles.

 Alle ore ventuno di quel 28 dicembre, iniziò la proiezione: il cartellone prevedeva 12 film, in testa ovviamente "La sortie des Usines Lumière", "opera prima" di Louis Jean Lumière, regista e fotografo, durata 41 secondi.

Il primo ciak a memoria d'uomo  avviene davanti al cancello della fabbrica di Montplaisir, l'inquadratura è fissa e frontale. Il cancello è aperto.

E' l'ora dell'intervallo meridiano, e c'è il sole. La m.d.p. è situata a circa dieci metri di distanza.

Alcuni impiegati e numerosi operai avanzano, e sfilano a sinistra. Sono uomini, donne, ragazzi, e procedono isolati e in gruppi. Qualcuno pedala in bicicletta. Il film termina con il portinaio che chiude la parte sinistra del cancello, dopo che per ultima esce una carrozza trainata da due cavalli.

Gli spettatori sono incantati, e superato il primo momento di euforia e di alto gradimento della novità, possono assistere alla proiezione degli altri film in programma:

"L'arroseur arrosè" (L'innaffiatore innaffiato)

"Le goùter de bébé" (la merenda del bambino)

"L'arrivée d'un train en gare" (L'arrivo di un treno in stazione)

"Soldats au manège" (soldati al maneggio)

"La péche des poissons rouges" (La pesca dei pesci rossi)

"La demolition du mur" (La demolizione del muro)

"Le forgeron" (Il fabbro)

"M. Lumière et le jongleur Trewey jouant aux cartes" (M. Lumière e il giocoliere Trewey giocano a carte)

e alcuni altri titoli non meglio identificati.

Il successo fu tale da ripianare in breve tempo la cifra che papà Antoine Lumière aveva antecipato per affittare il Salon Indien per un anno, al costo di 30 franchi al giorno. L'operazione si rivelò un affare eccellente.

Tornando al "primo ciak", immaginiamo il regista e fotografo Louis Jean Lumière dietro la m.d.p. e seguiamo il suo lavoro, che agli occhi dello spettatore aveva dato la sensazione della spontaneità, "la vita colta sul fatto", come risulta da una relazione ufficiale dopo una proiezione dimostrativa in una sala della Societè d'encouragement a l'industrie national, 42, rue des Rennes, a Parigi, il 22 marzo 1895.

Invece, di ciak Lumièr deve averne fatti tanti, girando più volte la scena, e organizzando movimenti e sfilata degli operai dinanzi e di fianco alla m.d.p. Infatti, nessuno guarda verso il fotografo, e nemmeno va incontro alla m.d.p. come succede in qualunque movimento di persone, se ignare di essere riprese.

Tutto ciò cancella l'illusione che la "vita possa trasferirsi, intatta e non mediata, sullo schermo", a meno che non si consideri Lumière un documentarista, versione accettabile e accettata, in quanto lo scopo della famiglia Lumière era quello di divulgare a livello industriale l'invenzione, subito brevettata, qualche mese dopo,assieme al il fratello maggiore Auguste, con il nome di "cinèmatographe".

 

 

 

 

 

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