Quanto sei bella Roma !
Peregrinare per i Festival del Cinema è una delle esperienze più interessanti che si possa fare da appassionato di Cinema. Ma la festa di Roma, lo dice il nome stesso, è una vera festa del Cinema, primo perché è molto semplice accedere alle visioni, secondo perché l’intero villaggio ti appare come un immenso happening! In ogni angolo o spazio c’è qualcosa di interessante da seguire, dalla libreria al ristorante sotto i portici, in cui ti può capitare in qualsiasi momento della giornata di assistere ad un incontro con un regista oppure di prendere un caffè con un giornalista o un produttore. Il primo spazio che ti salta agli occhi come varchi la sbarra della portineria, sulla sinistra, è quello della Rai, con le dirette di Radio Due e Radio Tre, che informano via etere delle manifestazioni giornaliere all’interno del Villaggio.
La trasmissione di Radio Due è condotta dal regista Giovanni Veronesi e questo ti da la possibilità di poter avere un contatto diretto con l’artista, magari nelle pause o a fine trasmissione. Tra le altre iniziative del palinsesto quest’anno era previsto un provino in diretta,davvero molto interessante, per giovani attori! Intervistato da Veronesi, ho incontrato Alberto Crespi, il noto critico cinematografico, che presentava il suo libro “Storia D’Italia in 15 film”, con il quale sono andato a prendere un caffè. Sebbene Alberto all’interno dell’organizzazione della Festa rivesta un ruolo importante, abbiamo avuto il tempo di parlare del suo libro, perché il climax dell’evento lo permette.
Certo il ritmo delle proiezioni è serrato, si comincia alle nove del mattino con le riservate alla stampa; ma alla sera e il giorno appresso ci sono le repliche. Personalmente non mi trattengo più di quattro giorni, perché gli impegni lavorativi non lo permettono , tuttavia riesco a vedere ( con grande dispendio di energie!!!) una quindicina di film, qualche conferenza stampa interessante, oltre a presentazioni di autori, registi ed attori nelle location private.
La Roma Lazio Film Commission del Presidente Luciano Sovena, è stata la più attiva di questa edizione avendo creato dei momenti ad hoc, con la presenza di allievi della Scuola del Cinema. Tra i molti addetti ai lavori intervenuti agli incontri del Cinecampus, ho avuto la possibilità di porre domande a Paolo Genovese, reduce dal successo di “Perfetti Sconosciuti” film campione d’incassi, a Ivan Silvestrini regista di “Come non Detto” e alla poliedrica Paola Cortellesi.
Le riflessioni e i consigli di Paolo Genovese sono stati tra i più gettonati dai ragazzi , perché avere risposte dirette da chi il film lo scrive e realizza, aiuta a far chiarezza sui meccanismi che si innescano dal soggetto alla realizzazione dell’opera. Tra le news che Genovese ha rilasciato, c’è che sta girando a New York il nuovo film dal titolo provvisorio “Il Primo Giorno della Mia Vita”, che nelle intenzioni dell’autore dovrà avere dei toni più concilianti con la Vita, rispetto a quanto realizzato in precedenza. Tutto esaurito in ordine e grado sia con Silvestrini che con la Cortellesi, portata via a forza dall’entusiasmo traboccante dei suoi ammiratori. Un successo con pochi precedenti è stato anche l’incontro pubblico, in sala Sinopoli, con Jovanotti che, alla presenza di oltre milleduecento persone, ha tenuto dal palco e sorretto dalle domande del Direttore Antonio Monda, una autentica lectio magistralis su i film che hanno cambiato la sua vita.
Ben dieci titoli, che per un motivo o per l’altro hanno segnato l’immaginario del cantante e di conseguenza alcune delle sue canzoni. Parla dei “Blues Brother “ e della camminata di Tony Manero, del Cristo di “Yuppi Du” (Celentano mi ha insegnato la cura maniacale dei testi e della musica!) e di Bud Spencer come suo Papà; della “luce” che emette una donna nella vita di ogni uomo (“Un sogno lungo un giorno”) e di Teresa incantata da Myazaki. Si commuove quando racconta di Nuti e dei bambini descritti da Sissoko (Timbuktu, 2014), del mare immenso di Truffaut e del destino beffardo in “Stand by me” (Reiner, 1982). Sbracciato e con il cappellino d’ordinanza, Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti ammutolisce la platea seguendo un filo logico cinematografico, che sorprende per qualità e competenza. L e immagini in bianco e nero di Tarkovskij nel capolavoro del 1965 “Andrej Rublev” irrompono come il suono delle campane, così gli applausi del pubblico quando il taxista Travis guarda nello specchietto retrovisore la New York di Scorsese e la Fury del settantenne George Miller romba più di un adolescente. E Tarantino con “Kill Bill” ( per la prima volta ho visto un calcio in mezzo alle gambe tra due donne!), un genio del Cinema (l’unico che può permettersi di bloccarti seduto in sala, tutto girato dentro uno stanzone , tenerti lì fermo per tre ore e dirti: ora io ti annoio! Perché io sono un genio e posso annoiarti!) riferendosi a “The Hateful Eight”. Per concludere in bellezza si è lasciato "Amarcord", per dirci quanto ha voluto bene alla sua Zia Silvana così simile allo Zio Teo (che voleva una donna!) del genio riminese.
I corridoi illuminati dell’Auditorium progettato da Renzo Piano, brulicano di ragazzi che sciamano da una sala all’altra; milioni di smartphone digitano vorticosamente di commenti competenti ( qualcuno meno): fa un certo effetto vedere decine di persone in coda per la proiezione successiva, con lo sguardo fisso sul display e il dito pollice roteare, come il revolver di Terence Hill ! Il programma della Festa del Cinema 2016 è veramente interessante ( di alcuni film ho scritto a parte) ma tutto non riesco a vedere, anche perché dopo un po’ ti si sovrappongono le storie e rischi di creare nella tua mente una sorta di Blog cinefilo. Mostruoso.
L’incontro con Jim Sheridan e “The Secret Scripture” lascia il segno. Sarà per la brava Rooney Mara e per la leggendaria Vanessa Redgrave, sarà per la storia di “punizione” a cui la protagonista viene sottoposta, le vicende narrate dal sessantasettenne irlandese colpiscono nello stomaco basso e aggiungono l’ennesimo tassello tragico, alla marcia delle donne verso l’uguaglianza sociale. L’altra storia di donna, “Maria per caso” di Karen Di Porto, mi ha offerto la possibilità di verificare personalmente la personalità vivace e brillante della giovane regista/protagonista romana. E di conoscere Bea, cosa non da poco.
Karen è una artista sensibile e molto disponibile, si è prestata con generosità ad una chiacchierata di approfondimento della sua opera prima. Storia al femminile anche “Noces”, del regista Stephan Streker, con implicazioni tragiche delle tradizioni pakistane, che molto gentilmente, il giovane regista belga si è prestato a chiarificare a fine proiezione.
Questo genere di incontri con gli autori o gli attori, non è così frequente negli altri Festival che ho bazzicato: Roma, un po’ per come è stato costruito il Villaggio del Cinema e un po’ perché riflette il carattere degli abitanti, offre più opportunità di contatti e scambi, direttamente con chi il Cinema lo fa.
Inoltre se ti senti sotto pressione prendi il tram numero due e vai al capolinea di Piazza Flaminia, attraversi la strada e sei a Piazza del Popolo ( fantastica!), ancora un piccolo “sforzo” e scali Trinità dei Monti “rimbiancata” (magnifica!) , attraversi Piazza di Spagna e rischi, di lì a poco di sentire Silvia chiamare “Marcello, come here!” e fare il bagno nella Fontana più bella del Mondo.
Torni in te quando” le luci della ribalta” si accendono e comincia Hollywood Party, la trasmissione culto di Radio Tre. I tuoi conduttori preferiti sono davanti a te: Steve Della Casa, Alessandro Boschi, Enrico Magrelli, Dario Zonta, Miriam Mauti e il mitico Efisio Mulas, puoi sentirli e vederli e rapportarti con loro.
Capitano anche degli incontri non programmati, come quello vissuto con l’attrice Veronica Pivetti per la presentazione del BAF, il Film Festival che si svolge a Busto Arsizio sempre a marzo; oppure la prima visione del filmdoc su Pier Paolo Pasolini dal titolo “Io So’ “, ad opera dell’ art director Enzo De Camillis, con successivo dibattito sostenuto d ai ragazzi del liceo.” Io So’” è un documento di estremo interesse ed approfondimento sul pianeta del genio bolognese prematuramente scomparso; un compendio necessario a quanto già prodotto, con l’aggiunta di alcuni spunti di novità offerti da coloro che hanno vissuto con il grande intellettuale, nei primi insediamenti periferici della Città Eterna.
Prima di andare via dalla Festa del Cinema 2016, non potevo escludere dal mio percorso la Trattoria da Otello alla Concordia. Sopra i tavoli apparecchiati sono state scritte le sceneggiature di buona parte dei più bei film italiani, partoriti dalla mente di Ettore Scola o Mario Monicelli, tanto per citarne alcuni, e poi fanno una cacio e pepe da favola! Ciao Roma.
Lu Abusivo dal 16 al 19 ottobre alla Festa del Cinema di Roma 2016.
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