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Diario di bordo da Venezia: giorno 2
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Anche la notte appena trascorsa porta con sé poche ore di sonno, credo che riuscirò a scrollarmi di dosso questa strana agitazione nel momento in cui dovrò tornare a casa.

locandina

Arrival (2016): locandina

Stamani è programmata una prima visione di gruppo per "Arrival" di Denis Villeneuve in concorso. Aspettavo questo film, mi piace il modo che questo regista canadese ha di raccontare. Il suo film che preferisco è tutt'ora (anche dopo "Arrival") "Enemy", e mi ero preparata alla visione del suo film al Lido iniziando a leggere "Storia della tua vita", il racconto di Ted Chiang da  cui è  tratto. Film di gran fascino, soprattutto nella prima parte, mi ha un po' delusa nel finale. Speravo che il genere fantascientifico potesse mantenere la mano del regista, ma soprattutto la penna dello sceneggiatore, più concentrate sul tema piuttosto che sull'idea di un bel colpo finale. Quello che infatti mi piace nei film di Villeneuve e in un certo cinema canadese è soprattutto quel modo di lasciare qualcosa di non detto o da decifrare, piuttosto che lasciare il posto a visioni didascaliche  da spot pubblicitario più adatte ad una reclam per una marca di telefonini.

locandina

Les beaux jours d'Aranjuez (2016): locandina

Finita la proiezione ero convintissima di lasciare i miei compagni e dedicarmi qualche ora libera nella mattinata, mangiare qualcosa con calma  (visto che la sera prima ho saltato praticamente la cena) per poi affrontare il pomeriggio pieno di appuntamenti. Ma Spaggy ha il potere di traviarmi per un caffè come per la visione del film "Les Beaux Jours d'Aranjuez" di Wim Wenders in concorso. Film in 3D, nella bella Sala Grande..."in fondo non devi partire prevenuta" -mi dice Spaggy-, io ho litigato con Wenders molto tempo fa e con lui ci ho fatto un crocione che penso durerà per molto ancora. Mi lascio convincere, anche perché mi piace stare in compagnia oggi...peccato che non avevo notato sul programma che il film era in lingua originale  (francese) con i sottotitoli in inglese (che io conosco in maniera molto scolastica e per comprendere il senso di una frase mi ci  vuole il vocabolario sotto mano). Mi consola il fatto che di questo "piccolo" particolare dei sottotitoli non se ne fosse accorto nemmeno la regia di proiezione che ha mandato in visione i primi 10 minuti sottotitolati in italiano. Lascio i miei compagni dopo poco, non dopo aver provato a capirci qualche cosa...ma davvero non era proprio nelle mie corde: Wenders non vuole fare pace con me.

Esco canticchiando "Perfect Day" di Lou Reed,  canzone dei titoli di testa del film...sperando che sia di buon auspicio per il proseguimento di questa giornata.

In effetti le ore che passano non passano invano: al festival di Venezia non ci sono mai i tempi morti. Mentre aspetto i miei compagni all'uscita per mangiare qualcosa insieme, riesco a fermare per una foto la simpatica regista del film israeliano visto la  sera prima "Appuntamento per la sposa": Rama Burshtein (a farci la foto è proprio la protagonista del film, Noa Koler, che insiste per scattarla lei).

Dopo pranzo mi divido nuovamente da tutti per andare a vedere un film inglese per la sezione "Settimana della critica": "Prevenge" di Alice Lowe. Del film ho scritto la recensione ma voglio comunque aggiungere che per me è stata una piacevole scoperta questo film anti/materno (o pro a seconda della lettura che si vuole dare) diretto e interpretrato da una donna incinta all'ottavo mese, presente in sala con la sua bambina  (la vera "serial killer" del film). Film coraggioso,  ironico, amaro e feroce sulle donne sole e ferite.

Alice Lowe

Prevenge (2016): Alice Lowe

Esco perciò tutta contenta e soddisfatta per una dose insperata di "sano" splatter e decido di concedermi un caffè in solitaria visto che i miei compagni sono impegnati in altre visioni o a scriverne. È proprio mentre sono a fare la fila alla cassa del bar che mi sento avvampare le gote, tremare le ginocchia, seccare la gola: kim Rossi Stuart è a un passo da me, il Freddo de "la Banda della Magliana" cinematografica è al mio fianco e mi faccio avanti per una foto. Il caffè me lo sorseggio con il Freddo appoggiato al mio tavolino.

Condivido il mio entusiasmo con la mia vicina di fila albar (è  nota la mia capacità di avvicinare e attaccare bottone praticamente con tutti) e raggiungo Spaggy per il nostro consueto "cicaleccio" davanti all'Hotel Excelsior .

La serata delle visioni prosegue in Sala Darsena con un altro film in concorso: "El Cristo Ciego" di Christopher Murray. Il film è  bello e anche suggestivo ma io tendo a distrarmi troppo e il tema drammatico mi riporta a galla quella malinconia del mattino che avevo scordato per qualche ora nel pomeriggio. Decido così, dopo aver mangiato un boccone con Spaggy ed Eight, di tornare  casa in solitaria saltando il film della tarda serata. Oggi dovevo forse approfondire questo mio aspetto più solitario grazie ad un ottimo film come "Prevenge", e a qualche riflessione personale.

Domani sarà una giornata piena di appuntamenti ghiotti, voglio cercare di dormire un poco di più per affrontarla come merita.

 

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