Espandi menu
cerca
Pareri a caldo: Il Diritto di Uccidere
di Isin89
post
creato il

L'autore

Isin89

Isin89

Iscritto dal 19 gennaio 2015 Vai al suo profilo
  • Seguaci 20
  • Post 34
  • Recensioni 59
  • Playlist 13
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

 

***Spolier***

Appena uscito dalla visione de Il Diritto di Uccidere di Gavin Hood. Che dire, un filmone. Questo regista a me quasi sconosciuto dirige un film impeccabile mettendo in primissimo piano i suoi personaggi magnificamente scritti. Non un film di guerra ma un film sulla guerra, o meglio un film sul senso di fare una guerra, sulle conseguenze che un'azione militare dall'apparente “banalità” porterebbe a coloro che la compiono. Un film sulla responsabilità di certe scelte, sulle colpe e sulla difficoltà di trovarsi coinvolti in situazioni che purtroppo fanno parte del “lavoro” di qualcuno. Un film da un lato spietato, cinico e menefreghista ma dall'altro lato estremamente umano, sensibile e riflessivo come pochi. Un film semplice narrato nell'arco di poche ore e che il nostro Gavin Hood mette in scena in una manciata di location (il villaggio in Kenya, la base militare britannica, la sala del consiglio britannico e la sala controllo del drone da guerra) giostrandole perfettamente attraverso un montaggio alternato dal ritmo contenuto ma sempre estremamente coinvolgente. Ogni singolo personaggio, compresa la sfortunata famigliola africana, è scritto nei minimi dettagli e le interpretazioni degli attori assolutamente eccezionali. Tra tutti spiccano la fantastica Helen Mirren, alle prese con un ruolo insolito, il compianto Alan Rickman, qui alla sua ultima riuscitissima interpretazione e il sempre convincente Aaron Paul, alle prese con uno dei personaggi chiave del film, vedere per capire.

Eye in the Sky (preferisco chiamarlo col suo vero nome) è un film attuale (tra 100 anni sarà sicuramente datato) ma nel complesso risulta un film totale per quanto riguarda le tematiche trattate. Attuale per via dei contenuti narrati, l'uso dei droni da guerra e l'abbandono (provvisorio o meno) della presenza umana durante particolari missioni militari. Totale in quanto l'elemento centrale della vicenda, ovvero la stupidità della guerra, è un argomento ampiamente dibattuto nel cinema. Il film parla di una scelta, una decisione così drastica e impegnativa che finirà per dividere in due schieramenti le più alte cariche politiche e militari del Regno Unito e degli Usa. I politici giocano ad addossarsi le colpe e le responsabilità scaricando l'arduo compito sulle spalle di altri, i quali cercheranno di scaricare a loro volta la responsabilità di un gesto così “semplice” sulle spalle di altri ancora. Meglio mettere fuori gioco un gruppo di spietati terroristi sacrificando la vita di una povera innocente o salvarle la vita rischiando che altre 80 persone ci rimettano la loro? Chi avrebbe il coraggio di prendere una decisione del genere, e cosa comporterebbe un'azione di questo tipo per l'opinione pubblica, la stampa e la politica? Come detto all'inizio, i personaggi sono il vero punto di forza di questo splendido film. Ognuno di loro incarna un modo di pensare, un'ideale e un carattere ben distinto. Mirren e Rickman, i veterani della guerra esperti ma anche stanchi del loro lavoro, si trovano concordi sulla loro decisione che, saggiamente o no, potrebbe risolvere in breve la questione. Il personaggio di Aaron Paul, giovane soldato ancora probabilmente inesperto, è il primo a manifestare un briciolo di umanità opponendosi al compimento immediato della missione. Parallelamente troviamo un gruppo di politici indecisi ma anche troppo impauriti per pendere in mano le redini della situazione, sapendo che la responsabilità del massacro cadrebbe sulle loro teste. Il film fa riflettere senza però prendere una ferrea posizione riguardo alle conseguenze che il SI o il No avrebbero comportato. Lascia più che altro allo spettatore il compito di decidere se quello che ha visto sia giusto o sbagliato. Di certo non lascia indifferenti, di certo nemmeno i personaggi del film, al termine di una delle loro tante missioni, tornano a casa tranquilli e spensierati come se niente fosse successo. Abbiamo tutti un'umanità, abbiamo tutti una coscienza che ci fa aprire gli occhi e capire cosa sia giusto o sbagliato. Purtroppo situazioni di questo tipo sono all'ordine del giorno, milioni di innocenti muoiono a causa di decisioni prese da un gruppo di militari, da un gruppo di politici o a causa di attentati terroristici che facciamo fatica a prevedere. Eye in the Sky è un film magnifico dotato di una scrittura impeccabile e di interpreti eccezionali. Hood dirige con maestria una storia semplice ma estremamente complessa utilizzando una regia precisa, asciutta e priva di inutili virtuosismi e facilonerie. Per chi non lo avesse visto ne consiglio vivamente la visione, sicuramente uno dei migliori del 2016 fino ad ora. Voto 8.5

 

Ti è stato utile questo post? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati