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PREACHER - Son of a Preacher Man
di Andrea Fornasiero ultimo aggiornamento
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(spoiler)

Per Jesse Custer, il protagonista di Preacher interpretato da Dominic Cooper, il problematico rapporto con la figura paterna è duplice, da una parte è del tutto terreno e dall'altra così metafisico da arrivare fino al trono del Paradiso. Jesse viene infatti posseduto da una entità detta Genesis, il cui potere potrebbe rivaleggiare con quello del Creatore stesso e che, non a caso, si esplicita nel “Verbo”. Ossia quel che Jesse comanda, quando attinge alla voce dell'entità che ha dentro di sé, diventa legge. Il che non significa debba poi succedere davvero quel che Jesse intendeva, perché le parole sono un'arma scivolosa e, come diceva Wittgenstein, non hanno un senso predefinito assoluto ma lo assumono all'interno del gioco linguistico. Per esempio quel che per Jesse è “il volere di Dio”, ossia i precetti della Bibbia, per un imprenditore nel campo della macellazione si rivela tutta un'altra cosa.

Sul rapporto con il padre di Jesse, cioè un predicatore, si tornerà sicuramente la prossima stagione, ma già finora è evidente che il figlio ha cercato di confrontarsi con lui seguendone le orme, prendendo le sue vesti e cercando di guidare la sua Chiesa. Riguardo il padre di Genesis la questione è più complessa, perché l'entità è il frutto “impossibile” dell'unione carnale tra un angelo e un demone, ma più concretamente è come se fosse il figlio rinnegato di Dio, rinchiuso in una prigione celeste perché non possa sviluppare il suo potere e ora sceso in Terra approfittando “dell'assenza di Dio”. Avendo perso suo padre, Jesse chiude la prima stagione di Preacher con l'intento di trovare nientemeno che il Padre Eterno, per capire se ha bisogno di aiuto o di essere preso a calci in culo. Insomma la mancata emancipazione dalla figura paterna terrena è destinata a essere traslata nel confronto con quella ultraterrena per eccellenza.

Era già così del resto nel simpaticamente blasfemo fumetto di Garth Ennis e Steve Dillon da cui la serie origina, prendendosi però – e per fortuna – non poche libertà. Con il termine della stagione, che ha fatto all'incirca da prequel a quanto raccontato nel fumetto, serie Tv e comicbook potrebbero riallinearsi, ma confidiamo che rimangano piuttosto distinte nello sviluppo. Per esempio, è probabile che la distruzione della comunità texana, dove Jesse fin qui aveva vissuto, sia vista come una sorta di atto di Dio e dunque le morti di alcune persone più o meno care a Jesse diventeranno qualcosa di cui chiedere conto al Signore. Inoltre è molto diversa la situazione di Faccia-di-culo stesso, nella serie Tv intrappolato all'inferno. Cassidy e Tulip si sono poi già conosciuti carnalmente e, vista la reazione di lei al bacio di Jesse, il triangolo sentimentale è destinato a esplodere molto prima di quanto accaduto nel fumetto.

Se queste differenze hanno garantito non poche sorprese anche ai lettori della mitica linea Vertigo della DC Comics, non tutto il materiale originale è sembrato all'altezza delle aspettative. In particolare Preacher ha stentato negli episodi 7, 8 e 9, con al centro l'assedio della Chiesa praticato con totale idiozia dagli uomini di Quinncannon. L'ottavo episodio, tra il fantasma di Faccia di Culo, il tentativo di restituire Genesis agli angeli e gli attacchi in stile Guerra Civile alla Chiesa, si è rivelato un deludente pasticcio di grottesco, soprannaturale e azione, carente oppure scontato su tutti e tre i fronti. Il fatto di aver concentrato quasi tutta la puntata su Jesse, lasciando il mistero sul destino di Cassidy, è stato poi particolarmente infelice: per quanto Cooper e Ruth Negga se la cavino è evidente a tutti che la vera star della serie è Joseph Gilgun, infatti appena è tornato in salute nel finale di stagione il livello si è subito rialzato.

Al di là degli incidenti di percorso nella scrittura, Preacher ha il suo punto forte soprattutto nella messa in scena, che segue il modello un po' decompresso di Breaking Bad, Better Call Saul e Fargo ma gioca più sul comico e l'assurdo. Davvero indimenticabile in questo senso l'apertura del sesto episodio, con Jesse e i due angeli minori che cercano di neutralizzare l'angelo maggiore, in un tripudio di continue uccisioni e resurrezioni dove quando le cose sembrano essersi calmate arriva anche Cassidy a riaprire la mattanza. Notevole pure la finta apparizione di Dio in Chiesa nel decimo episodio, ma soprattutto la regia ha dato del suo meglio nell'esplosione della centrale di metano, costruita solo con la messa in scena senza bisogno di parole. La lucidità del progetto emerge proprio in queste cose: digressioni che sembrano coloriture divertenti. per quanto un po' fini a se stesse, e poi invece acquisiscono un senso ulteriore. Quella della centrale di metano ricorda l'orsacchiotto in piscina della seconda stagione di Breaking Bad, che si rivelava collegato a un incidente aereo solo a fine annata. Del resto lo sceneggiatore e regista Sam Catlin arriva proprio dalla serie di Vince Gilligan, ed è coautore di Preacher insieme a Seth Rogen ed Evan Goldberg, che però immaginiamo ben più impegnati su altri fronti dopo la regia dei primi due episodi.

L'anno prossimo, con il Santo degli Assassini sulle tracce di Jesse a movimentare la vicenda, gli autori se la vedranno con una stagione di 13 episodi, che potrebbero complicare le cose rispetto ai 10 di quest'anno. Dato il suo tono comico, Preacher vive molto dell'affetto per i suoi personaggi più che del plot e se la dovrà vedere con un cast di comprimari in larga parte rinnovato, per fortuna il fumetto offre una ricca galleria di figure irresistibili. Tra tutti non vediamo l'ora di vedere la spietata Miss Marie.


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