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Svolte e Deviazioni: Diego Abatantuono
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Molti anni fa feci una festa insieme ad un mio caro amico. Avevamo poco più di vent'anni e potevamo passare ore e ore a parlare il “dieghese”, gli amici che avevamo intorno rimanevano o contagiati anche loro dal nostro linguaggio o ci lasciavano soli a ridere su citazioni e battute che conoscevamo solo noi. Ovviamente parlo del “dieghese” terrunciello parlato da Diego Abatantuono negli anni '80. La festa che feci con il mio amico risale a qualche anno dopo, quando Abatantuono aveva già avuto la sua svolta nella carriera verso un cinema più serio e di autore, aveva già girato “Mediterraneo”-1991 di Gabriele Salvatores e “Il toro”-1994 di Carlo Mazzacurati, aveva abbandonato da tempo Tirzan e non era più il Ras del quartiere... ma la festa che facemmo io e il mio amico era dedicata a “Eccezzziunale veramente” e ci ritrovammo la casa piena di gente da tutte le parti.

 

 

Generalità:

Nome: Diego

Cognome: Abatantuono

Nato il 20 Maggio 1955 a Milano

Professione: attore.

Sposato nel 1984 con Rita Rabassini, divorziato nel 1987.

3 figli: Marta nata nel 1985 dalla prima moglie, Matteo e Marco (rispettivamente del 1995, 1997) avuti dalla sua attuale compagna Giulia Begnotti.

Diego Abatantuono comincia la sua carriera da giovanissimo, quando ancora studente frequenta il famoso locale “Derby club” come tecnico delle luci. Qui conosce il quartetto “I gatti di vicolo miracoli” e comincia con loro ad esibirsi durante le serate. Insieme a un gruppo di comici esordienti del periodo da vita al Gruppo Repellente, ne fa parte Massimo Boldi, Enzo Jannacci, Giorgio Faletti e Giorgio Porcaro con cui Abatantuono condivide il personaggio del “terrunciello”.

Gli anni '70 sono un periodo d'oro per il cabaret milanese, una grande voglia di rinnovamento e di creatività che parte dal palcoscenico del Derby Club per arrivare fino al piccolo schermo in programmi innovativi come “No Stop”, che lanciò al suo tempo moltissimi nuovi talenti comici. I produttori televisivi e cinematografici tenevano d'occhio questi nuovi giovani pieni di grinta e di idee e per alcuni il “piccolo” club è stato un vero e proprio trampolino di lancio.

Abatantuono comincia così la sua carriera, si fa notare in piccoli ruoli in film di gran successo di botteghino, accanto ai nomi dei comici più famosi. Come non ricordarsi del suo fornaio con lo sfilatino in “Fantozzi contro tutti” del 1980 di Neri Parenti?

Infatti sarà l'anno successivo con “Tango della gelosia” di Steno che Diego comincia ad avere parti più importanti che lo proiettano definitivamente verso il successo.

Gli anni a seguire sono suggellati da grandi successi di incassi, basta pensare che in soli 2 anni (dal 1980 al 1982) Diego Abatantuono gira ben 16 film. E' il 1982 l'anno in cui Abatantuono si gioca tutto e punta sul suo terrunciello, di 7 film che gira in quell'anno tutti sono parlati in "dieghese" e tutti riscuotono un gran successo da parte del pubblico che comincia a citare le sue battute, alcune delle quali diventano dei veri e propri tormentoni.

"Eccezzziunale Veramente"-1982 di Carlo Vanzina, "I Fichissimi"-1981 di Carlo Vanzina, "Attila flagello di Dio"-1982 di Castellano &Pippolo sono solo i più famosi che se da una parte rendono Abatantuono il vero Ras del botteghino, dall'altra lo imprigionano in una maschera che nel futuro rischia di diventare scomoda e stretta.

Abatantuono può essere solo l'ennesima meteora nel panorama cinematografico italiano, se non fosse per una svolta importante: l'incontro con Pupi Avati.

Abatantuono rischia di diventare davvero solo una maschera: i capelli ricci lunghi e crespi, i folti baffi, lo sguardo grottesco e soprattutto la parlata lo rendono unico -è vero- ma troppo inflazionato e i ruoli iniziano a scarseggiare o a diventare ripetitivi e -che è peggio- noiosi. Pupi Avati intuisce che dietro al “terrunciello” ci può essere di più -molto di più- e gli propone un ruolo completamente diverso in “Regalo di Natale”-1986, un film drammatico in cui Abatantuono è il perno sul quale girano gli altri personaggi protagonisti. Con i capelli ben pettinati all'indietro, il baffo curato, lo sguardo malinconico e soprattutto con una parlata milanese del tutto inaspettata da parte del pubblico, Abatantuono incanta tutti e devia in un colpo solo una carriera che pareva volgere già al declino per lo sfinimento del personaggio.

Diego che nel film di Avati perde tutto, nella realtà vince una scommessa importante e ingrana la quarta. Se negli anni precedenti aveva lavorato con i maggiori registi di commedie di successo, ora sono i registi più impegnati a cercarlo: Luigi Comencini, Giuseppe Bertolucci e Gabriele Salvatores. Con quest'ultimo instaura anche un'amicizia duratura e anomala: Salvatores sta tutt'ora con Rita Rabassini, ex moglie di Abatantuono. Questo legame che per altri poteva essere motivo di rottura dei rapporti, per i due è stato un motivo in più per rafforzare maggiormente la loro amicizia; una sorta di famiglia allargata con interessi lavorativi in comune. Per tutti e due l'anno da ricordare è sicuramente il 1991 con “Mediterraneo” che vinse l'Oscar come miglior film straniero.

In poco più di 10 anni Diego Abatantuono passa dall'essere un semplice comico da incasso al botteghino ad attore apprezzato in tutto il mondo, grazie anche ad autori e registi che hanno saputo vedere oltre la sua simpatica parlata e non si sono lasciati frenare dai pregiudizi che rilegano spesso i nomi a personaggi definitivi.

Negli anni a seguire Abatantuono continua a lavorare tanto, a livelli più o meno alti, in ruoli che vanno dal drammatico al comico, ultimamente riprendendo anche antichi personaggi che hanno segnato la sua carriera facendo i sequel di Regalo di Natale “La rivincita di Natale”-2004 con Pupi Avati, e “Eccezziunale veramente...capitolo secondo me”-2005 ancora con Carlo Vanzina.

Quest'anno Diego Abatantuono è tornato alle origini ideando un nuovo talent scout televisivo che è andato in onda su La7: “Eccezionale veramente”, Abatantuono ha cercato di creare l'atmosfera del “Derby Club” e dare una possibilità a molti giovani cabarettisti italiani di farsi conoscere e mettersi in mostra davanti a nomi importanti del cinema e della televisione.

La festa che feci con il mio amico molti anni fa è ancora ricordata da chi vi partecipò, si mangiò molto, si bevve molto, si ballò molto e si rise tantissimo... io e il mio amico avevamo solo una cosa da fare, alla quale ci davamo il turno in modo professionale e serissimo: rimandare indietro la cassetta di “Eccezzziunale veramente” una volta finito e ripigiare play.

 

 

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